Consorzi urbanistici per i piani attuativi: sorgono obbligazioni propter rem? Quali obbligazioni sui dissenzienti?

30 Giu 2025
30 Giugno 2025

La Corte di cassazione civile si è interrogata sulla natura delle obbligazioni gravanti sui partecipanti, anche dissenzienti, ad un consorzio urbanistico per realizzare un piano attuativo e sul riparto interno dei costi per le opere di urbanizzazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

Demolizione dell’abuso edilizio, tra giudice penale e Comune

30 Giu 2025
30 Giugno 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che la sanzione demolitoria disposta dal giudice penale, in quanto presuppone una sentenza di condanna per il reato edilizio, implica l’accertamento dello stesso nei suoi profili oggettivi e soggettivi, sicché non è più possibile mettere in discussione la figura del responsabile dell’abuso. Anche se il Comune, quindi, in via del tutto autonoma reitera il provvedimento, l’aver intimato il ripristino dello stato dei luoghi solo al proprietario non esonera il responsabile, condannato in via definitiva dal giudice penale, dal pagamento delle spese per l’esecuzione in danno che gravano esclusivamente su di lui, quale che sia il procedimento seguito.

La procedimentalizzazione dell’esecuzione della demolizione prende l’avvio con l’individuazione del responsabile dell’abuso e si chiude con l’addebito delle spese allo stesso, sia nel caso di demolizione effettuata dal proprietario, sia qualora a provvedere sia stato il Comune, previa acquisizione del bene, ovvero il giudice penale.

L’autonomia tra procedimento sanzionatorio conseguente ad ingiunzione a demolire le opere abusive disposta dal giudice penale e procedimento sanzionatorio attivato dal Comune si riverbera sulle modalità di contestazione delle questioni che insorgono durante i procedimenti che, nel primo caso, fanno capo al giudice dell’esecuzione e non al G.A.

Sono soggette al sindacato del giudice dell’esecuzione penale le deliberazioni comunali sopravvenute che, a vario titolo, sottraggono alla demolizione l’opera abusiva (ad esempio, dichiarando la sussistenza di prevalenti interessi all’acquisizione del bene al patrimonio dell’Ente pubblico), in tal modo impedendo che l’ordine impartito con la sentenza di condanna sia eseguito, ovvero imponendone la sospensione e/o il ritiro.

Il giudice penale può revocare la sanzione demolitoria di opere abusive irrogata ai sensi dell’art. 31, co. 9 d.P.R. 380/2001 laddove sopravvengano scelte comunali incompatibili con la stessa. Ove non lo faccia, ovvero laddove non ritenga l’opzione seguita dal Comune, benché riduttiva del perimetro dell’ingiunzione (nella specie, per la scelta di mantenere alcuni edifici di interesse pubblico), in contrasto con la propria decisione, i due procedimenti finiscono per convergere, anche se la fase esecutiva è stata curata solo dall’Amministrazione locale, senza attendere gli esiti dell’autonoma individuazione della ditta incaricata dell’esecuzione da parte della Procura della Repubblica.

La rinuncia all’istanza cautelare non preclude la possibilità di definire il giudizio con sentenza breve, purché ne sussistano i presupposti. Ciò in quanto l’integrità del contraddittorio e l’avviso alle parti, da un lato, la non necessità di istruttoria ovvero la completezza di quella già effettuata, dall’altro, costituiscono idonea garanzia di correttezza procedurale.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

Gli abusi edilizi, tra giudicato penale, repressione amministrativa da parte del Comune e scrutinio del G.A.

30 Giu 2025
30 Giugno 2025

Il TAR Veneto ha ribadito il principio cardine di indipendenza tra le vicende del giudizio penale e il provvedimento amministrativo con riguardo al tema degli abusi edilizi.

Nondimeno, ai sensi dell’art. 654 c.p.p., il giudicato penale costituisce un vincolo che, sotto il profilo oggettivo, copre solo l’accertamento dei “fatti materiali” e non anche la loro qualificazione o valutazione giuridica, che rimane circoscritta al processo penale e non può condizionare l’autonoma valutazione da parte del G.A. o G.O.

Nel caso di specie, il TAR ha riconosciuto la non sussistenza dei fatti contestati dal Comune, ossia la realizzazione di un fabbricato in un’epoca successiva alla scadenza del termine della DIA precedentemente presentata, giacché in sede penale si era accertato che a una certa data l’immobile risultava quantomeno iniziato.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

False rappresentazioni dei luoghi in sede di AIA e VIA

30 Giu 2025
30 Giugno 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che è legittimo il provvedimento di annullamento d’ufficio dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) e della valutazione di impatto ambientale (VIA) per un impianto di trattamento di rifiuti sanitari, qualora il privato abbia rappresentato uno stato dei luoghi diverso da quello reale (nella specie, per la presenza, nelle vicinanze dell’impianto, di insediamenti abitativi e di siti sensibili), dovendo peraltro accordarsi prevalenza alla tutela del diritto alla salute e dell’ambiente rispetto alle esigenze della produzione e dello smaltimento dei rifiuti.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

Principio di alternatività tra il ricorso al TAR e il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

30 Giu 2025
30 Giugno 2025

Il TAR Veneto ha affermato che il principio di alternatività ex art. 8, co. 2 d.P.R. 1199/1971 trova applicazione anche quando dopo l’impugnazione in sede straordinaria dell’atto presupposto venga gravato in sede giurisdizionale l’atto conseguente, al fine di dimostrarne l’illegittimità derivata dalla dedotta invalidità dell’atto presupposto, cosicché il giudizio già pendente avverso l’atto presupposto esercita una vis attractiva su ogni altro atto ad esso oggettivamente connesso e fa escludere che la contestazione rivolta agli atti connessi possa aver luogo attraverso separato ricorso in diversa sede.

Nel caso di specie il ricorrente, avendo promosso un ricorso straordinario avverso la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi, anziché proporre autonomo ricorso avanti al TAR per l’annullamento degli atti conseguenti (peraltro censurando nuovamente anche in questa sede l’atto già impugnato) avrebbe dovuto tempestivamente contestarli, mediante motivi aggiunti, nel giudizio proposto dinanzi al Capo dello Stato.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

La vicinitas non basta per promuovere un ricorso…

28 Giu 2025
28 Giugno 2025

Il TAR Sardegna ha affermato che al fianco della vicinitas atta a legittimare al ricorso, deve essere fornita la prova dell’interesse alla proposizione dello stesso, che va inteso come uno stato di fatto, da riguardarsi in termini di specifico pregiudizio derivante dall’atto impugnato, che deve essere provato dal ricorrente.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

Pubblici appalti nei settori speciali e (mancata) suddivisione in lotti

28 Giu 2025
28 Giugno 2025

Il TAR del Lazio, Sede di Roma ha affermato che non sussiste un obbligo di motivazione rafforzata a carico della Stazione appaltante in caso di mancata suddivisione in lotti di una procedura di gara avente ad oggetto settori speciali e contratti ad essi strumentali. Difatti, in tali ipotesi, a differenza dei settori ordinari, la valutazione della Stazione appaltante risulta semplificata, essendo sufficiente che tenga conto solo delle esigenze del settore speciale cui afferisce l’appalto e non anche delle esigenze partecipative e di accesso al mercato delle piccole e medie imprese.

Tale principio è coerente con l’art. 141 d.lgs. 36/2023, che non richiama per i settori speciali la previsione contenuta nel precedente art. 58 per i settori ordinari e riconosce alle Stazioni appaltanti il potere discrezionale di procedere con l’affidamento frazionato o no con valutazione semplificata che tenga conto solo delle esigenze del settore speciale cui afferisce l’appalto; nonché con l’art. 65 della direttiva 2014/25/UE del 26 febbraio 2024 che, relativamente ai settori speciali, non prevede un divieto assoluto di bandire una gara d’appalto a lotto unico e non impone una motivazione particolarmente rafforzata a fondamento della scelta orientata all’unicità del lotto, come invece richiesto per i settori ordinari.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

Pubblici appalti e violazioni fiscali non definitivamente accertate

28 Giu 2025
28 Giugno 2025

Il TAR Salerno, nel contesto di un pubblico appalto regolato dal d.lgs. 50/2016 (cd. secondo codice appalti), ha affermato che la violazione fiscale non definitivamente accertata si considera grave quando comporta l’inottemperanza ad un obbligo di pagamento di imposte o tasse per un importo che, con esclusione di sanzioni e interessi, è pari o superiore al 10% del valore dell’appalto. In caso di subappalto o di partecipazione in raggruppamenti temporanei o in consorzi, la soglia di gravità riferita al subappaltatore o al partecipante al raggruppamento o al consorzio è rapportata al valore della prestazione assunta dal singolo operatore economico. Il fondamento normativo di tale principio si rinviene nell’art. 3 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 28 settembre 2022 (Disposizioni in materia di possibile esclusione dell’operatore economico dalla partecipazione a una procedura d’appalto per gravi violazioni in materia fiscale non definitivamente accertate).

L’offerta del concorrente è ammissibile allorquando la richiesta di rateizzazione per violazioni tributarie sia stata tempestivamente avanzata al momento dell’emanazione della cartella di pagamento, successiva all’iscrizione a ruolo della somma, sussistendo in tal caso il requisito della continuità del requisito di partecipazione alla gara.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

Tutti i concorrenti di una pubblica gara devono indicare i costi della manodopera e della sicurezza

28 Giu 2025
28 Giugno 2025

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge della Provincia autonoma di Bolzano, secondo cui in fase di procedura di gara la Stazione appaltante richiedeva al solo concorrente collocatosi primo in graduatoria di indicare il costo della manodopera e del personale nonché gli oneri aziendali concernenti l’adempimento delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il codice dei contratti pubblici prevede sia la specifica indicazione nell’offerta economica, da parte di tutti i concorrenti, dei costi della manodopera e della sicurezza a pena di esclusione dell’operatore dalla procedura di gara (art. 108, co. 9 d.lgs. 36/2023), sia la verifica ad opera della Stazione appaltante dell’offerta che appaia anormalmente bassa sulla base di tali indicazioni (art. 110, co. 1 d.lgs. cit.).

La legge altoatesina vanificava la ratio dell’obbligo dichiarativo e dell’automatica esclusione dalla gara in caso di mancata dichiarazione, che rispondono alla finalità perseguita dal nuovo codice dei contratti pubblici di rafforzare gli strumenti di tutela dei lavoratori, di responsabilizzare gli operatori economici e di rendere più agevoli ed efficaci gli strumenti di vigilanza e controllo. Si consente alla Stazione appaltante, in tal modo, di verificare con trasparenza ed ex ante, sulla base dei costi dichiarati nella stessa offerta, come gli operatori siano giunti a formulare il prezzo, evitando un pregiudizio alla tutela del lavoro.

Tutte le disposizioni del codice appalti riguardanti le procedure di affidamento sono riconducibili alla materia della tutela della concorrenza e costituiscono norme fondamentali di riforma economico-sociale, attuative anche di obblighi internazionali nascenti dalla partecipazione dell’Italia all’UE.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

Il contratto di punta

28 Giu 2025
28 Giugno 2025

Il TAR Catania ha affermato che con il cd. contratto o servizio di punta la P.A. committente intende assicurarsi l’elevata capacità tecnico-professionale del concorrente, sia economica che organizzativa, in quanto attesta una esperienza qualificata nell’ambito dello specifico servizio messo a gara; invero, il requisito di punta si correla alla esigenza del possesso di un’esperienza di particolare pregnanza nello specifico settore oggetto della gara.

Post di Alberto Antico – avvocato

Read more

© Copyright - Italia ius | Diritto Amministrativo Italiano - mail: info@italiaius.it - Questo sito è gestito da Cosmo Giuridico Veneto s.a.s. di Marangon Ivonne, con sede in via Centro 80, fraz. Priabona 36030 Monte di Malo (VI) - P. IVA 03775960242 - PEC: cosmogiuridicoveneto@legalmail.it - la direzione scientifica è affidata all’avv. Dario Meneguzzo, con studio in Malo (VI), via Gorizia 18 - telefono: 0445 580558 - Provider: GoDaddy Operating Company, LLC