Author Archive for: SanVittore

La tutela paesaggistica e le pratiche urbanistico-edilizie devono essere gestite da due uffici diversi

13 Mag 2019
13 Maggio 2019

Il TAR Veneto ha offerto un’applicazione dell’art. 146, co. 6 Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004): vi deve essere una distinzione formale di uffici – e non solo di attività – tra l’ufficio comunale a presidio della tutela paesaggistica e quello incaricato di decidere le pratiche urbanistico-edilizie.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Titoli edilizi e diritti dei terzi

13 Mag 2019
13 Maggio 2019

Il TAR Veneto ha offerto un’applicazione dell’art. 11 T.U. edilizia: il privato che presenti istanza per ottenere un titolo edilizio deve allegare il titolo che lo rende proprietario o comunque legittimato a costruire. Se ciò avviene, la P.A. non deve compiere approfondite ricerche sull’esistenza di limiti al diritto di proprietà, ove essi non siano stati evidenziati nel corso dell’istruttoria.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Insufficienza della motivazione del diniego di sanatoria

13 Mag 2019
13 Maggio 2019

In una recente sentenza, il TAR Veneto ha evidenziato che la motivazione di un diniego di sanatoria di un immobile abusivo non può limitarsi a porre come proprio fondamento la mancanza di conformità delle opere abusive allo strumento urbanistico. Questo è infatti il presupposto per cui la sanatoria medesima viene richiesta, e pertanto la relativa motivazione fondata solamente su questa deve essere dichiarata insufficiente e, quindi, illegittima.

Eventuali successive integrazioni sollevate solamente in sede di giudizio e comunque non desumibili dal provvedimento sono da considerarsi postume e, pertanto, inammissibili.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Notifica del provvedimento di dichiarazione di pubblica utilitĂ 

13 Mag 2019
13 Maggio 2019

Il TAR Veneto si è di recente soffermato sulla notifica, al soggetto espropriando, della delibera di approvazione del progetto definitivo di opera pubblica che comporti la dichiarazione di pubblica utilità.

Il Giudice ha ribadito che è necessaria la notificazione individuale dell’atto, non essendo rilevante la conoscenza acquisita aliunde del provvedimento.

Ne deriva che la P.A. deve dimostrare di avere fatto tutto il possibile per aver portato a conoscenza del soggetto da espropriare il provvedimento amministrativo.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Scritti difensivi e motivazione postuma

11 Mag 2019
11 Maggio 2019

Il TAR Veneto, in modo coinciso ma chiaro, ha ribadito quale sia la linea di demarcazione tra il c.d. divieto di motivazione successiva o postuma mediante atti processuali, e la normale attivitĂ  difensiva.

In particolare, il Giudice ha sottolineato come la motivazione c.d. postuma venga integrata quando in giudizio vengano esposte ragioni ulteriori a giustificazione della decisione assunta dall’Ente nel provvedimento impugnato. Al contrario, la normale e legittima attività difensiva si esplica con la narrazione delle circostanze di fatto e delle ragioni di diritto già contenute nel provvedimento, che la difesa della P.A. provvede a esplicitare per maggiore comprensione e convincimento del giudice.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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I costi di espropriazione per l’attuazione di un P.I.P. gravano sulla P.A., non sui cessionari o concessionari

10 Mag 2019
10 Maggio 2019

Lo ha affermato il TAR Veneto: infatti, ai sensi degli artt. 27 e 35 l. 865/1971, l’integrale copertura dei costi di attuazione del P.I.P. è garantita non rendendo i concessionari debitori degli espropriati al posto della P.A., ma attraverso l’adeguamento della clausola del prezzo previsto nelle convenzioni stipulate tra Comune e cessionari/concessionari, cui i privati restano estranei.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Preavviso di rigetto nell’ambito di una SCIA

10 Mag 2019
10 Maggio 2019

Il TAR Piemonte si è di recente espresso in merito al valore che assume un irrituale preavviso di rigetto nell’ambito di un’istanza di SCIA, qualora il preavviso (e la contestuale richiesta di documenti integrativi) sia nel termine di 60 giorni, e la successiva inibitoria sia posteriore.

Seppur non rientrante nel procedimento amministrativo relativo alla SCIA, il Giudice ha ritenuto che la comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento (melius: i motivi di possibile inibitoria della SCIA) renda comunque edotto il privato dell’inesistenza dei presupposti dell’istanza medesima.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Motivazione dell’ordinanza di demolizione

10 Mag 2019
10 Maggio 2019

Il TAR Veneto si è di recente espresso sulla motivazione che deve sottostare all’ordinanza di demolizione.

Per quanto non si tratti di attività discrezionale ma di mero accertamento di fatti, è comunque necessario che siano identificate le opere abusive e, nel caso di opere compiute in difformità dal titolo, le opere risultanti da progetto rispetto alle quali sussiste la difformità.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Il nuovo Piano Casa, tra lo Sblocca Cantieri e il Decreto Crescita

09 Mag 2019
9 Maggio 2019

L'architetto Giancarlo Ghinello, che sentitamente ringraziamo, ci invia una nota, che volentieri pubblichiamo, sui recenti sviluppi in materia urbanistica, con particolare riguardo alla situazione veneta, dopo la legge 14 del 2019 (Veneto 2050).

L'autore prende le mosse dalla osservazione che, nell’ambito dei lavori relativi alla seconda edizione di “AEDIFICA – costruire il domani” (Fondazione Bisazza – Montecchio Maggiore, 4 e 5 aprile u.s.), con riferimento al convegno su “Piano Casa, la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio”, che si è tenuto alla vigilia dell’entrata della L.R. n. 14/2019 (Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e l’incentivazione alla rinaturalizzazione), ha destato particolare interesse l’intervento dell’Avv. Bruno Barel “Cultura, regole e politica per la rigenerazione urbana e l’innovazione sociale dopo la L.R. n. 14/2019”.

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Istanza di condono su immobile successivamente sottoposto a vincolo paesaggistico

09 Mag 2019
9 Maggio 2019

Il TAR Veneto ha ricordato che al momento di valutare l’istanza di condono deve essere ponderata anche l’apposizione del vincolo paesaggistico, anche se essa sia sopravvenuta rispetto al tempo di commissione dell’abuso e alla presentazione dell’istanza stessa.

Inoltre, il TAR ha affermato che sugli immobili soggetti a vincolo paesaggistico-ambientale, il silenzio-assenso sull’istanza di condono si può formare solo qualora sia decorso il termine dall’acquisizione del parere favorevole dell’Autorità preposta al vincolo: perciò, il silenzio-assenso non si può formare se il parere manca o è negativo.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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