Author Archive for: SanVittore

Se il privato si adegua alle prescrizioni della P.A. in corso di causa

19 Giu 2020
19 Giugno 2020

Nel caso di specie il Comune, in sede di riesame dell’AUA, ordinava ad una società che produce fertilizzanti organici di adottare gli accorgimenti tecnici necessari a contenere le “emissioni odorigene”.

La società impugnava l’ordinanza, salvo poi adeguarsi alle prescrizioni del Comune in corso di causa.

Il TAR Veneto ha spiegato perché, ciò nonostante, non si potesse pronunciare in questo caso la cessazione della materia del contendere, né l’improcedibilità del ricorso.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Accesso agli atti e accertamento di un abuso edilizio su cui pende un’indagine penale

18 Giu 2020
18 Giugno 2020

È frequente l’immagine della “casa di vetro” per descrivere l’attività amministrativa ideale, nella quale il cittadino attraverso l’accesso agli atti può conoscere nel modo più ampio la documentazione in possesso della P.A.

Se però una pratica, per esempio l'accertamento di un abuso edilizio, viene trasmessa alla Procura e diventa oggetto di indagini penali, come deve regolarsi il Comune?

L’art. 116 c.p.p. consente “il rilascio a proprie spese di copie, estratti o certificati di singoli atti” delle indagini, ma la richiesta deve farsi al P.M., non all’Autorità amministrativa.

Leggendo in quest’ottica l’art. 24 l. 241/1990, l’accesso agli atti risulta escluso nei casi di “segreto o di divieto di divulgazione espressamente previsti dalla legge” (co. 1, lett. a), nonché, previo regolamento governativo, “quando i documenti riguardino la vita privata o la riservatezza” dei terzi (co. 6, lett. d).

Si consideri anche l’art. 8 d.P.R. 27 giugno 1992, n. 352 (l’unico articolo del decreto sopravvissuto alle abrogazioni dal d.P.R. 184/2006), che permette di negare l’accesso agli atti “quando i documenti riguardino le strutture, i mezzi, le dotazioni, il personale e le azioni strettamente strumentali alla tutela dell'ordine pubblico, alla prevenzione e alla repressione della criminalità con particolare riferimento alle tecniche investigative, alla identità delle fonti di informazione e alla sicurezza dei beni e delle persone coinvolte, nonché all'attività di polizia giudiziaria e di conduzione delle indagini” (co. 5, lett. c).

Da parte sua, la giurisprudenza oscilla tra due posizioni: la prima prevede che la P.A. neghi l’accesso agli atti e inviti il privato istante a rivolgersi al P.M. (cfr. sent. TAR Parma); la seconda sembra consentire l’accesso a determinati atti (cfr. sent. TAR Liguria).

Invero, a noi appare opportuno in questi casi un coinvolgimento della Procura della Repubblica.

Sembrano consigliabili due possibilità: o la P.A. richiede all’Autorità giudiziaria il nulla-osta al rilascio della documentazione richiesta dal privato; oppure si dovrà invitare il privato a chiedere direttamente alla Procura il nulla-osta per effettuare l'accesso agli atti in comune (o anche in Procura a quel punto).

In ogni caso, prima di rilasciare copia di quanto richiesto, la P.A. dovrà avvertire i controinteressati ex art. 3 d.P.R. 184/2006.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Sul permesso di costruire in deroga alla destinazione d’uso

18 Giu 2020
18 Giugno 2020

Il Consiglio di Stato afferma che la normativa statale sul permesso costruire in deroga prevista dall’art. 14, c. 1-bis del d.P.R. n. 380/2001 (“per gli interventi di ristrutturazione edilizia, attuati anche in aree industriali dismesse, è ammessa la richiesta di permesso di costruire anche in deroga alle destinazioni d’uso, previa deliberazione del Consiglio comunale che ne attesta l’interesse pubblico, a condizione che il mutamento di destinazione d’uso non comporti un aumento della superficie coperta prima dell’intervento di ristrutturazione, fermo restando, nel caso di insediamenti commerciali, quanto disposto dall’articolo 31, comma 2, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 2014, e successive modificazioni”) prevale sulle eventuali disposizioni difformi delle Regioni che limitano gli interventi suddetti in base alle differenti destinazioni d’uso.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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I provvedimenti plurimotivati

18 Giu 2020
18 Giugno 2020

Il TAR Veneto ha ricordato che se un provvedimento amministrativo si regge su plurime ragioni, il privato che voglia ottenerne l’annullamento deve dimostrare l’infondatezza di ogni singola ragione, altrimenti basta che se ne salvi una per rendere l’atto legittimo.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Principio dispositivo e metodo acquisitivo, alla luce dell’art. 64 c.p.a.

18 Giu 2020
18 Giugno 2020

Il TAR Catania ha spiegato che il Giudice amministrativo conserva il potere di acquisire d’ufficio documenti nella disponibilità della P.A. (cfr. art. 64, co. 3 c.p.a.), ma solo qualora la resistente non abbia accolto la richiesta di accesso agli atti del privato, non certo per sollevare il ricorrente dal proprio onere della prova.

La questione conosciuta dal TAR nasceva dalla contestazione che i privati muovevano al Comune in materia di quantificazione delle tariffe TARI.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Escussione della polizza fideiussoria per i soggetti non aggiudicatari

18 Giu 2020
18 Giugno 2020

Di recente, il TAR Piemonte ha statuito che in generale, la fideiussione provvisoria stipulata al fine di partecipare ad una gara viene escussa, per mancanza dei requisiti, solo successivamente all’aggiudicazione, e pertanto l’unico operatore economico privato che può essere soggetto a tale disciplina è colui che, effettivamente, diviene aggiudicatario.

Gli altri partecipanti alla gara, mancanti dei requisiti ma non aggiudicatari, non potranno invece essere soggetti all’escussione della polizza fideiussoria.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Vincoli espropriativi e conformativi

17 Giu 2020
17 Giugno 2020

Il TAR Veneto, dopo aver ricordato l’ampia discrezionalità di cui gode il Comune in sede di pianificazione urbanistica, ha anche ricordato la differenza tra vincoli espropriativi e conformativi.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Competenza a stabilire la disciplina applicabile alla fascia di rispetto stradale

17 Giu 2020
17 Giugno 2020

Recentemente, il TAR Piemonte ha dichiarato che la P.A. che ha il compito di stabilire se, nell’ambito di una pratica edilizia ed in materia di distanze e fasce di rispetto stradale, fuori dai centri abitati, vadano applicati i limiti previsti dal Codice della Strada (d.lgs. n. 495/1992) o dal d.m. n. 1404/1968, è il Comune, trattandosi di questioni edilizie di sua esclusiva competenza. Tale Ente pubblico, quindi, non può scegliere di delegare ad ANAS l’individuazione di quale sia la disciplina applicabile in merito.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Permesso di Costruire e silenzio-assenso

17 Giu 2020
17 Giugno 2020

Il T.A.R. chiarisce i presupposti che devono sussistere affinché sull’istanza di PdC si formi il silenzio-assenso.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Nozione di volume tecnico

17 Giu 2020
17 Giugno 2020

L’ha definita il TAR Veneto: nel caso di specie, alcuni abbaini non sono stati qualificati come volumi tecnici perché difettava il requisito dell’impossibilità di soluzioni progettuali diverse.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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