Esecuzione del decreto di occupazione anticipata dell’immobile da espropriare

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Il TAR Veneto ha ricordato che al decreto di occupazione anticipata dell’immobile da espropriare deve essere data esecuzione entro 3 mesi dalla sua emanazione (art. 22-bis, co. 4 d.P.R. 327/2001).

Il decorso di detto termine trimestrale, avente carattere perentorio, determina l’impossibilità di eseguire l’occupazione, ma non esclude che la P.A. possa adottare un nuovo motivato provvedimento, ultimando la procedura espropriativa entro il termine di 5 anni dalla dichiarazione della pubblica utilità dell’opera.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Presupposti dell’occupazione anticipata dell’immobile da espropriare

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Il TAR Veneto ha affermato che l’atto di occupazione anticipata costituisce mera attuazione della dichiarazione di pubblica utilità ed urgenza, così da essere sufficiente a legittimarlo il mero richiamo ad essa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Indennità d’esproprio per l’apposizione di una servitù da rumore

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Pubblichiamo una nota redatta dall'avv. Francesco Poli, che sentitamente ringraziamo, sul metodo di calcolo dell'indennità da esproprio connessa all'imposizione di una servitù da rumore, ex art. 44 del T.U. espropri. La nota contiene anche uno schema redatto dalla Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sul calcolo del suddetto asservimento.

Indennità per l'imposizione di servitù

Notifica del decreto di occupazione

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Il TAR Veneto ha affermato che la notificazione del decreto di occupazione non è requisito di legittimità dell’atto, ma costituisce esclusivamente una forma di comunicazione dello stesso; l’eventuale vizio o difetto della notifica rileva pertanto solo per i profili di opponibilità dell’atto al suo destinatario e di effettiva decorrenza dei termini per la tutela giurisdizionale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Terzo condono e zone vincolate

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Il TAR Veneto ha affermato che in base al combinato disposto dei commi 26 e 27 dell’art. 32 l. 326/2003, ai fini della sanabilità degli abusi edilizi è necessaria la concorrente sussistenza dei seguenti requisiti: a) opere realizzate prima dell’imposizione del vincolo; b) opere conformi alle prescrizioni urbanistiche; c) opere minori rientranti nelle tipologie di illecito di cui ai nn. 4, 5 e 6 dell’allegato 1 del d.l. 269/2003, senza quindi aumento di superficie; d) parere favorevole dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sulla natura del permesso di costruire

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Il T.A.R. Bolzano afferma che non sempre il permesso di costruire costituisce un provvedimento vincolato: a volte, infatti, esso è frutto di ampia discrezionalità amministrativa.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Insegna di esercizio

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Il T.A.R. si sofferma sulle caratteristiche tecniche dell’insegna di esercizio e sui poteri della SS.BB.AA. di esprimere valutazioni di discrezionalità amministrativa circa la sua compatibilità con il paesaggio.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Terzo condono, aree vincolate e silenzio-assenso

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Il TAR Veneto ha affermato che affinché si formi il silenzio-assenso sull’istanza di terzo condono a beneficio di un immobile soggetto a vincolo, è necessario l’avvenuto rilascio del parere favorevole da parte dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo e il successivo decorso del termine di 24 mesi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Consenso del confinante e diniego di sanatoria

21 Giu 2023
21 Giugno 2023

Il TAR Veneto ritiene legittimo che il Comune richieda il consenso del vicino confinante per la realizzazione e/o la sanatoria di opere, in particolare se si va ad incidere sui diritti del terzo (come nell’ipotesi in cui vengano violate le distanze tra gli edifici)

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Principi in materia di primo condono

20 Giu 2023
20 Giugno 2023

Il TAR Catania ha affermato che, ai sensi dell’art. 35, co. 1 e 3 l. 47/1985, la domanda di condono edilizio deve essere corredata della prova dell’eseguito versamento dell’oblazione e di tutti i documenti specificamente richiesti per la sua presentazione.

In mancanza, non può iniziare a decorrere il termine triennale di prescrizione dell’eventuale diritto al conguaglio delle somme dovute a titolo di oblazione, né il termine biennale di formazione del silenzio-assenso sulla domanda di condono, il cui mancato perfezionamento, unitamente al mancato rilascio del titolo abilitativo espresso in sanatoria, impedisce in radice anche il decorso del termine decennale di prescrizione dell’obbligazione di pagamento degli oneri concessori.

Post di Alberto Antico – avvocato

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