Interesse ad impugnare il titolo edilizio ottenuto dal vicino

21 Dic 2024
21 Dicembre 2024

Nel caso di specie, il privato impugnava i titoli edilizi con cui il vicino intendeva attuare una ristrutturazione leggera per la realizzazione di nuovi lucernari, la pavimentazione di una terrazza e l’inserimento di una scala in ferro.

Il ricorrente affermava che, se il vicino avesse edificato la nuova opera, sarebbe stato possibile affacciarsi comodamente all’interno del suo giardino, ma anche vivere lo spazio trasformato da lastrico solare a terrazzamento con qualsivoglia attività quotidiana (potendo organizzare, cene, feste eventi) pregiudicando inesorabilmente la tranquillità e la privacy del ricorrente.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso improcedibile, alla luce delle sopravvenienze in fatto.

Il ricorrente e il vicino controinteressato, dopo l’instaurazione del giudizio amministrativo, avevano concluso una transazione davanti al giudice civile nella quale il secondo accettava l’arretramento del parapetto della terrazza e di porre in essere altri accorgimenti (diverso orientamento delle telecamere), volti ad evitare una violazione della privacy del primo, il tutto in un percorso che vedeva il recupero di una buona convivenza tra le parti, che si obbligavano entrambe al buon governo delle siepi.

Il TAR si è mostrato comunque dubbioso che, anche in assenza della transazione, si potesse ravvisare l’interesse al ricorso, dato che il pregiudizio era solo affermato ma non dimostrato dal ricorrente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Le clausole compromissorie in una convenzione urbanistica

21 Dic 2024
21 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la validità delle clausole per arbitrato rituale, prima vietate, è stata prevista solo con la l. 205/2000, con portata non retroattiva, pertanto sono nulle le clausole apposte a convenzioni urbanistiche stipulate prima dell’entrata in vigore di tale legge.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Atti endoprocedimentali immediatamente impugnabili

21 Dic 2024
21 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che, qualora il Comune rilasci un atto con il quale esprima la sua volontà definitiva in ordine a una condizione ritenuta essenziale ai fini del rilascio del titolo edilizio richiesto del privato, tale atto è autonomamente impugnabile anche prima del provvedimento di diniego che eventualmente concluda il procedimento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Legittimazione ad agire ed interesse al ricorso

21 Dic 2024
21 Dicembre 2024

Il T.A.R. ricorda che per agire occorre dimostrare in giudizio sia la legittimazione sia l’interesse al ricorso. Nel caso di specie l’azione è stata dichiarata inammissibile perché promossa da soggetti titolari di licenze taxi provvisorie (rectius: titoli precari e temporanei) e stante il carattere non lesivo della nota comunale impugnata.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Pianificazione urbanistica e procedimento espropriativo

20 Dic 2024
20 Dicembre 2024

Sul sito ufficiale della Giustizia amministrativa vi è un pregevole contributo del cons. Raffaele Greco in materia, consultabile al seguente link: https://www.giustizia-amministrativa.it/web/guest/-/158189-146.

Si ringrazia sentitamente Daniele Iselle per la segnalazione.

Clausola revisione prezzi e giurisdizione

20 Dic 2024
20 Dicembre 2024

Il T.A.R. Veneto ricorda che le controversie sulla corretta applicazione “aritmetica” della cd. clausola di revisione prezzi spettano alla giurisdizione ordinaria, salvo che permanga in capo alla S.A. il potere di disporne l’applicazione: in tal caso, infatti, vi è la giurisdizione amministrativa.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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L’edificazione a Venezia richiedeva un titolo edilizio fin dal 1929

20 Dic 2024
20 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha ricordato che nel Comune di Venezia anche le opere edilizie realizzate in epoca anteriore al 1967 necessitavano di titolo edificatorio, in virtù del regolamento edilizio comunale del 12 novembre 1929, che, all’art. 2, prescriveva la preventiva autorizzazione del Podestà per la realizzazione di qualsiasi opera edilizia nel territorio comunale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Questioni di giurisdizione in materia di edilizia residenziale pubblica

20 Dic 2024
20 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che, in materia di edilizia residenziale pubblica, il riparto di giurisdizione va effettuato secondo il criterio ordinario della natura della situazione giuridica soggettiva azionata in giudizio, distinguendo la fase che «precede» l’assegnazione dell’alloggio (contraddistinta dall’esercizio di pubblici poteri) dalla fase «successiva», nella quale si svolge il rapporto paritetico secondo le regole di diritto privato.

In altri termini, dopo la stipula del contratto sorgono posizioni di diritto soggettivo rispetto alle vicende del rapporto (quali il subentro, la risoluzione, la decadenza, il rilascio dell’alloggio), con conseguente giurisdizione del G.O.

Nel caso in esame, il fatto che fosse stata assunta una determinazione amministrativa non era indicativo di esercizio di poteri pubblicistici da parte del Comune, in quanto tale atto si limitava a cristallizzare l’inadempimento dell’assegnatario consistente nella cessione dell’alloggio a terzi vietata da precise disposizioni normative.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’intervento ad adiuvandum nel processo amministrativo

20 Dic 2024
20 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha offerto un’interpretazione dell’art. 28, co. 2, c.p.a., secondo cui “chiunque non sia parte del giudizio e non sia decaduto dall’esercizio delle relative azioni, ma vi abbia interesse, può intervenire accettando lo stato e il grado in cui il giudizio si trova”.

La norma intende evitare che il termine per ricorrere in giudizio da chi sia titolare di una legittimazione autonoma ad impugnare sia aggirato attraverso l’intervento in altro giudizio, così profittandosi di un giudizio già instaurato da altri per proporre ivi le domande che si sarebbero potute diligentemente proporre a mezzo di ricorso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Domande nuove nella memoria conclusionale

20 Dic 2024
20 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha dichiarato inammissibile la domanda di restituzione dell’importo versato dal ricorrente al Comune (a titolo di conguaglio del costo di costruzione), per essere stata formulata solo con la memoria conclusionale non notificata.

Nel giudizio amministrativo, lo strumento per introdurre nuove domande è il ricorso per motivi aggiunti (art. 43, co. 1 c.p.a.), che va previamente notificato alle controparti nelle forme dell’art. 170 c.p.c. (art. 43, co. 2 c.p.a.).

Post di Alberto Antico – avvocato

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