Author Archive for: SanVittore

Provvedimenti plurimotivati

19 Feb 2021
19 Febbraio 2021

Il TAR Veneto ribadisce che il provvedimento amministrativo sorretto da più motivazioni tra loro autonome e indipendenti, per poter essere annullato deve essere impugnato relativamente a tutte le motivazioni. Altrimenti, il ricorso dovrà essere dichiarato inammissibile, in quanto il provvedimento, seppur eventualmente annullato in parte qua, rimane valido sulla base di quanto non impugnato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Non ti vogliamo far costruire…

19 Feb 2021
19 Febbraio 2021

Nel caso di specie, una società otteneva un PdC per l’ampliamento di un edificio residenziale con realizzazione di nuova unità immobiliare.

Un condominio confinante impugnava il titolo, ma soccombeva sia in primo che secondo grado.

Successivamente, uno dei condòmini impugnava la proroga della fine lavori concessa dal Comune.

Il TAR Veneto ha dichiarato quest’ultimo ricorso inammissibile per carenza d’interesse, dal momento che la legittimazione dell’iniziativa edificatoria è ormai stata accertata con pronuncia definitiva.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Quando un atto endoprocedimentale è lesivo?

19 Feb 2021
19 Febbraio 2021

Il T.A.R. chiarisce quando un atto endoprocedimentale è lesivo e direttamente impougnabile.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Demolizione e ricostruzione con arretramento

18 Feb 2021
18 Febbraio 2021

L’art. 2 bis, c. 1 ter del d.P.R. n. 380/2001 recita: “In ogni caso di intervento che preveda  la  demolizione  e ricostruzione di edifici, anche qualora le dimensioni  del  lotto  di pertinenza non consentano la modifica dell'area di sedime ai fini del rispetto delle distanze minime tra gli  edifici  e  dai  confini,  la ricostruzione  e'  comunque  consentita  nei  limiti  delle  distanze legittimamente preesistenti. Gli incentivi volumetrici  eventualmente riconosciuti per l'intervento possono  essere  realizzati  anche  con ampliamenti fuori sagoma e con il  superamento  dell'altezza  massima dell'edificio   demolito,   sempre   nei   limiti   delle    distanze legittimamente preesistenti. Nelle zone omogenee A di cui al  decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, o in  zone a queste assimilabili in base alla normativa  regionale  e  ai  piani urbanistici comunali, nei centri e nuclei storici  consolidati  e  in ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico,  gli interventi   di   demolizione   e   ricostruzione   sono   consentiti esclusivamente nell'ambito dei piani urbanistici  di  recupero  e  di riqualificazione particolareggiati,  di  competenza  comunale,  fatti salvi le previsioni degli strumenti di  pianificazione  territoriale, paesaggistica e urbanistica vigenti e i pareri  degli  enti  preposti alla tutela”.

La norma, in sostanza, permette di demolire e ricostruire un edificio non abusivo, ovvero legittimamente costruito, rispettando le distanze preesistenti ed, eventualmente, aumentando anche la superficie e/o il volume, senza sopravanzare rispetto all’esistente.

Quid iuris in caso di arretramento?

Dato che la disposizione contiene la seguente espressione “nei  limiti  delle  distanze legittimamente preesistenti”, appare ragionevole ipotizzare che l’intervento di demo-ricostruzione possa avvenire anche in arretramento rispetto all’esistente.

In tale caso, inoltre, non vi è affatto la necessità di rispettare i tre metri tra le costruzioni ex art. 873 c.c. e/o i dieci metri tra pareti finestrate, ex art. 9 del d.m. n. 1444/1968.

La norma, infatti, come interpretata dalla Circolare ministeriale dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Pubblica Amministrazione del 02.12.2020 prevede espressamente la deroga alla normativa statale suddetta: “l’articolo 2-bis … è finalizzato a regolare la specifica ipotesi nella quale, in occasione di un intervento di demolizione e ricostruzione di edificio preesistente, insorgano problemi inerenti al rispetto di norme in materia di distanze tra edifici (siano esse contenute nell’articolo 9 del d.m. 2 aprile 1968, n. 1444, o in qualsiasi altra normativa)”.

In ragione di ciò, se è vero che plus semper in se continet quod est minus, non si ravvisano impedimenti giuridici ad effettuare un intervento di ristrutturazione edilizia con demo-ricostruzione in arretramento rispetto all’esistente, pur senza rispettare le normative statali sulle distanze.

Voi cosa ne pensate?

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

Sospensione del “termine ragionevole” per l’autotutela

18 Feb 2021
18 Febbraio 2021

Il TAR Veneto afferma che la presentazione di un ricorso avverso il provvedimento di archiviazione di un’istanza di annullamento in autotutela  sospende i termini per l'autotutela, a prescindere dal fatto che venga o meno richiesta la sospensione in via cautelare del provvedimento. Tale sospensione dei termini, peraltro, non è prevista espressamente dalla legge ma secondo il Giudice è ricavabile dal sistema ordinamentale, in applicazione del principio di effettività della tutela giurisdizionale.

Inoltre, nel caso la sentenza sia di accoglimento, l’obbligo per la P.A. di rideterminarsi deriverà dagli effetti conformativi esplicati da tale provvedimento del Giudice, con conseguente possibilità per il privato di agire in ottemperanza.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Prova della preesistenza di un manufatto

17 Feb 2021
17 Febbraio 2021

Ricorda il TAR Veneto che la prova della preesistenza di un immobile costruito senza titolo ante-1967 grava in capo al privato che vuole evitare la demolizione del manufatto. E tale prova non può fondarsi solamente su dichiarazioni sostitutive e/o documentazione fotografica che non rappresenta correttamente lo stato dei luoghi.

In particolare, sulla scorta della giurisprudenza, il TAR ha qualificato le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà come un tentativo surrettizio di far entrare nel processo amministrativo la prova testimoniale, limitandone il loro valore a mero indizio di prova, inidoneo da solo a contrastare i risultati dell’istruttoria dell’Amministrazione.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Datazione dell’abuso edilizio

17 Feb 2021
17 Febbraio 2021

Il TAR Veneto ha offerto principi utili sull’onere della prova del tempo di realizzazione dell’abuso edilizio che grava sul privato.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Gara pubblica e possesso dei requisiti

17 Feb 2021
17 Febbraio 2021

Il T.A.R. ricorda che i requisiti di partecipazione devono essere posseduti dalla presentazione della domanda fino all’esecuzione del contratto pubblico.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Permesso di costruire ed opere precarie

16 Feb 2021
16 Febbraio 2021

Il T.A.R. richiede necessario il PdC anche per realizzare un manufatto ad uso ricovero legna di circa 50 mq di superficie, avente platea in cls e struttura coperta in ferro legno, a prescindere dall’uso precario e temporaneo dello stesso.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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La Giunta regionale dell’Emilia Romagna e le dotazioni territoriali

16 Feb 2021
16 Febbraio 2021

Segnalo questa deliberazione della Giunta regionale dell'Emilia Romagna, che contiene interessanti spunti

Arch. Fiorenza Dal Zotto - funzionario comunale

Emilia Romagna Dotazioni Territoriali 12-2-2021

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