Author Archive for: SanVittore

C’era una volta la formula esecutiva

01 Mar 2023
1 Marzo 2023

Da oggi 1 marzo entra in vigore la riforma Cartabia del processo civile, la quale, tra l'altro, modificando l'articolo 475 del codice di procedura civile, ha abolito la formula esecutiva, che costitutiva un passaggio fondamentale per il lavoro degli avvocati e del tribunale.

Fino a ieri la formula esecutiva veniva apposta in calce a una sentenza o a un altro titolo esecutivo ed era fondamentale per procedere esecutivamente contro qualcuno.

La formula esprimeva tutta la Autorità dello Stato e la forza cogente del diritto col suo imperioso testo: "Comandiamo a tutti gli ufficiali giudiziari che ne siano richiesti e a chiunque spetti, di mettere a esecuzione il presente titolo, al pubblico ministero di darvi assistenza, e a tutti gli ufficiali della forza pubblica di concorrervi, quando ne siano legalmente richiesti".
Formula esecutiva: addio a partire dal 30 giugno 2023 - Avv. Cosimo  Montinaro

Accesso agli atti

01 Mar 2023
1 Marzo 2023

Il TAR Palermo ha ribadito alcuni utili principi in materia: in particolare, l’onere della prova dell’esistenza dei documenti, rispetto ai quali si esercita il diritto di accesso, incombe sulla parte che agisce in giudizio, non potendo imporsi alla P.A. la prova del fatto negativo della non detenzione dei documenti.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Si può chiedere l’accesso solo a documenti già formati

01 Mar 2023
1 Marzo 2023

Il TAR Sardegna ha ricordato che l’istanza di accesso agli atti può avere ad oggetto solamente la documentazione già formata ed in possesso della P.A., non anche informazioni in suo possesso che non abbiano forma di documento amministrativo, salvo quanto previsto dal Codice della privacy, in materia di accesso a dati personali da parte della persona cui i dati si riferiscono.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Silenzio della P.A. sull’istanza di accesso agli atti

01 Mar 2023
1 Marzo 2023

Il TAR Sardegna ha ricordato che il silenzio(-diniego) della P.A. sull’istanza di accesso agli del privato è soggetto comunque al rito per l’accesso ex art. 116 c.p.a. e non può essere impugnato con il rito avverso il silenzio-inadempimento ex artt. 31 e 117 c.p.a.

Post di Alberto Antico – avvocato

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In caso di inerzia sull’istanza di accesso civico generalizzato, si forma il silenzio-inadempimento

01 Mar 2023
1 Marzo 2023

L’ha affermato il TAR Palermo: pertanto, il privato può agire con il ricorso avverso il silenzio-inadempimento ex artt. 31 e 117 c.p.a.

Si noti che invece, in virtù dell’espresso dettato normativo, l’inerzia sull’istanza di accesso agli atti documentale (artt. 22 ss. l. 241/1990) comporta la formazione del silenzio-rigetto.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Accesso agli atti dell’INPS

01 Mar 2023
1 Marzo 2023

Il TAR Palermo ha annullato il diniego dell’INPS formatosi sull’istanza del privato volta a conoscere la situazione patrimoniale, contributiva e previdenziale della coniuge, nei confronti della quale si apprestava ad avviare una causa di divorzio, in ragione delle sue esigenze di difesa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sulla procura alle liti da parte del sindaco a due avvocati

01 Mar 2023
1 Marzo 2023

Il T.A.R. ricorda che non vi è alcun difetto di rappresentazione processuali se il Sindaco ha conferito mandato a due avvocati, ma la determina dirigenziali indica solo uno dei due.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Il decreto Milleproroghe ha prorogato le concessioni balneari… ma deve essere disapplicato per esempio dai Comuni?

28 Feb 2023
28 Febbraio 2023

Nella seduta del 23.02.2023, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la legge di conversione del d.l. 198/2022, cd. decreto Milleproroghe per il 2023.

Tra le altre cose, questa legge ritarda di un anno – in alcuni casi circostanziati, anche di due anni – le gare per le concessioni delle spiagge.

Una simile previsione, però, contrasta apertamente con quanto deciso dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (cfr. sentt. nn. 17-18/2021).

L’Adunanza ha stabilito che le norme legislative nazionali che hanno disposto, e che in futuro dovessero ancora disporre, la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative – compresa la moratoria introdotta per fronteggiare la pandemia – sono in contrasto con il diritto eurounitario (cfr. art. 49 TFUE e art. 12 dir. 2006/123/CE).

Tali norme, pertanto, non devono essere applicate né dai Giudici né dalla P.A.

Ancorché siano intervenuti atti di proroga della P.A. (persino se in seguito a un giudicato favorevole o se su di essi sia calato il giudicato favorevole) deve escludersi la sussistenza di un diritto alla prosecuzione del rapporto in capo gli attuali concessionari. Gli effetti prodotti dalla legge sulle concessioni già rilasciate devono parimenti ritenersi tamquam non esset, senza che rilevi la presenza o no di un atto dichiarativo dell’effetto legale di proroga adottato dalla P.A. o l’esistenza di un giudicato.

Le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative già in essere continuano ad essere efficaci sino al 31 dicembre 2023: oltre tale data, anche in assenza di una disciplina legislativa, esse cesseranno di produrre effetti, nonostante qualsiasi eventuale ulteriore proroga legislativa che intervenisse, la quale andrebbe considerata senza effetto perché in contrasto con le norme dell’UE.

Ad ascoltare l’Adunanza Plenaria, la norma del Milleproroghe “nasce morta”, poiché sia la P.A. sia i Giudici sono tenuti a non applicarla e, quindi, a bandire le nuove gare. Non a caso, il Capo dello Stato ha promulgato la legge, contestualmente esprimendo delle riserve sulle questioni, chiedendo al Governo di ponderare adeguatamente la situazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

sent. Cons. St., Ad. Plen. n. 17-2021

sent. Cons. St., Ad. Plen. n. 18-2021

Sono incostituzionali le moratorie regionali al rilascio delle autorizzazioni per gli impianti di produzione dell’energia rinnovabile

28 Feb 2023
28 Febbraio 2023

La Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di una legge abruzzese che prorogava il termine entro il quale la Giunta regionale era chiamata a proporre al Consiglio regionale lo strumento di pianificazione relativo alle aree e ai siti inidonei all’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili: risultava così prolungato il correlato meccanismo di moratoria delle autorizzazioni.

La Corte ha rilevato la violazione dei principi fondamentali posti dalla legge dello Stato per la materia concorrente «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia» (art. 117, co. 3 Cost.), attuativi a loro volta di direttive dell’UE (comma 1 art. cit.).

Post di Daniele Iselle

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Sono incostituzionali le leggi regionali che delegano ai Comuni l’individuazione delle aree inidonee ad ospitare gli impianti di produzione di energie rinnovabili

28 Feb 2023
28 Febbraio 2023

La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale una legge abruzzese che assegnava ai Comuni il potere, in determinate circostanze, di individuare le zone del territorio inidonee all’installazione degli impianti da fonti rinnovabili.

La Corte ha rilevato la violazione dei principi fondamentali posti dalla legge dello Stato per la materia concorrente «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia» (art. 117, co. 3 Cost.), attuativi a loro volta di direttive dell’UE (comma 1 art. cit.).

Post di Daniele Iselle

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