L’art. 34 della L. Reg. n. 11/2004 vieta di reiterare il vincolo espropriativo più di una volta anche con variante ordinaria

24 Lug 2014
24 Luglio 2014

La questione è esaminata dalla sentenza del TAR Veneto n. 920 del 2014, dove si legge che: "4. E’ in particolare fondato il secondo motivo, laddove si rileva la violazione dell’art. 34 della L. Reg. n. 11/2004 nella parte in cui prevede il divieto di reiterazione del vincolo espropriativo non più di una volta. 

4.1 La lettura della deliberazione n. 21/2013 conferma la validità della prospettazione dei ricorrenti e, nel contempo, consente di evincere come l’imposizione del vincolo sia avvenuta una prima volta con la deliberazione n. 2733/1995. Si desume, altresì, che una successiva reiterazione è stata posta in essere con la variante n. 18/2004 approvata con la delibera del Consiglio comunale di Vittorio Veneto n. 73/2004.

4.2 E’, allora, evidente che la seconda reiterazione del vincolo è stata “adottata” con la delibera n.21/2013 e poi approvata con la delibera della Provincia di Treviso e, ciò, in violazione dell’espresso divieto in questo senso contenuto nell’art. 34 sopra citato.

4.3 A fronte di detto dato oggettivo non è possibile condividere le tesi dell’Amministrazione comunale laddove evidenzia che la prima
reiterazione sarebbe stata posta in essere in un momento in cui non era ancora entrato in vigore l’art. 34 della L. reg. 11/2004.

4.4 L’infondatezza di detta argomentazione è evidente laddove si consideri che nel momento in cui veniva emanata la delibera di
adozione n. 21/2013 era pienamente vigente il divieto in questione, circostanza che avrebbe dovuto obbligare l’Amministrazione comunale a non procedere ad un’ennesima reiterazione.

5. Nemmeno appaiono di pregio le argomentazioni dirette a sostenere che l’adozione della variante ordinaria ai sensi dell’art. 50 comma 1 e 3 della L. Reg.11/2004 consentirebbe di superare il divieto di reiterazione sopra citato.

5.1 Se così fosse si introdurrebbe un regime differenziato a secondo che il vincolo sia contenuto in una variante ordinaria o semplificata. 

5.2 La differenza tra variante predisposta in forma semplificata (ai sensi dell’art. 50 comma 4 della L. Reg. 61/1985), e quella predisposta ai sensi del comma 1, va individuata nel solo fatto che la variante ordinaria ha lo scopo di modificare la destinazione urbanistica per le aree non conformi, introducendo un vincolo espropriativo in precedenza non previsto".

Dario Meneguzzo - avvocato

sentenza TAR Veneto n. 920 del 2014

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