Regolamento sulle categorie di interventi che non necessitano della valutazione di cui all’articolo 242-ter, comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152

27 Apr 2023
27 Aprile 2023

Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato  il decreto del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica  26 gennaio 2023, n. 45, recante il Regolamento disciplinante le categorie di interventi che non necessitano della valutazione di cui all'articolo 242-ter, comma 3, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nonchè i criteri e le procedure per la predetta valutazione e le modalità di controllo. (23G00052) (GU Serie Generale n.97 del 26-04-2023).

Il provvedimento riguarda i siti oggetto di bonifica ed entrerĂ  in vigore il giorno 11 maggio 2023.

Post di Daniele Iselle

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/04/26/23G00052/sg

Rimessi all’Adunanza Plenaria alcuni dubbi sulla natura e sugli effetti dell’inottemperanza all’ordine di demolizione di un abuso edilizio

27 Apr 2023
27 Aprile 2023

La Sezione Sesta del Consiglio di Stato ha rimesso all’Adunanza Plenaria i seguenti quesiti: 1) se, e in che limiti, l’inottemperanza alla ingiunzione di demolizione adottata ai sensi dell’art. 31, co. 3 d.P.R. 380/2001, abbia effetti traslativi automatici che si verificano alla scadenza del termine di novanta giorni assegnato al privato per la demolizione;

2) se l’art. 31, co. 4-bis d.P.R. cit. sanzioni l’illecito costituito dall’abuso edilizio o, invece, un illecito autonomo di natura omissiva, id est, l’inottemperanza alla ingiunzione di demolizione;

3) se l’inottemperanza all’ordine di demolizione configuri un illecito permanente ovvero un illecito istantaneo ad effetti eventualmente permanenti;

4) se la sanzione di cui all’art. 31, co. 4-bis d.P.R. cit. possa essere irrogata nei confronti di soggetti che hanno ricevuto la notifica dell’ordinanza di demolizione prima dell’entrata in vigore della l. 164/2014, quando il termine di novanta giorni, di cui all’art. 31, co. 3 d.P.R. cit., risulti a tale data già scaduto e detti soggetti più non possano demolire un bene non più loro, sempre sul presupposto che a tale data la perdita della proprietà in favore del Comune costituisca un effetto del tutto automatico.

Post di Daniele Iselle

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La lesione di un interesse legittimo da parte della P.A. integra una responsabilitĂ  extracontrattuale

27 Apr 2023
27 Aprile 2023

Il Consiglio di Stato è stato chiamato a decidere un’azione risarcitoria intentata dai genitori esercenti la potestà sul figlio minorenne, in particolari condizioni di salute, per il mancato superamento dell’esame conclusivo del primo ciclo d’istruzione per la sessione 2019-2020.

In quella sede, il Consiglio ha affermato che la responsabilità della P.A. da illegittimo esercizio della funzione pubblicistica è di natura extracontrattuale (art. 2043 c.c.).

La responsabilità contrattuale (art. 1218 c.c.) va esclusa alla luce della presenza, nel procedimento amministrativo, di due situazioni attive, cioè il potere della P.A. e l’interesse legittimo del privato, nonché della posizione di supremazia della P.A. sul privato.

Il risarcimento può essere riconosciuto se l’esercizio illegittimo del potere amministrativo abbia leso un bene della vita del privato, che quest’ultimo avrebbe avuto titolo per mantenere o ottenere, secondo la dicotomia interessi legittimi oppositivi/pretensivi ed alla luce di una loro dimensione sostanzialistica.

Post di Daniele Iselle

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Onere della prova in materia di risarcimento del danno da parte della P.A.

27 Apr 2023
27 Aprile 2023

Il Consiglio di Stato è stato chiamato a decidere un’azione risarcitoria intentata dai genitori esercenti la potestà sul figlio minorenne, in particolari condizioni di salute, per il mancato superamento dell’esame conclusivo del primo ciclo d’istruzione per la sessione 2019-2020.

In quella sede, il Consiglio ha affermato che, alla luce della natura extracontrattuale della responsabilitĂ  della P.A., spetta al danneggiato fornire in giudizio la prova di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie risarcitoria, dovendo provare:

- sul piano oggettivo, la presenza di un provvedimento illegittimo causa di un danno ingiusto, con la necessità di distinguere il danno-evento, derivante dalla condotta, cioè la lesione o compromissione di un interesse qualificato e differenziato, meritevole di tutela nella vita di relazione, nonché il danno-conseguenza, patrimoniale o non patrimoniale, suscettibile di riparazione in via risarcitoria;

- sul piano soggettivo, l’integrazione del coefficiente di colpevolezza, con la precisazione che l’ingiustificata o illegittima inerzia della P.A. o il ritardato esercizio della funzione amministrativa non integrano colpa.

Post di Daniele Iselle

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Azione di risarcimento del danno contestuale all’azione di annullamento

27 Apr 2023
27 Aprile 2023

Il Consiglio di Stato, allineandosi all’Adunanza Plenaria, ha affermato che, qualora la domanda risarcitoria sia formulata congiuntamente alla domanda di annullamento e quest’ultima sia dichiarata improcedibile all’esito del giudizio, i motivi di illegittimità dovranno comunque essere esaminati ai fini della decisione dell’azione di risarcimento danni già proposta, con conseguente carenza di interesse all’accertamento dei vizi dell’atto impugnato inidonei a comprovare la paventata ingiustizia del danno di cui si chiede ristoro.

Post di Alberto Antico – avvocato

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ResponsabilitĂ  risarcitoria della P.A.

27 Apr 2023
27 Aprile 2023

Il TAR Catania ha offerto una pregevole ricostruzione dell’istituto: in particolare, come sancito dall’Adunanza Plenaria (sent. n. 7/2021), il paradigma cui è improntato il sistema di responsabilità della P.A. è quello della responsabilità aquiliana ex art. 2043 c.c. e ciò sia per l’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa, sia per il mancato esercizio di quella doverosa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Risarcimento del danno e interessi

27 Apr 2023
27 Aprile 2023

Il TAR Veneto sottolinea che la liquidazione degli interessi di una somma dovuta come risarcimento del danno da fatto illecito è dovuta anche se la sentenza non li ha espressamente previsti, e la relativa domanda non costituisce ultrapetizione.

Essi sono infatti connaturati alla funzione reintegrativa del risarcimento, poiché sono rivolti a compensare il pregiudizio derivante al creditore dal ritardato conseguimento dell’equivalente pecuniario del danno subito.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Compensazione delle spese di lite

27 Apr 2023
27 Aprile 2023

Il Consiglio di Stato ha affermato che il TAR ha ampi poteri discrezionali in ordine al riconoscimento, sul piano equitativo, dei giusti motivi per far luogo alla compensazione delle spese giudiziali, ovvero per escluderla, con il solo limite, in pratica, che non può condannare alle spese la parte risultata vittoriosa in giudizio o disporre statuizioni abnormi.

In ordine alle spese processuali, la decisione del TAR è appellabile in sede di legittimità, sotto il profilo della violazione di legge, soltanto qualora le spese siano state poste, totalmente o parzialmente, a carico della parte totalmente vittoriosa.

Si segnala però che vi sono anche sentenze che pongono presupposti più rigidi alla decisione di compensare le spese di lite.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Non si può proporre un’impugnazione diretta nei confronti di una SCIA

26 Apr 2023
26 Aprile 2023

Nel caso di specie, i ricorrenti proponevano un’azione di annullamento di una SCIA in variante riduttiva, in relazione alle minori opere realizzate rispetto all’originario progetto autorizzato con il PdC.

Il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile la domanda, poiché la SCIA non è direttamente impugnabile.

Post di Daniele Iselle

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Pubblicazione negli albi e termini per l’impugnazione

26 Apr 2023
26 Aprile 2023

Nel caso di specie, i ricorrenti impugnavano una variante ad un Piano di recupero approvata con delibera della Giunta comunale.

Il Comune e la scuola eccepivano la tardività del ricorso, considerando l’atto pienamente conosciuto con la pubblicazione nell’Albo pretorio.

Il Consiglio di Stato ha accolto l’eccezione.

In tutti i casi in cui non sia necessaria la notificazione individuale del provvedimento e sia al contempo prescritta da una norma di legge o di regolamento la pubblicazione dell’atto in un apposito albo, il termine per proporre l’impugnazione decorre dal giorno in cui sia scaduto il periodo della pubblicazione; pertanto, il normale termine decadenziale per ricorrere contro gli atti amministrativi soggetti a pubblicazione necessaria, decorre per i soggetti non espressamente nominati, dalla pubblicazione medesima, non essendo indispensabile la notificazione individuale o la piena conoscenza.

Post di Daniele Iselle

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