Author Archive for: SanVittore

L’(in)adempimento di una convenzione urbanistica

29 Ott 2025
29 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, affinché vi possa essere inadempimento di una convenzione urbanistica dal lato del privato, è necessario, tra gli altri, il presupposto dell’imputabilità, ossia che la mancata esecuzione delle obbligazioni contrattuali sia dovuta a colpa del debitore. Come si evince dall’art. 1218 c.c., il debitore è esente da responsabilità qualora l’inadempimento o il ritardo sia stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile. Rilevante a questo fine, risulta essere il contegno assunto dal debitore che non è responsabile se il suo comportamento si conforma ai parametri della diligenza, secondo il portato dell’art. 1176 c.c., con la conseguenza che la mancanza di colpa produce assenza di responsabilità

Nel caso di specie, contrariamente agli assunti della ricorrente Amministrazione comunale, il privato aveva adempiuto alle obbligazioni rientranti nella sua sfera di competenza. Aveva infatti realizzato il comparto residenziale e le relative opere di urbanizzazione primaria ad esso funzionali, tanto che gli immobili erano stati costruiti e dichiarati agibili. Dette opere erano state anche oggetto di collaudi parziali, tanto che il privato aveva manifestato in più riprese l’intendimento di cederle al Comune, senza che quest’ultimo si fosse attivato materialmente per acquisirle.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Scadenza dei piani di lottizzazione

29 Ott 2025
29 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ha offerto una pregevole ricostruzione degli effetti della scadenza del termine decennale per l’attuazione di una lottizzazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sopravvenuta inefficacia di una convenzione di lottizzazione e restituzione delle somme versate dal privato

29 Ott 2025
29 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, qualora una convenzione di lottizzazione divenga inefficace (nel caso di specie, per mancato avveramento delle condizioni poste dall’Autorità stradale), il privato ha diritto alla restituzione delle somme versate, limitatamente al valore nominale e con il riconoscimento dei soli interessi legali dall’avvenuto pagamento, in applicazione degli artt. 1224 e 1277 c.c., tenuto conto del principio nominalistico proprio delle prestazioni pecuniarie attinenti ad obblighi restitutori.

Se si vuole anche chiedere il risarcimento del danno, devono essere assolti in pieno gli oneri di allegazione e prova da parte dell’interessato in base all’art. 2043 c.c. in rapporto con l’art. 2697 c.c., vigendo in subiecta materia il principio dispositivo secco e non essendo esportabile in ambito risarcitorio il principio acquisitivo e il carattere ufficioso dell’istruttoria che caratterizza l’azione di annullamento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sulla determinazione della superficie della acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell’abuso non demolito

28 Ott 2025
28 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ha offerto utili princìpi in materia.

In particolare, il provvedimento di acquisizione gratuita che non specifichi i parametri applicati e non esterni le ragioni per le quali giunge alla determinazione della superficie da acquisire, deve ritenersi illegittimo per carenza di motivazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Rilevanza del dolo o della colpa nel caso di mancata ottemperanza all’ordinanza di demolizione

28 Ott 2025
28 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ha annullato un provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale di un abuso edilizio non demolito (art. 31, co. 4 d.P.R. 380/2001) e la correlata sanzione pecuniaria irrogata ai sensi del successivo comma 4-bis, per mancanza dell’elemento soggettivo di dolo o colpa in capo al destinatario.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Motivazione per relationem in materia di repressione degli abusi edilizi

28 Ott 2025
28 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ha affermato che nell’esercizio del potere sanzionatorio in materia urbanistico-edilizia, l’Ente locale può motivare anche per relationem rispetto ad atti istruttori, individuando le opere da demolire nonché il regime autorizzatorio disatteso da cui è evincibile la normativa violata e, quindi, la qualificazione giuridica dell’abuso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il divieto di integrazione postuma della motivazione

28 Ott 2025
28 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ha ricordato che nel processo amministrativo l’integrazione in sede giudiziale della motivazione è ammissibile soltanto se effettuata mediante gli atti del procedimento - nella misura in cui i documenti dell’istruttoria offrano elementi sufficienti ed univoci dai quali possano ricostruirsi le concrete ragioni della determinazione assunta - oppure attraverso l’emanazione di un autonomo provvedimento di convalida, restando, invece, inammissibile, un’integrazione postuma effettuata in sede di giudizio, mediante atti processuali, o comunque scritti difensivi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il principio del risultato

28 Ott 2025
28 Ottobre 2025

Il TAR Catania ha affermato che in applicazione del principio del risultato - che permea lo spirito del d.lgs. 36/2023 - le Stazioni appaltanti devono esercitare i propri poteri valutativi e la propria discrezionalità, in tutte le fasi dell’appalto, in chiave di funzionalizzazione verso il miglior risultato possibile.

Post di Alberto Antico – avvocato

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I requisiti di altezza per l’agibilità, dopo la cd. riforma Salva casa

27 Ott 2025
27 Ottobre 2025

Il TAR Liguria ha affermato che alla luce degli artt. 20, co. 1-bis e 24, co. 5-bis d.P.R. 380/2001, i nuovi limiti minimi di altezza ai fini dell’agibilità, introdotti dalla cd. riforma Salva casa, sono di immediata applicazione diretta, anche per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente.

La sentenza non si occupa del problema dell'eventuale contrasto con la normativa edilizia comunale.

Post di Fiorenza Dal Zotto – funzionaria comunale

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Il principio del “one shot” (un colpo) temperato della P.A.

27 Ott 2025
27 Ottobre 2025

Il TAR Napoli ha affermato che il V periodo dell’art. 10-bis l. 241/1990 («In caso di annullamento in giudizio del provvedimento così adottato, nell’esercitare nuovamente il suo potere l’amministrazione non può addurre per la prima volta motivi ostativi già emergenti dall’istruttoria del provvedimento annullato») va interpretato come una norma di natura sostanziale, come un limite ai poteri conformativi della P.A. In particolare, i «motivi già risultanti dall’istruttoria» devono intendersi non quelli astrattamente desumibili dalla situazione di fatto e di diritto desumibile dalla pratica, ma quelli che la P.A. ha in qualche modo già rappresentato nell’istruttoria concretamente compiuta, pur non ritenendo di valorizzarli nel diniego.

In virtù del principio del cd. one shot temperato, la P.A., dopo un giudicato di annullamento da cui derivi il dovere o la facoltà di provvedere di nuovo, ha il potere di esaminare l’affare nella sua interezza, sollevando, una volta per sempre, tutte le questioni che ritenga rilevanti, non potendo successivamente tornare a decidere sfavorevolmente neppure in relazione a profili prima non esaminati. Tuttavia, tale principio non si estende ai tratti liberi dell’azione amministrativa lasciati impregiudicati dal giudicato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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