Tutela ambientale: competenza statale e regionale

05 Apr 2023
5 Aprile 2023

Il T.A.R. Milano ricorda che la materia ambientale è trasversale tra la competenza statale e quella regionale. Le Regioni, tuttavia, possono solo introdurre forme di tutela più incisiva rispetto a quelle nazionali.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Da dove spunta la SCIA in sanatoria e come è disciplinata?

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

La SCIA in sanatoria è una figura un po' claudicante.

L'articolo 37, comma 4 del DPR 380 del 2001, con riferimento alle opere abusive che avrebbero potuto essere realizzate con una SCIA, stabilisce quanto segue: "4. Ove l’intervento realizzato risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dell’intervento, sia al momento della presentazione della domanda, il responsabile dell’abuso o il proprietario dell’immobile possono ottenere la sanatoria dell’intervento versando la somma, non superiore a 5.164 euro e non inferiore a 516 euro, stabilita dal responsabile del procedimento in relazione all’aumento di valore dell’immobile valutato dall’agenzia del territorio".

Però l'articolo 37 non stabilisce in quale modo vada effettuata questa sanatoria e, in particolare, non prevede la figura della  SCIA in sanatoria, cosicché si potrebbe pensare che occorra ricorrere alla sanatoria di cui all'articolo 36 del DPR 380/2001.

Tuttavia la SCIA in sanatoria è prevista dalla voce 41 della tabella allegata al decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222, cosicchè essa si è diffusa nella pratica, anche se in tale tabella è solo prevista, ma non è disciplinata.

Sul tema segnaliamo un post pubblicato su Italiaius in data 7 luglio 2020, nella quale una sentenza del TAR Veneto afferma che nel caso di SCIA o DIA presentata in sanatoria, non è possibile applicare la disciplina del silenzio-assenso: si deve infatti usare come paradigma l’accertamento di conformità ai sensi dell’art. 36 T.U. Edilizia, il quale al contrario prevede l’ipotesi del silenzio-rifiuto.

Dice quella sentenza che nell’ipotesi della SCIA o DIA in sanatoria, infatti, tale procedimento è anomalo, in quanto l’intervento non viene realizzato successivamente al conseguimento del titolo edilizio, ma antecedentemente (proprio come nell’ipotesi ex art. 36), e questo giustifica la necessità di un provvedimento espresso.

La sentenza aggiunge che, conseguentemente all’inquadramento della SCIA o DIA in sanatoria quale provvedimento espresso, l’Ente ha il dovere di comunicare il cd. preavviso di rigetto.

In conclusione, secondo la suddetta sentenza, se il Comune non emana un provvedimento espresso di accoglimento della SCIA in sanatoria entro 60 giorni dalla sua presentazione, si intende formato un silenzio rigetto della sanatoria.

Peraltro non tutti i TAR la pensano così e, quindi, c'è incertezza in materia.

Post di Dario Meneguzzo - avvocato

P.S. in data 11 aprile 2023 è stato pubblicato su Italiaius un aggiornamento su questa questione

Criticare il tecnico comunale per il rilascio di un permesso di costruire illegittimo non è diffamazione

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

La Cassazione spiega perchè le critiche mosse da un privato nei confronti del responsabile dell'ufficio tecnico comunale non assumano rilievo penalistico, considerato che, in un parallelo procedimento penale, era emersa l'illegittimità del permesso di costruire in questione

Post di Diego Giraldo – avvocato

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È possibile installare un chiosco sul marciapiede?

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

Il TAR Catania ha offerto un’applicazione dell’art. 20, co. 3 del Codice della strada, secondo cui a determinate condizioni un chiosco può occupare il marciapiede.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Decadenza del Permesso di Costruire per “ius superveniens”

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

Il TAR Palermo ha offerto un’applicazione dell’art. 15, co. 4 d.P.R. 380/2001, secondo cui il PdC decade con l’entrata in vigore di contrastanti previsioni urbanistiche, ivi compresi i vincoli paesaggistici ed ambientali, salvo che i lavori siano già iniziati e vengano completati entro il termine di 3 anni dalla data di inizio.

Non rileva l’eventuale non imputabilità al privato del mancato inizio lavori.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’alloggio del custode

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

Il TAR Veneto ha menzionato la disciplina applicabile al cd. alloggio del custode, ove vi è un’unità immobiliare destinata ad abitazione la quale, in deroga allo strumento urbanistico, viene ammessa in una Z.T.O. di tipo produttivo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Calcolo delle altezze ai sensi del d.m. 1444/1968

04 Apr 2023
4 Aprile 2023

Il TAR Veneto ha dato atto dell’orientamento giurisprudenziale costante, secondo cui, al fine del calcolo delle altezze massime assentibili ex art. 8 d.m. 1444/1968 (nel caso di specie, per un edificio in Zona B), il parametro degli edifici “preesistenti e circostanti” cui ci si riferisce sono quelli confinanti, anche se situati in altre Zone.

Se il Comune rilascia un titolo compiendo una diversa valutazione e per questo il titolo viene annullato, detto vizio di illegittimità non osta all’applicabilità dell’art. 38 d.P.R. 380/2001.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Gli incentivi volumetrici di cui all’art. 2-bis, comma 1-ter DPR 380/2001

03 Apr 2023
3 Aprile 2023

Il dirigente di un comune che ha seguito il seminario di giovedì scorso ci pone un quesito sull'art. 2-bis, comma 1-ter DPR 380/2001.

In questo comma il primo periodo e l'ultimo periodo fanno riferimento agli interventi di demolizione e ricostruzione.

Invece la frase: "Gli incentivi volumetrici eventualmente riconosciuti per l’intervento possono essere realizzati anche con ampliamenti fuori sagoma e con il superamento dell’altezza massima dell’edificio demolito, sempre nei limiti delle distanze legittimamente preesistenti" non si riferisce in modo espresso solo agli interventi di demolizione e ricostruzione.

Quindi può valere anche negli interventi di ristrutturazione e/o ampliamento senza demolizione e ricostruzione?

Gli interpreti ritengono di no, vista la sede in cui la frase è collocata, e che, quindi, valga solo per gli interventi di demolizione e ricostruzione, con la precisazione che, trattandosi di una deroga, è di stretta interpretazione (art. 14 delle disposizioni preliminari al codice civile).

Forse si voleva riservare il beneficio a chi migliora il patrimonio edilizio mediante la demolizione e la ricostruzione.

Dario Meneguzzo - avvocato 

Pubblicato il nuovo codice dei contratti pubblici

03 Apr 2023
3 Aprile 2023

Sul supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale„ n. 77 del 31 marzo 2023 - Serie generale è stato pubblicato il decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, recante il "Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici".

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-03-31&atto.codiceRedazionale=23G00044&elenco30giorni=true

Post di Daniele Iselle

La Corte d’appello di Venezia ha confermato che i gestori del servizio di distribuzione gas in proroga ex lege devono pagare il canone concessorio

03 Apr 2023
3 Aprile 2023

La Corte d’appello di Venezia, confermando una sentenza del tribunale di Vicenza,  ha affermato che i gestori del servizio di distribuzione del gas, in regime di proroga transitoria fino all’espletamento delle pubbliche gare, devono continuare a pagare il canone concessorio previsto nel contratto, anche se quest’ultimo fosse stato in ipotesi stipulato solo per alcune annualità.

Si applica infatti l’art. 14, co. 7 d.lgs. 164/2000, oggetto di interpretazione autentica ad opera dell’art. 1, co. 453 l. 232/2016, legge di bilancio per il 2017, disposizione rispetto alla quale la Corte non ha ravvisato profili di incostituzionalità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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