Author Archive for: SanVittore

Rapporto tra deroga alla distanza tra le costruzioni che confinano con piazze e pubbliche vie, prevista dall’art. 879, comma 2, c.c, e art. 9,comma 2, d.m. 2 aprile 1968, n. 1444

15 Set 2025
15 Settembre 2025

Il secondo comma dell’art. 879 del codice civile così recita: “Alle costruzioni che si fanno in confine con le piazze e le vie pubbliche non si applicano le norme relative alle distanze, ma devono osservarsi le leggi e i regolamenti che le riguardano”.

In un caso esaminato dal Consiglio di Stato il ricorrente sosteneva che questo articolo del codice civile rendesse non applicabile le distanze di cui  all'art. 9, comma 2,  del d.m. 2 aprile 1968, n. 1444.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto non fondata questa tesi.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

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È possibile recuperare un sottotetto anche se non aveva destinazione residenziale?

15 Set 2025
15 Settembre 2025

Il T.A.R. Veneto affronta alcune interessanti questioni in materia di recupero dei sottotetti, ai sensi del combinato disposto della l.r. Veneto n. 51/2019 e dell’art. 2 bis, c. 1 quater del d.P.R. n. 380/2001. Nello specifico, il Collegio ritiene che anche il sottotetto che, in origine, era stato assentito dall’ente comunale come volume non utile (rectius: non residenziale) e, quindi, esente dal contributo di costruzione, può essere recuperato ai fini abitativi, eventualmente pagando il contributo di costruzione (se dovuto) e/o richiedendo gli standard a parcheggi (se necessario).

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Oggetto di un’istanza di sanatoria

15 Set 2025
15 Settembre 2025

Il TAR Veneto rileva che la P.A. deve rispettare il contenuto dell’istanza di sanatoria, in particolare ove – è possibile dedurre dalla sentenza – le varie opere abusive originariamente contestate fossero tra loro autonome e autonomamente valutabili, e il privato abbia volontariamente ottemperato all’ordine di demolizione di tutti gli altri manufatti non oggetto di sanatoria.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Visione unitaria o atomistica degli abusi edilizi

15 Set 2025
15 Settembre 2025

Il TAR Veneto ribadisce che la parcellizzazione dei singoli abusi non è ammessa, se legati tra loro da un disegno unitario (quale può essere l’ampliamento, anche mediante cambio d’uso e/o di utilizzo) di una struttura ricettiva.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Falsità dichiarativa nel curriculum presentato ad un concorso pubblico

13 Set 2025
13 Settembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che, in una procedura selettiva, ricorre la fattispecie della non veritiera rappresentazione dei fatti autocertificati anche qualora i fatti siano  dichiarati nel curriculum vitae (CV) e non già nella domanda di partecipazione alla procedura, qualora l’oggetto della dichiarazione non veritiera risulti essenziale ai fini della nomina, a prescindere dalla sua materiale collocazione all’interno del CV ovvero della domanda di partecipazione alla procedura, con la conseguenza che va dichiarata la decadenza della  partecipazione alla procedura, ai sensi dell’art. 75 d.P.R. 445/2000.

In una procedura selettiva le false dichiarazioni conducono alla esclusione dalla procedura, non rappresentando dei falsi innocui rispetto all’ottenimento dei benefici derivanti dal concorso, sia quando il fatto rileva ai fini di comprovare il possesso del titolo di partecipazione, sia quando lo stesso concerne la fase della attribuzione di maggiore punteggio.

Sul piano normativo, l’art. 46 d.P.R. cit. non reca alcuna distinzione tra fatti dichiarati nel CV e fatti dichiarati nella domanda di partecipazione, facendo generale e astratto riferimento alla autodichiarazione di fatti personalmente o professionalmente rilevanti.

La ratio degli artt. 46 e 75 d.P.R. cit. non è solo quella (mediata e successiva) di proteggere la funzione amministrativa dall’incorrere in errori sostanziali di valutazione, bensì quella (formale e anticipata) di mettere tutti i concorrenti su un piano di parità con riferimento alla responsabilità che gli stessi assumono con le proprie autodichiarazioni, confidando sulla correttezza ed esattezza di quanto reciprocamente dichiarato, sia nel CV, sia nella domanda di partecipazione, nonché quella di porre la P.A. nelle condizioni di serenamente valutare i fatti, senza quindi essere indotta a destreggiarsi in defatiganti distinzioni e raffronti tra dati curriculari e dati contenuti nelle domande che, anche in buona fede, potrebbero dare adito ad illegittimità e ingiustizie a vantaggio di taluno e a discapito di altri.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Deposito di documenti e scritti difensivi da parte della P.A. nel processo amministrativo

13 Set 2025
13 Settembre 2025

Il TAR Catania ha affermato che nel processo amministrativo la P.A. che non sia costituita in giudizio non può depositare, motu proprio e in assenza di un rappresentante processuale, scritti difensivi. Di contro, la stessa è tenuta al deposito dei documenti chiesti in via istruttoria dal giudice, anche senza il necessario intervento dell’Avvocatura dello Stato, dal momento che in tali casi non agisce in veste di parte processuale, ma nell’adempimento dei doveri di collaborazione nell’interesse della giustizia.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Cosa succede se un regolamento non viene pubblicato?

13 Set 2025
13 Settembre 2025

Il TAR del Lazio, Sede di Roma ha affermato che la pubblicazione di un atto amministrativo regolamentare (nella specie, di un decreto ministeriale recante misure promozionali a sostegno del settore vinicolo), ove prevista, attiene alla fase integrativa dell’efficacia e non costituisce un requisito di legittimità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Richiesta di cambio del cognome del minore, nel caso di dissenso tra i genitori

13 Set 2025
13 Settembre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che per chiedere la modifica del cognome di un minore è necessario che ad attivare il procedimento amministrativo siano entrambi i genitori, o uno solo con il consenso espresso dell’altro. In caso di disaccordo tra i genitori, venendo in rilievo una questione di particolare importanza, è necessario il ricorso al procedimento civilistico di volontaria giurisdizione, secondo il combinato disposto degli artt. 320, co. 2 e 316, co. 2 c.c.

La sentenza della Corte costituzionale 31 maggio 2022, n. 131, che dichiarava l’incostituzionalità dell’art. 262, co. 1 c.c. deve intendersi limitata all’ipotesi in cui, a decorrere da giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, non sia ancora intervenuta l’attribuzione originaria del cognome al minore, ovvero sia pendente un procedimento giurisdizionale finalizzato a tale scopo e non può pertanto estendersi alle ipotesi di richiesta di successiva modifica del cognome.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Commissariamento del contratto pubblico per la lotta alla corruzione

13 Set 2025
13 Settembre 2025

Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha affermato che, in base all’art. 32, co. 1 d.l. 90/2014, come convertito nella l. 114/2014, la competenza ad adottare le misure della temporanea e straordinaria gestione del contratto, nell’ambito della prevenzione della corruzione, spetta alla Prefettura del luogo ove ha sede la «stazione appaltante», da intendersi quale il soggetto che, dopo l’aggiudicazione, stipula il contratto di appalto. Il predetto criterio territoriale non muta nel caso in cui la gara sia stata gestita da altro soggetto, avente differente sede (ad esempio, nel caso della centrale unica di committenza – CUC), ovvero nel caso di più contratti da eseguire in territorio di competenza di diversi Prefetti, dovendosi in tali casi prevedere, tuttavia, opportune forme di coordinamento tra le Prefetture coinvolte. Tale interpretazione è conforme al dato letterale e alla ratio legis, che affida la competenza al Prefetto che, territorialmente, ha maggiore possibilità di monitorare l’andamento dell’impresa commissariata nell’esecuzione del contratto.

La “stazione appaltante” non è, pertanto, l’eventuale CUC, bensì, per ciascun contratto, il soggetto che, dopo l’aggiudicazione, stipulerà il contratto di appalto (divenendone così “l’appaltatore”).

In sede di conversione del d.l. 90/2014, il Parlamento, considerando che il commissariamento è un istituto con finalità che attengono essenzialmente alla fase esecutiva del rapporto contrattuale, ha sottolineato l’opportunità di conferire la competenza al Prefetto territorialmente più prossimo all’impresa. In attuazione della volontà legislativa, l’art. 8.3 delle Linee guida dell’ANAC fissa il criterio territoriale incardinato nel luogo ove ha sede il soggetto committente, individuando criteri integrativi per l’ipotesi di contratti da eseguire nel territorio di competenza di più Prefetti.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Stato legittimo dell’immobile

12 Set 2025
12 Settembre 2025

Il TAR Veneto ha evidenziato che la verifica dello stato legittimo di cui all’art. 9-bis, co. 1-bis T.U. Edilizia impone di comparare lo stato di fatto con gli interventi autorizzati dai vari titoli edilizi susseguitesi nel corso del tempo, non essendo sufficiente che l’intervento sia stato meramente rappresentato nelle varie planimetrie (ma non assentito).

La sentenza, peraltro, riguarda un’ipotesi di stato legittimo anteriore al d.l. n. 69/2024.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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