Diffida alla bonifica

18 Nov 2024
18 Novembre 2024

Il TAR Veneto ha offerto utili principi sul procedimento di diffida alla bonifica di un sito inquinato, ai sensi dell’art. 244 d.lgs. 152/2006.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il testo del primo decreto correttivo Cartabia (decreto legislativo 164/2024)

16 Nov 2024
16 Novembre 2024

novelle al processo civile - primo decreto correttivo Cartabia

Procedimento di correzione dell’errore materiale: non si dà mai luogo alla condanna alle spese

16 Nov 2024
16 Novembre 2024

Le Sezioni Unite civili della Corte di cassazione hanno affermato che nel procedimento di correzione degli errori materiali, ex artt. 287-288 e 391-bis c.p.c., in quanto di natura sostanzialmente amministrativa e non diretto a incidere, in situazione di contrasto tra le parti, sull’assetto di interessi già regolato dal provvedimento corrigendo, non può procedersi alla liquidazione delle spese, non essendo configurabile in alcun caso una situazione di soccombenza, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 91 c.p.c., neppure nella ipotesi in cui la parte non richiedente, partecipando al contraddittorio, opponga resistenza all’istanza.

Post di Alberto Antico – avvocato

sent. Cass., SS.UU. civv. n. 29432-2024

Sfratto per morosità e contratti di affitto d’azienda

16 Nov 2024
16 Novembre 2024

La Corte di cassazione, Sezione III civile, nell’ambito di un procedimento per rinvio pregiudiziale ex art. 363-bis c.p.c., ha affermato che a seguito delle modifiche introdotte nell’art. 657 c.p.c. dal d.lgs. 149/2022 (cd. riforma Cartabia), il procedimento speciale di intimazione di sfratto per morosità di cui all’art. 658 c.p.c. è applicabile anche al contratto di affitto di azienda (o di ramo di azienda) che comprenda uno o più beni immobili.

E in effetti, l’attuale primo comma dell’art. 658 c.p.c., a seguito della novella di cui al d.lgs. 164/2024 (cd. primo decreto correttivo alla riforma Cartabia), recita: “Il locatore può intimare al conduttore, all’affittuario di azienda, all’affittuario coltivatore diretto, al mezzadro o al colono lo sfratto con le modalità stabilite nell’articolo precedente anche in caso di mancato pagamento del canone di affitto alle scadenze, e chiedere nello stesso atto l’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti”.

Post di Alberto Antico – avvocato

sent. Cass. civ. n. 29253-2024

Riunione dei ricorsi al G.A.

16 Nov 2024
16 Novembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che ai sensi dell’art. 70 c.p.a. la riunione dei ricorsi è rimessa ad una valutazione discrezionale del giudice sulla base di valutazioni di opportunità e di economia processuale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Se il Comune non dice che l’area ceduta per realizzare case popolari deve prima essere bonificata…

16 Nov 2024
16 Novembre 2024

Il TAR Veneto ha condannato un Comune, a titolo di responsabilità precontrattuale, a risarcire ad ATER i costi sostenuti per bonificare un terreno ceduto dal primo alla seconda per la realizzazione di case popolari.

Il Comune era ben consapevole delle criticità connesse all’inquinamento dell’area, avendo in precedenza commissionato appositi studi al riguardo, sicché era tenuto, nel rispetto degli obblighi minimi di protezione e buona fede nella stipulazione del contratto, a informare ATER della situazione in cui versava il terreno e della necessità di eseguire i necessari interventi di bonifica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sul contributo pubblico

16 Nov 2024
16 Novembre 2024

Il T.A.R. afferma che per vantare un diritto al contributo pubblico – nella fattispecie per opere teatrali – occorre dimostrare una posizione di qualificato affidamento che, nel caso di specie, era insussistente.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Accesso agli atti per ottenere il curriculum vitae di una persona: quid iuris?

15 Nov 2024
15 Novembre 2024

Nel parere su istanza di accesso civico del 7 gennaio 2022, che si allega, il Garante della privacy ha affermato la legittimità di un diniego di accesso civico generalizzato, avanzata da un privato al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, volto ad ottenere l’ostensione del curriculum vitae e della documentazione attestante il possesso dei requisiti richiesti dalla disciplina di settore (all. I del d.m. 11/4/2011 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali) per effettuare le verifiche periodiche sulle attrezzature di lavoro previste dall’art. 71, co. 11 d.lgs. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (e più specificamente riportate nell’allegato VII del citato decreto).

Il Garante, citando le Linee guida ANAC in materia di accesso civico, che parimenti si allegano, ha affermato che un eventuale riconoscimento dell’accesso civico generalizzato alla documentazione oggetto dell’istanza, unita alla generale conoscenza e al particolare regime di pubblicità dei dati oggetto di accesso civico avrebbe potuto arrecare ai soggetti controinteressati un pregiudizio concreto alla protezione dei relativi dati personali.

Resta in ogni caso ferma la possibilità che i dati personali per i quali sia stato negato l’accesso civico possano essere resi ostensibili, laddove il soggetto istante, riformulando eventualmente l’istanza ai sensi della diversa disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi (artt. 22 ss. l. 241/1990), motivi nella richiesta l’esistenza di un interesse “qualificato” e la P.A. ritenga sussistere, alla luce di quanto riportato dal soggetto istante, un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso che possa per altro verso consentire l’ostensione della documentazione richiesta.

In materia, si ricordino anche gli obblighi pubblicitari – che potrebbero legittimare un accesso civico semplice – posti dal d.lgs. 33/2013 per gli amministratori, i funzionari e i collaboratori delle PP.AA., in particolare agli artt. 14 (Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali), 15 (Obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi di collaborazione o consulenza) e 15-bis (Obblighi di pubblicazione concernenti incarichi conferiti nelle società controllate).

Post di Alberto Antico – avvocato

Parere Garante privacy su istanza di accesso civico 07.01.2022

Linee guida ANAC su accesso civico

Prescrizione delle sanzioni pecuniarie edilizie

15 Nov 2024
15 Novembre 2024

Nel caso di specie, il privato impugnava – invocando l’intervenuta prescrizione – la sanzione amministrativa pecuniaria di € 11.000,00, spiccata dal Comune per aver realizzato, senza titolo abilitativo, un manufatto destinato all’alloggiamento di una centrale termica.

Il TAR Veneto ha affermato che la regola della prescrizione quinquennale propria delle sanzioni amministrative ex art. 28 l. 689/1981 trova applicazione anche agli illeciti amministrativi puniti con la sanzione pecuniaria dalla normativa urbanistico-edilizia.

Non può considerarsi utile ai fini interruttivi della prescrizione, ai sensi degli artt. 2943 e 2945 c.c., l’instaurazione del giudizio amministrativo, poiché questa circostanza è idonea ad interrompere la prescrizione soltanto se la causa è promossa dal creditore, ma non se attivata dal debitore per contestare la sussistenza del presunto debito.

L’effetto interruttivo della prescrizione si potrebbe riconoscere all’atto di costituzione in giudizio del creditore, laddove contenente l’affermazione del proprio diritto e la domanda di rigetto della pretesa altrui (nel caso di specie il Comune però non si era costituito).

Se, infatti, il creditore convenuto nel giudizio promosso dal debitore si costituisce formulando una domanda comunque tendente all’affermazione del proprio diritto (e in tale categoria va compresa certamente anche la mera richiesta di rigetto della domanda altrui), con ciò compie un’attività processuale rientrante nella fattispecie astratta prevista dall’art. 2943, co. 2 c.c., e pertanto, ai sensi dell’art. 2945, co. 2 c.c., la prescrizione non corre fino al momento del passaggio in giudicato della sentenza che definisce il giudizio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Natura di acqua pubblica o meno di una roggia

15 Nov 2024
15 Novembre 2024

Il TAR Veneto sottolinea che possono essere qualificati come “acque pubbliche” solo i fiumi e i torrenti, ovvero quelle rogge iscritte negli Elenchi delle Acque Pubbliche; il trasferimento delle competenze dalla Regione ai Consorzi di Bonifica relativamente ad una roggia non è sufficiente a qualificarla come acqua pubblica.

Ne consegue che ad una roggia “non pubblica” non è applicabile né il vincolo idraulico di cui al r.d. n. 523/1904 né il vincolo paesaggistico come esteso dal cd. decreto Galasso.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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