La convenzione di lottizzazione

09 Apr 2024
9 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la convenzione di lottizzazione – quale strumento eventuale di attuazione del PRG – deve essere intesa quale accordo sostitutivo di provvedimento ai sensi e per gli effetti dell’art. 11 l. 241/1990 in quanto espressione dell’esercizio consensuale di un potere pianificatorio, che sfocia in un progetto e in una serie di disposizioni urbanistiche generanti obblighi od oneri.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il Comune può discostarsi dalle proposte dei privati, nel redigere lo schema di convenzione di lottizzazione

09 Apr 2024
9 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha ritenuto legittimo – perché coperto da discrezionalità – l’operato di un Comune che deliberava l’approvazione di un piano di lottizzazione in conformità alla proposta che era stata fatta dai privati, ma prevedeva nello schema di convenzione delle clausole in parte difformi da quelle proposte dai privati stessi con riferimento, in particolare, al rapporto tra l’esecuzione delle opere di urbanizzazione e il rilascio dei permessi di costruire per gli edifici privati.

Le osservazioni formulate dai privati costituiscono un mero apporto collaborativo alla formazione degli strumenti urbanistici e non danno luogo a peculiari aspettative: il loro rigetto non richiede una dettagliata motivazione, essendo sufficiente che siano state esaminate e ritenute in contrasto con gli interessi e le considerazioni generali poste a base della formazione dello strumento urbanistico.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Convenzioni di lottizzazione e questioni di giurisdizione-competenza

09 Apr 2024
9 Aprile 2024

Nel caso di specie, il Comune e i privati, nello stipulare una convenzione di lottizzazione, individuavano per tutte le controversie che fossero insorte tra le Parti la competenza esclusiva del Tribunale civile di Padova.

Il TAR Veneto ha affermato che, in realtà, deve prevalere la giurisdizione esclusiva del G.A., tanto più che ci si può interrogare sulla competenza solo una volta individuato il giudice fornito di giurisdizione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’abusiva chiusura di un portico

08 Apr 2024
8 Aprile 2024

Nel caso di specie il privato, senza ottenere alcun titolo edilizio, chiudeva il portico di un immobile soggetto a vincolo ambientale ex art. 142, co. 1, lett. a d.lgs. 42/2004.

Il TAR Veneto ha affermato che, con queste condizioni, l’ordine di demolizione o ripristino costituisce un atto vincolato, risultando a tali fini irrilevante la qualificazione dell’abuso.

Il TAR ha poi precisato che non poteva essere presentata una SCIA in sanatoria ex art. 37 T.U. edilizia, vertendosi in materia di variazioni essenziali ex art. 32 T.U. cit.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il Consiglio di Stato cala il sipario sulle proroghe delle concessioni demaniali marittime

08 Apr 2024
8 Aprile 2024

Il Consiglio di Stato è granitico nell’affermare che le norme legislative nazionali che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative – compresa la moratoria introdotta in correlazione con l’emergenza epidemiologica da covid-19 dall’art. 182, co. 2 d.l. 34/2020, come convertito nella l. 77/2020 – sono in contrasto con il diritto euro-unitario e, segnatamente, con l’art. 49 TFUE e con l’art. 12 dir. 2006/123/CE; tali norme, pertanto, non devono essere applicate né dai giudici né dalla P.A.

Nessun legittimo affidamento può ritenersi sussistente di fronte ad un atto con cui il Comune abbia inizialmente attestato l’avvenuta proroga della concessione, dato che quest’ultimo ha una valenza meramente ricognitiva, essendo l’effetto di cui si discute scaturito direttamente dalla legge.

L’ammortamento degli investimenti sostenuti dal concessionario dovrà, ove ne ricorrano i presupposti, costituire oggetto di considerazione in sede di indizione delle procedure competitive di assegnazione delle concessioni, potendo essere supportato dal riconoscimento di un indennizzo in favore dei concessionari uscenti.

È necessario che i criteri adottati da uno Stato membro per valutare, come richiede la Corte di giustizia dell’UE, la scarsità delle risorse naturali utilizzabili, si basino su criteri obiettivi, non discriminatori, trasparenti e proporzionati, seguendo un approccio generale e astratto, a livello nazionale, e un approccio caso per caso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Vincolo monumentale e attività produttive

08 Apr 2024
8 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha affermato la legittimità di uno strumento urbanistico comunale che, alla luce di una certa delimitazione del perimetro del vincolo monumentale nei termini suddetti, sottraeva le aree oggetto della controversia a un uso produttivo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il procedimento di espropriazione di un bene culturale

08 Apr 2024
8 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha evidenziato le peculiarità del procedimento finalizzato alla dichiarazione di pubblica utilità di un bene culturale, finalizzata al suo esproprio, ai sensi dell’art. 95 d.lgs. 42/2004.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Illeciti in materia di cave

08 Apr 2024
8 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha offerto una pregevole ricostruzione dell’apparato sanzionatorio in materia di cave previsto dagli artt. 29 e 33 l.r. Veneto 44/1982, vigente ratione temporis.

Post di Alberto Antico – avvocato

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I poteri espropriativi in capo ai gestori degli impianti di telecomunicazioni

05 Apr 2024
5 Aprile 2024

L’ultima (o quasi) novità in materia di stazioni radio base e impianti di comunicazione elettronica riguarda la modifica, da parte del d.l. n. 50/2022 (conv. con modificazioni in l. n. 91/2022), della disciplina in materia di esproprio.

Si evidenzia che, in origine, l’art. 90, co. 3 del d.lgs. n. 259/2003, cd. Codice delle Comunicazioni Elettroniche (oggi art. 51, co. 3, a seguito della riforma di cui al d.lgs. n. 207/2021), affermava che “Per l’acquisizione patrimoniale dei beni immobili necessari alla realizzazione degli impianti e delle opere di cui ai commi 1 e 2, può esperirsi la procedura di esproprio prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327”. E pertanto, l’intero procedimento di esproprio delle aree necessarie alla realizzazione degli impianti – e in particolare l’apposizione del vincolo – spettava, originariamente, all’Ente locale, che operava di fatto come longa manus dell’operatore di comunicazione.

Ma, come si accennava, la modifica del suddetto nuovo art. 51, co. 3, prevede oggi che “Per l’acquisizione patrimoniale dei beni immobili o di diritti reali sugli stessi necessari alla realizzazione degli impianti e delle opere di cui ai commi 1 e 2, l’operatore può esperire la procedura di esproprio prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327”. Ne consegue che, per effetto della riforma, la competenza per il procedimento di espropriazione è stata trasferita direttamente all’operatore economico.

Rimane però il dubbio su quella fase del procedimento riguardante l’apposizione del vincolo, considerata la formulazione degli artt. 9 e 10 d.P.R. n. 327/2001 (T.U. Espropri) in materia: e infatti da una parte l’art. 9 si riferisce all’approvazione degli strumenti urbanistici, competenza degli Enti che li approvano; dall’altra invece l’art. 10, che riguarda le opere pubbliche o di pubblica utilità, parla di predisposizione del vincolo “su richiesta dell’interessato” o di un’altra Amministrazione.

La regola, pertanto, prevede che l’apposizione del vincolo venga effettuata dalla P.A. titolare del potere pianificatorio, e non dai terzi: e mentre un’espressa deroga è prevista per gli espropri di ANAS, per cui l’art. 7, co. 2 del d.l. n. 138/2002 (conv. con modificazioni in l. n. 178/2002) dichiara che “l’ANAS Spa approva i progetti dei lavori oggetto di concessione… e ad essa compete l’emanazione di tutti gli atti del procedimento espropriativo”, nulla viene espressamente previsto per gli operatori elettronici, ad eccezione di quanto detto.

Pertanto, rimane quindi il dubbio se il nuovo art. 51, co. 3 C.C.E. sia sufficiente a fondare tutti i poteri espropriativi degli operatori di telecomunicazione, costituendo una deroga alla norma generale, o se invece il potere di apporre il vincolo si mantenga in capo all’Amministrazione pianificatrice ai sensi dell’art. 10 T.U. Espropri.

Inoltre, relativamente alle fasi che possono portare all’esproprio, la normativa è sempre stata chiara nell’evidenziare che tale procedimento è da considerarsi una mera possibilità e non un obbligo in capo all’operatore economico-soggetto espropriante, possibile solo dopo aver valutato e ponderato tutti gli interessi in conflitto.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Competenza a decidere sull’istanza di costruzione di un elettrodotto

05 Apr 2024
5 Aprile 2024

Il TAR Veneto ha affermato che compete alla Provincia decidere sia sotto il profilo paesaggistico, sia sotto il profilo edilizio-urbanistico, sull’istanza di autorizzazione alla ricostruzione e all’esercizio di un tratto di linea a 20 kV aerea in conduttori nudi ed in cavo sotterraneo con demolizione linea MT aerea esistente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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