Author Archive for: SanVittore

Nuovi volumi interrati in area paesaggistica

23 Mag 2023
23 Maggio 2023

Il TAR Veneto ha affermato che, mentre ai fini edilizi un nuovo volume può non essere considerato rilevante e non essere oggetto di computo fra le volumetrie assentibili (es. il volume tecnico), ai fini paesaggistici invece può assumere comunque una rilevanza e determinare una possibile alterazione dello stato dei luoghi.

Questo vale ad esempio per la realizzazione di volumi sotterranei, della rampa di accesso e del correlativo muro di contenimento laterale, come la posa in opera di rilevanti superfici e delle griglie di aerazione dei sottostanti locali, che possono essere considerate rilevanti dal punto di vista paesaggistico e come tali essere in contrasto con le previsioni intese ad impedire l’alterazione dello stato dei luoghi attraverso la realizzazione di nuove strutture.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ristrutturazione edilizia e vincolo paesaggistico

23 Mag 2023
23 Maggio 2023

Il T.A.R. Veneto si sofferma sulla pregressa normativa dettata dall’art. 3 del d.P.R. n. 380/2001 che, per gli edifici soggetti a vincolo paesaggistico, imponeva sempre la ricostruzione fedele affinché l’intervento di demo-ricostruzione potesse essere qualificato come ristrutturazione edilizia e non come nuova costruzione. Ora, invece, stante le modifiche normative intervenute ad opere della l. n. 91/2022 tale preclusione non sussiste più.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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La SCIA non si perfeziona se manca l’autorizzazione paesaggistica

23 Mag 2023
23 Maggio 2023

Il TAR Veneto ha affermato che, per gli interventi soggetti a previa autorizzazione paesaggistica ex art. 146 d.lgs. 42/2004, qualora questa non sia ottenuta, alcun titolo edilizio può ritenersi formato con la mera presentazione della SCIA, la quale quindi potrà essere inibita dal Comune anche tardivamente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Parziale o totale difformità?

22 Mag 2023
22 Maggio 2023

Il TAR Palermo ha ricordato che l’art. 34 d.P.R. 380/2001 trova applicazione nelle ipotesi di interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire e non anche nei diversi casi di interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, per i quali l’art. 31 d.P.R. cit. prevede senz’altro la sanzione demolitoria.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’ordinanza di demolizione senza avviso di avvio del procedimento

22 Mag 2023
22 Maggio 2023

Il TAR Palermo ha ricordato che l’ordinanza di demolizione, in quanto atto vincolato e dovuto, non è illegittima ove non sia stata preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento, né ove sia priva di una motivazione in ordine all’interesse pubblico.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sulle complicate vicende della sanatoria parziale di abusi successivi su un’opera già abusiva

22 Mag 2023
22 Maggio 2023

Il TAR Veneto sottolinea che l’esistenza di una sentenza del Consiglio di Stato che accerta l’abusività di un manufatto edilizio comporta l’impossibilità di annullare il diniego di sanatoria per ulteriori successivi abusi emesso dal Comune sul medesimo immobile, in quanto tale decisione sarebbe in violazione o elusione del previo giudicato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Illeciti edilizi: differenza tra violazioni della normativa edilizia e violazioni del titolo

22 Mag 2023
22 Maggio 2023

Il TAR Veneto, con riferimento a lavori eseguiti a seguito della presentazione di una SCIA alternativa al PdC, ha sottolineato la differenza intercorrente tra un titolo edilizio presentato (o rilasciato) in violazione della normativa edilizia e, invece, le discrepanze tra l’assentito e il realizzato commesse in corso di esecuzione dei lavori.

Nel primo caso, il Comune emanerà provvedimenti conformativi o di autotutela, al ricorrere dei rispettivi requisiti; nel secondo, si limiterà a disporre la repressione dell’abuso mediante conformazione allo stato legittimo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sanatoria per il cambio d’uso

22 Mag 2023
22 Maggio 2023

Il TAR Veneto dapprima ricorda i requisiti per il rilascio di una sanatoria per cambio d’uso ex art. 36 T.U. Edilizia, valenti anche nell’ipotesi di attività improprie sostituitesi l’una all’altra: poi evidenzia che il fatto che fossero stati rilasciati titoli edilizi in sanatoria per la ditta precedentemente insediata è irrilevante, in quanto essi hanno esclusiva rilevanza edilizia, e nulla hanno a che vedere con la destinazione d’uso impressa all’area.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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La sanatoria giurisprudenziale non c’è più, dice il TAR Veneto

22 Mag 2023
22 Maggio 2023

Il TAR Veneto ha affermato che in assenza del requisito della doppia conformità, ormai espressamente richiesto dall’art. 36 d.P.R. 380/2001, non residuano margini per l’applicazione della sanatoria impropria o giurisprudenziale, istituto ormai definitivamente abbandonato dalla giurisprudenza, sia amministrativa, sia della Corte Costituzionale.

Si segnala però che la giurisprudenza penale fa riferimento alla sanatoria impropria per qualificare un provvedimento ex art. 36 cit. che essa ritiene in qualche modo viziato, cosicché non è ritenuto idoneo ad estinguere il reato edilizio, ma ne vengono fatti salvi gli effetti sul piano amministrativo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Impatto del nuovo strumento urbanistico sugli interventi effettuati in forza di titoli edilizi precedenti

22 Mag 2023
22 Maggio 2023

Il TAR Veneto ha affermato che le previsioni di uno strumento urbanistico generale possono conformare l’attività di trasformazione e di utilizzazione del territorio solo per l’avvenire e non sono opponibili ai soggetti che abbiano legittimamente effettuato interventi di trasformazione in costanza di norme previgenti, avviando i lavori in epoca anteriore all’entrata in vigore di previsioni successive incompatibili.

Queste ultime possono influire sull’attività pregressa solo nel senso di precludere gli interventi di nuova costruzione e/o di avvio di nuove attività compatibili con la destinazione urbanistica previgente ma non compatibili con quella sopravvenuta.

Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di risanamento conservativo o di ristrutturazione che non comportino la creazione di nuova volumetria sono sempre ammissibili sul patrimonio edilizio già realizzato, che il privato deve poter continuare ad utilizzare in conformità ai titoli già ottenuti.

Post di Alberto Antico – avvocato

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