Incostituzionale la legge sarda che permetteva di applicare gli incentivi volumetrici anche agli immobili condonati

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge sarda che consentiva di applicare determinati incentivi volumetrici anche ad unità immobiliari difformi da quanto assentito con regolare titolo abilitativo, a condizione che per le difformità fossero conclusi positivamente i procedimenti di condono.

La Consulta ha affermato che l’immobile oggetto di condono non può giovarsi delle normative che riconoscono vantaggi edilizi che esorbitino dagli interventi di manutenzione, ordinaria o straordinaria, e di ristrutturazione finalizzati alla tutela dell’integrità della costruzione e alla conservazione della sua funzionalità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Incostituzionale la legge sarda che permetteva di superare gli indici volumetrici, fissati dai Comuni e dalla Regione, negli interventi di riutilizzo dei sottotetti

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge sarda che, nel disciplinare il riutilizzo dei sottotetti, prevedeva che gli interventi di “riuso” e quelli di “recupero” (rispettivamente, senza e con incremento della sagoma esterna dell’immobile) potessero creare nuovo volume urbanistico anche mediante il superamento degli indici volumetrici previsti dalle vigenti disposizioni comunali e regionali.

Tale norma, pur nell’apprezzabile finalità di ridurre il consumo di suolo, disattende la densità prevista dagli strumenti urbanistici in termini stabili, assentendo in via generale gli interventi di riutilizzo con riguardo ad un novero particolarmente ampio di spazi e volumi, vulnerando così, per entrambi i versi, l’interesse all’ordinato sviluppo edilizio presidiato dagli standard e dal principio di pianificazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’apertura di un cd. home restaurant in dimore private è soggetta a SCIA

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

Il Tribunale di Pisa (quale giudice di appello rispetto ad una sentenza del Giudice di pace di San Miniato) ha affermato la necessità di una SCIA per chi svolge dietro corrispettivo l’attività di somministrazione di alimenti e bevande in privata dimora, cd home restaurant.

Il Giudice ha riconosciuto un rapporto di genere-specie tra, rispettivamente, la ristorazione e l’home restaurant: sebbene quest’ultima presenti difformità quantitative (offerta saltuaria, rivolta a un minor numero di persone), i profili che la caratterizzano (offerta al pubblico, pagamento di un corrispettivo, ecc.) sono tipici dell’attività di somministrazione e, quindi, sono idonei a consentirne l’assimilazione dal punto di vista normativo.

Anche il Consiglio di Stato si è recentemente pronunciato sul tema (cfr. sent. n. 2437/2023), affermando che l’attività di home restaurant – nel caso di specie, la gestione di un luogo di ristoro e somministrazione di alimenti all’interno di un immobile privato e svolto nell’interesse dei soci di un’azienda agricola e di ulteriori clienti occasionali – rientra a pieno titolo nel concetto di somministrazione di alimenti e bevande di cui all’art. 1 l. 287/1991.

Assegnate alla Regione del Veneto le risorse del FSC 2021-2027

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 170 del 22.07.2024) la delibera del 23 aprile 2024 del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, di assegnazione alla Regione del Veneto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027 ai sensi dell’art. 1, co. 178, lett. e l. 178/2020 ss.mm.ii.

La delibera è consultabile al link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-07-22&atto.codiceRedazionale=24A03734&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

Ripartite le risorse per il 2023 del Fondo in favore dei Comuni con meno di 500 abitanti

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 170 del 22.07.2024) un comunicato con cui si annuncia nel sito del Ministero dell’interno – Dipartimento per gli affari interni e territoriali – area tematica «La finanza locale», alla pagina https://dait.interno.gov.it/finanza-locale contenuto «I decreti», è stato pubblicato il testo integrale del decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, del 20 giugno 2024, corredato degli allegati A e B, relativo al «Riparto, per l’anno 2023, del Fondo in favore dei piccoli comuni con meno di 500 abitanti, per lo svolgimento delle funzioni fondamentali anche in relazione alla perdita di entrate connessa all’emergenza epidemiologica da COVID-19», di cui all’art. 1, co. 832 l. 178/2020.

Il comunicato è consultabile al link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-07-22&atto.codiceRedazionale=24A03795&elenco30giorni=false.Post di Alberto Antico – avvocato

Regime sanzionatorio rispetto al Fondo speciale per l’equità del livello dei servizi

25 Lug 2024
25 Luglio 2024

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 171 del 23.07.2024) il decreto del Ministero dell’interno 6 giugno 2024, che disciplina le modalità di attuazione del regime sanzionatorio previsto dall’art. 1, co. 498-500 l. 213/2023, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati ai Comuni beneficiari del Fondo speciale per l’equità del livello dei servizi.

Il decreto è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-07-23&atto.codiceRedazionale=24A03669&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

La dichiarazione di notevole interesse pubblico di un bene paesaggistico: il caso dell’area alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

È stato deciso l’appello sulla sentenza del TAR Veneto riferita alla dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area alpina compresa tra il Comelico e la Val d’Ansiei, Comuni di Auronzo di Cadore, Danta di Cadore, Santo Stefano di Cadore, San Pietro di Cadore, San Nicolò di Comelico e Comelico Superiore (BL), reputata «bellezza panoramica» «avente valore estetico e tradizionale», in base all’art. 136 d.lgs. 42/2004.

Avverso questo provvedimento, la Regione del Veneto aveva esperito (infruttuosamente) un conflitto di attribuzioni tra enti innanzi alla Corte costituzionale.

Il Consiglio di Stato ha affermato che il giudizio che presiede all’imposizione di una dichiarazione di interesse pubblico è, in rapporto al principio fondamentale dell’art. 9 Cost., un giudizio di ordine tecnico e come tale si sottrae al sindacato giurisdizionale, salvo sia basato su un percorso argomentativo travisante o incongruo rispetto alla tecnica stessa, o comunque risulti oggettivamente inattendibile.

È, quindi, da ritenere legittima una dichiarazione di interesse pubblico impositiva di un vincolo su un’area anche molto vasta quando – alla luce della valutazione tecnica dell’Organo competente – l’interesse paesaggistico protetto sia unitario sebbene i singoli beni, individualmente considerati, presentino caratteristiche diverse.

Nel caso di specie, il Ministero non ha dato rilievo determinante all’estensione dei vincoli ex lege ivi gravanti, bensì all’introduzione di una disciplina d’uso su tutta l’area, per garantire la tutela paesaggistica non solo nella formale individuazione del bene da tutelare, ma anche nella gestione dei conseguenti interventi, al fine di assicurare, ai sensi dell’art. 131, co. 1 d.lgs. cit., la conservazione, il recupero e la valorizzazione degli aspetti e caratteri del paesaggio.

Il potere ministeriale di dichiarare un bene paesaggistico di notevole interesse pubblico è previsto dall’art. 138, co. 3 d.lgs. cit., in riferimento agli “immobili e le aree di cui all’art. 136” che precede; tale potere è direttamente attribuito all’Organo ministeriale e non ha né natura complementare né tanto meno supplementare.

Post del Dott. Ing. Mauro Federici

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Valutazione dell’interesse culturale di un immobile

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

Il TAR Veneto ricorda che la dichiarazione di interesse culturale di un bene immobile è sorretta da una valutazione ampiamente discrezionale, in cui entrano in gioco cognizioni specialistiche caratterizzate da ampi margini di opinabilità (arte, architettura, storia). Ne consegue che tale valutazione può essere censurata solo se palesemente illogica o incongruente, e non nel caso – come quello di specie – in cui la dichiarazione era accompagnata da un’approfondita relazione storico-artistica relativa al fabbricato.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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La Corte costituzionale ridisegna l’istituto del cd. payback per i dispositivi medici

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

Il cd. payback è disciplinato dall’art. 9-ter d.l. 78/2015, come convertito nella l. 125/2015. Tale norma stabilisce un tetto alla spesa regionale per i dispositivi medici; se la Regione supera il tetto, le imprese che forniscono i dispositivi ai Servizi sanitari regionali sono tenute a contribuire parzialmente al ripiano dello sforamento. Per gli anni dal 2015 al 2018 è espressamente prevista la procedura di determinazione dell’ammontare del ripiano a carico delle singole imprese (cfr. comma 9-bis art. cit., come modificato dal d.l. 198/2022, come convertito nella l. 14/2023).

In parallelo, l’art. 8 d.l. 34/2023, come convertito nella l. 56/2023, istituisce un fondo statale da assegnare pro-quota alle Regioni che nel medesimo periodo 2015-2018 abbiano superato il tetto di spesa. La norma consentiva inoltre alle imprese fornitrici dei dispositivi di versare solo il 48% della rispettiva quota di ripiano, a condizione che rinunciassero a contestare in giudizio i provvedimenti relativi all’obbligo di pagamento.

La Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale quest’ultima previsione, nella parte in cui condizionava la riduzione dell’onere a carico delle imprese alla rinuncia, da parte delle stesse, al contenzioso. Perciò, a tutte le imprese fornitrici è ora riconosciuta la riduzione dei rispettivi pagamenti al 48%.

La Corte ha invece rilevato che il meccanismo del payback, pur presentando di per sé diverse criticità, non risulta irragionevole in riferimento all’art. 41 Cost., quanto al periodo 2015-2018.

Esso, infatti, pone a carico delle imprese per tale arco temporale un contributo solidaristico, correlabile a ragioni di utilità sociale, al fine di assicurare la dotazione di dispositivi medici necessaria alla tutela della salute in una situazione economico-finanziaria di grave difficoltà.

Il meccanismo non risulta neppure sproporzionato, alla luce della significativa riduzione al 48% dell’importo originariamente posto a carico delle imprese, riduzione ora riconosciuta incondizionatamente a tutte le aziende.

Infine, la Consulta ha precisato che il comma 9-bis dell’art. 9-ter d.l. 78/2015, introdotto nel 2022, non ha natura retroattiva, in quanto si è limitato a rendere operativo l’obbligo di ripiano a carico delle imprese fornitrici, senza influire, in modo costituzionalmente insostenibile, sull’affidamento che le parti private riponevano nel mantenimento del prezzo di vendita dei dispositivi medici.

Si segnala che diversi commentatori hanno aspramente criticato l’istituto del payback, sia perché imputa alle imprese private le conseguenze dello sforamento dei costi pubblici (avvenuta anni addietro) i quali, però, dipendono dalle politiche decise dalla Regione; sia perché potrebbe indurre gli operatori economici delle future gare in ambito medico a gonfiare i prezzi d’offerta, al fine di tutelarsi da un eventuale futuro ritorno del payback stesso.

Post di Alberto Antico – avvocato

sent. Corte cost. n. 139-2024

sent. Corte cost. n. 140-2024

Modificato il Codice del terzo settore

24 Lug 2024
24 Luglio 2024

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 168 del 19.07.2024) la l. 4 luglio 2024, n. 104, che entrerà in vigore il 03.08.2024, contenente disposizioni in materia di politiche sociali e di Enti del terzo settore.

La legge è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/07/19/24G00120/sg.

Si segnala in particolare l’art. 4 della legge citata, il quale contiene delle modifiche al Codice del terzo settore, di cui al d.lgs. 117/2017.

Post di Alberto Antico – avvocato

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