Lo spunto del sabato: “siamo un paese di povera gente”

26 Lug 2014
26 Luglio 2014

Giuseppe Bettiol è stato uno dei più importanti professori di diritto penale italiani, un maestro della visione etica del diritto penale, di cultura cattolica. Me lo ricordo nei corridoi dell'Università  di Padova, in età ormai avanzata, alto, massiccio e con le stampelle. Nella Prefazione all'undicesima edizione del suo manuale di diritto penale, datato marzo del 1982, si legge: "La prevenzione speciale ha dato tutto quello che poteva dare, cioè il nulla. Con la prevenzione generale si può finire nel terrorismo e al terrorismo non si risponde con il terrorismo ma con un diritto penale razionale e umano che comprenda i fenomeni delittuosi, e li contenga. Non c'è altro da sperare. Le garanzie formali di legittimità sono ormai superate... Le pene hanno perduto ogni funzione e la pena di morte non è un deterrente. Le uniche garanzie che dal '45 mi permettevo di suggerire e che pur oggi hanno una valenza sono di natura sostanziale: esse sono la colpevolezza, la retribuzione, il rapporto di proporzione tra colpa e pena. Sono le sole che si inseriscono in una efficace difesa dei diritti dell'uomo. La difesa sociale - antica o moderna che sia - è solo una barzelletta per gli ingenui e finisce nella distruzione fisica o morale della persona umana. Ringrazio Iddio di avermi dato cinquant'anni di insegnamento per chiarire tutto questo. Sarò stato una voce isolata ma questo non interessa. Ciò che conta è rendere una testimonianza di verità nella vita... In questa edizione ho tenuto presenti le principali "modifiche al sistema penale" approvato dalla Camera dei deputati il 16 dicembre 1980 che complica purtroppo in peggio l'attuale codice penale senza senso alcuno di responsabilità. L'unica vera e autentica riforma penale sarebbe la demolizione degli attuali istituti di pena e la costruzione di nuove città carcerarie che eliminassero la soffocazione dell'uomo recluso  che è pur sempre un valore. Ma anche se spendiamo miliardi per ludi pubblici siamo un paese ... di povera gente!".

Dedicato a quelli che credono che il sistema penale italiano sia tutta un'altra cosa.

Non posso sottrarmi alla responsabilità morale di rendere testimonianza su quello che vedo e su come è ridotto il mio Paese: in Italia il carcere viene usato senza processo come ordinario strumento di tortura per estorcere dichiarazioni alle persone sottoposte a indagini, con la complicità della stampa, che ne enfatizza i risultati immorali come se fossero successi. Uso scientemente la parola "dichiarazioni" e non "confessioni", perchè le confessioni implicano la verità di quello che viene detto, mentre le dichiarazioni ne prescindono, perchè vengono rese solo per compiacere il torturatore e sottrarsi così al suo potere.   Se poi voi preferite continuare a fingere di non vedere e di non sentire o, peggio ancora, a pensare che vada bene così, non me ne curo, perchè a me basta di sapere che sto mettendo in pratica quello che mi ha insegnato Giuseppe Bettiol. Caso mai siete voi che non lo state facendo. Caro Papa Francesco, non basta dire che la tortura è un peccato mortale, se poi non puntiamo il dito verso un pubblico ministero o un G.I.P. o un presidente del tribunale del riesame, anche di un paese che si vanti di essere democratico, e, guardandolo negli occhi, non abbiamo la forza e il coraggio di dirgli: "tu stai torturando un essere umano".

Dario Meneguzzo - un avvocato cui è toccato in sorte di vivere in questo tempo in questo frammento dell'universo 

P.S. Mi è stato chiesto di spiegare meglio come le persone finiscano in carcere o agli arresti domiciliari senza processo. E' semplice. L'articolo 274 del codice di procedura penale italiano stabilisce che le misure cautelari prima del processo (tra le quali rientrano la custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari) sono disposte quando sussiste una di queste tre esigenze cautelari: 1)   pericolo di inquinamento delle prove; 2) pericolo di fuga; 3) pericolo di reiterazione del reato. La richiesta è presentata dal pubblico ministero ed è disposta del G.I.P. (giudice delle indagini preliminari). Quindi basta un accordo tra due magistrati. Il problema nasce dal fatto che molto spesso viene detto che sussistono il pericolo di reiterazione del reato o quello di inquinamento delle prove con motivazioni banalissime e prive di qualsiasi dignità logica, che coincidono con l'arbitrio più totale.  Non costituisce alcuna barriera a tale deriva il tribunale del riesame (noto anche come "tribunale della libertà"), visto che molti di questi tribunali possiedono lo stupefacente record di rigettare il 98% dei ricorsi che vengono loro presentati. E' evidente che il tribunale del riesame costituisce ormai una tutela per il pubblico ministero (che può così vantarsi che anche un tribunale abbia confermato la bontà dell'impianto accusatorio, come amano dire i giornalisti collusi) e non per il popolo italiano. L'enorme quantità di  reati anche gravi che commettono i cittadini italiani non può essere invocato come giustificazione per  il perdurare di questo stato di cose, che colpisce indiscriminatamente colpevoli e innocenti. L'inciviltà giuridica non è mai stata un valore negativo al quale ci si possa rassegnare.

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1 reply
  1. Anonimo says:

    Caro Dario purtroppo terrorismo e torture le vivo quotidianamente,da quando un ufficio pubblico di Un comune ha ordinato lā condanna a morte per lā mia azienda tutti gli uffici di conseguenza hanno cominciato Per ognuno di loro ad inniettare lā loro dose di veleno,incuranti se ci fossero attenuanti Per una azienda che hā contribuito in diversi anni a rivalutare l’area,cominciano a estorcere dichiarazioni chi non nē e’ titolato ma In maniera subdola lo fa’,non mi meraviglia che allʻinterno del nostro diritto penale qualcuno frustrato Si senta In diritto di farlo,pensa anche spesso giudici finiscono con ” assolto percheʻil fatto non sussiste”In quel caso ci vorrebbe qualcuno che estorcesse con tortura Al pubblico ministero,che cosa provava nel momento che stava portando Al patibolo qualcuno dopo avergli estorto dichiarazioni,oggi godiamo di piu a trovare sul Giornale il nome di Un conoscente che forse subiraʻ Un processo Per Un non ben chiaro reato di natura amministrativa che magari Nello stesso momento nascevano bambini. Ci hanno fatto propio diventare potera gente
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