L’alto standard probatorio richiesto dall’azione risarcitoria nei confronti della P.A.

11 Lug 2025
11 Luglio 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che la carenza di tipo allegatorio deduttivo dell’atto introduttivo del giudizio in ordine ad uno degli elementi integranti la responsabilità civile della P.A. in una causa risarcitoria - anche ad ammettere il rinvio per relationem a un documento - non può essere sanata per effetto dell’integrazione derivante dalla perizia di parte, ove questa non sia stata notificata alla controparte nel termine di 120 giorni ex art. 30, co. 5 c.p.a. per la proposizione dell’azione.

Il ricorrente ha l’onere di allegare e provare tutti gli elementi costitutivi dell’illecito, e fra questi anche l’evento dannoso (inteso come pregiudizio a interessi meritevoli di tutela di cui l’attore è titolare), oltre alla condotta illecita della P.A., all’elemento soggettivo e al nesso causale tra condotta ed evento dannoso: ciò in quanto nell’azione di responsabilità per danni dinanzi al G.A. il principio dispositivo dell’art. 2697, co. 1 c.c. opera con pienezza, senza il temperamento del metodo acquisitivo caratteristico dell’azione giurisdizionale di annullamento.

La tecnica di redazione del ricorso per relationem, impostata sul rinvio ad altro documento, si pone in contrasto con il principio di specificità dei motivi imposto dall’art. 40, co. 1, lett. d c.p.a. Inoltre il diritto di difesa costituzionalmente garantito impone che alla parte convenuta sia consentito evincere già dall’atto con cui è esercitata l’azione risarcitoria quali sono gli elementi costitutivi sui quali si fonda la pretesa azionata, non essendo pertanto ammissibile che per l’individuazione degli stessi il ricorso faccia rinvio a documenti esterni, magari nemmeno allegati all’atto che viene notificato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’opposizione di terzo nel processo amministrativo

11 Lug 2025
11 Luglio 2025

Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha affermato che, ai sensi dell’art. 108 c.p.a., la legittimazione a proporre l’opposizione di terzo ordinaria risulta fondata su due elementi: a) la mancata partecipazione al giudizio conclusosi con la sentenza opposta; b) il pregiudizio che la sentenza reca ad una posizione giuridica di cui l’opponente risulti titolare.

La legittimazione a proporre opposizione di terzo va riconosciuta: 1) ai controinteressati pretermessi; 2) ai controinteressati sopravvenuti (beneficiari di un atto conseguenziale, quando una sentenza abbia annullato un provvedimento presupposto all’esito di un giudizio cui siano rimasti estranei); 3) ai controinteressati non facilmente identificabili; 4) in generale ai terzi titolari di una situazione giuridica autonoma ed incompatibile, rispetto a quella riferibile alla parte risultata vittoriosa per effetto della sentenza oggetto di opposizione, mentre non sono legittimati i titolari di una situazione giuridica derivata ovvero i soggetti interessati solo di riflesso (ad es. soggetti legati da rapporti contrattuali con i legittimati all’impugnazione).

L’opposizione di terzo può essere proposta non da tutti coloro che rivestono la qualità di terzi rispetto al giudizio nel quale è stata emessa la decisione e hanno un interesse, sia pure di fatto, a insorgere contro la pronuncia, bensì soltanto da coloro che, oltre a essere terzi, vantano, in relazione al bene che ha formato oggetto della controversia, una propria situazione soggettiva autonoma con la posizione giuridica accertata nella sentenza e nel contempo incompatibile con l’assetto di interessi che da essa scaturisce.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ordine di trattazione dei ricorsi in materia di appalti pubblici

11 Lug 2025
11 Luglio 2025

Il TAR Catania ha affermato che la questione dell’ordine di trattazione tra ricorso principale e incidentale deve essere risolta a favore del primo, tenuto conto che mentre l’eventuale fondatezza del ricorso incidentale non potrebbe in ogni caso comportare l’improcedibilità del ricorso principale, l’eventuale infondatezza del ricorso principale consentirebbe comunque di dichiarare l’improcedibilità del ricorso incidentale, con conseguente economia dei mezzi processuali.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Porto d’armi e reati ostativi

11 Lug 2025
11 Luglio 2025

Il TAR Catania ha affermato che la nozione di condanna automaticamente ostativa al rilascio del porto d’armi ai sensi dell’art. 43, co. 1 TULPS non può estendersi alla sentenza di patteggiamento alla luce del novellato art. 445, co. 1-bis c.p.p., ad opera dell’art. 25, co. 1, lett. b d.lgs. 150/2022, cd. riforma Cartabia.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Natura afflittiva dell’acquisizione dell’opera abusiva

10 Lug 2025
10 Luglio 2025

Il T.A.R. Veneto ricorda che l’ordinanza di demolizione ha natura riparatoria ed è legittimamente assunta anche nei confronti del proprietario incolpevole, mentre l’acquisizione gratuita, quale conseguenza dell’inottemperanza all’ordine di demolizione e della relativa omissione, ha natura afflittiva e, quindi, richiede almeno la colpa del soggetto.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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La sostanza prevale sulla forma

10 Lug 2025
10 Luglio 2025

Il T.A.R. Veneto ha stabilito che, per qualificare i provvedimenti amministrativi dal punto di vista giuridico, occorre applicare il cd. principio sostanzialista, il quale prevale su quello cd. formalista. Di conseguenza, è giuridicamente irrilevante la circostanza che il Comune abbia sanzionato alcune opere come abusive perché prive di titolo abilitativo, quando invece trattavasi di opere realizzate in difformità da esso.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Sanatoria e questioni sismiche

10 Lug 2025
10 Luglio 2025

Il TAR del Lazio, Sede di Roma ha affermato che, di fronte a una richiesta di sanatoria in cui siano coinvolti profili antisismici, alla luce dell’articolato ordito normativo, la P.A. deve assolvere al suo onere motivazionale, qualificando l’intervento sulla base della classificazione introdotta dal legislatore nazionale e regionale, secondo cui l’autorizzazione sismica è obbligatoria per gli interventi «rilevanti» nei riguardi della pubblica incolumità di cui all’art. 94-bis, co. 1, lett. a d.P.R. 380/2001, come implementato dalla normativa regionale.

Nel caso in esame, invece, errava il Comune a rilevare che la necessità dell’autorizzazione sismica sarebbe derivata dalla circostanza che le difformità realizzate “riguardano anche parti strutturali dell’edificio”, senza null’altro specificare, il che non era sufficiente a ricostruire il percorso istruttorio e l’iter logico-giuridico seguito dalla P.A. nel pervenire a tale conclusione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Obbligazioni nascenti da una convenzione urbanistica e regime della prescrizione

10 Lug 2025
10 Luglio 2025

Il TAR Milano ha affermato che gli obblighi nascenti dalle convenzioni urbanistiche hanno natura di obbligazioni propter rem (o ambulatorie), connesse alla realizzazione delle opere di urbanizzazione e destinate a trasferirsi in capo agli eventuali acquirenti unitamente al bene immobile di riferimento. L’omessa trascrizione delle convenzioni non consente alla parte di sottrarsi agli obblighi derivanti dalle convenzioni stesse.

I diritti nascenti da una convenzione urbanistica sono soggetti all’ordinario termine decennale di prescrizione ex art. 2946 c.c., decorrente di regola dalla scadenza della convenzione medesima.

In materia di obblighi derivanti da convenzioni urbanistiche, posto che non è ammessa la rinuncia preventiva alla prescrizione, l’eventuale rinuncia in pendenza della prescrizione può valere come riconoscimento del diritto altrui e quindi come evento interruttivo della prescrizione stessa ai sensi dell’art. 2944 c.c.

Il riconoscimento del debito può configurare una rinuncia tacita alla prescrizione, se costituisce manifestazione di volontà di non avvalersi della prescrizione medesima. La rinuncia non è un atto formale, potendo essere anche tacita e consistere in qualsivoglia comportamento del debitore che manifesti in modo inequivoco la propria volontà di non avvalersi della prescrizione. L’eccezione di rinuncia alla prescrizione non è poi reputata quale eccezione in senso proprio e pertanto può essere presa in esame anche d’ufficio, purché i fatti su cui si fonda siano stati acquisiti nel processo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Pertinenza urbanistica

10 Lug 2025
10 Luglio 2025

Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha affermato che il concetto di pertinenza urbanistica, diverso e più ristretto rispetto alla corrispondente nozione civilistica, è riferibile soltanto ad opere di modesta entità e accessorie rispetto a quella principale, quali i piccoli manufatti per il contenimento di impianti tecnologici e simili, e non anche a opere che, dal punto di vista delle dimensioni e della funzione, si connotino per una propria autonomia rispetto a quella considerata principale e non siano coessenziali alla stessa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Compatibilità paesaggistica e silenzio-assenso

09 Lug 2025
9 Luglio 2025

Il T.A.R. Catania afferma che sull’istanza di compatibilità paesaggistica, ex art. 167 del d.gs. n. 42/2004, a differenza dell’istanza di autorizzazione paesaggistica, ex art. 146 del d.lgs. n. 42/2004, non si forma alcun silenzio-assenso, ex art. 17 bis della l. n. 241/1990, atteso che la norma sulla cd. sanatoria paesaggistica non contempla l’invio di uno schema di provvedimento, presupposto per la formazione del silenzio-assenso

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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