Sull’istanza di annullamento d’ufficio non si forma il silenzio-inadempimento

26 Mag 2023
26 Maggio 2023

L’ha affermato il TAR Veneto, poiché l’istanza di autotutela (nel caso di specie, avanzata nei confronti di una variante urbanistica) non comporta il dovere della P.A. di provvedervi espressamente. A tale regola generale derogano solamente le ipotesi normativamente stabilite di autotutela doverosa e i casi particolari legati ad esigenze conclamate di equità e giustizia sostanziale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Notifica alle persone giuridiche

26 Mag 2023
26 Maggio 2023

Nel caso di specie, la notifica di un ricorso al G.A. presso la sede legale della società non andava a buon fine per irreperibilità del destinatario, perciò veniva rinnovata presso la residenza del legale rappresentante, tramite consegna a familiare convivente.

Il TAR Veneto ha dichiarato la ritualità della notifica, sulla base dell’art. 145 c.p.c.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Inammissibilità di nuovi motivi di impugnazione

26 Mag 2023
26 Maggio 2023

Il TAR Veneto ricorda che i motivi aggiunti cd. propri (aventi ad oggetto un provvedimento già impugnato) possono essere censurati solo se ignorati dal privato al momento di proposizione del ricorso principale per causa a lui non imputabile.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Permanenza dell’interesse a ricorrere

26 Mag 2023
26 Maggio 2023

La manifestazione di interesse della parte privata per la formazione del nuovo P.I., ancora in itinere, non comporta l’improcedibilità sopravvenuta del giudizio avverso lo strumento urbanistico precedentemente vigente. Lo ha ricordato il TAR Veneto.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Atti plurimotivati

26 Mag 2023
26 Maggio 2023

Il TAR Veneto rileva sinteticamente la non necessità di pronunciarsi su ulteriori ragioni ostative alla base di un provvedimento, qualora si tratti di atto cd. plurimotivato e una delle giustificazioni venga ritenuta legittima dal Giudice.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Competenza del Dirigente comunale per il decreto di esproprio

25 Mag 2023
25 Maggio 2023

Il TAR Veneto sottolinea che la competenza ad adottare il decreto di esproprio è del Dirigente comunale, a prescindere dall’esistenza di eventuali atti o proposte in sede di trattative pre-procedura firmati da altri soggetti, quale ad esempio il Sindaco.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Chiarimenti degli Uffici comunali sugli atti emanati

25 Mag 2023
25 Maggio 2023

Il TAR Veneto ha affermato che eventuali chiarimenti o informazioni forniti dagli Uffici comunali sono inidonei ad incidere sullo scrutinio di legittimità degli atti emanati cui si riferiscono.

Per l’effetto, il TAR ha rigettato l’istanza attorea di acquisizione della testimonianza dei funzionari del Comune.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La Commissione per la Salvaguardia di Venezia

25 Mag 2023
25 Maggio 2023

Il TAR Veneto analizza la Commissione di Salvaguardia di Venezia: il relativo parere richiesto per l’esecuzione di opere edilizie nella laguna di Venezia (previsto dalla l. n. 171/1973) è obbligatorio e vincolante, immediatamente impugnabile e dal contenuto in parte diverso da quello dell’autorizzazione paesaggistica, poiché investe anche profili edilizi. A ciò si aggiunge che la Commissione ha personalità autonoma, e dunque l’impugnazione dei relativi atti deve essere notificata all’Ente, pena l’inammissibilità del ricorso per mancata notifica ad un contraddittore necessario.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Gli architetti-dipendenti pubblici

25 Mag 2023
25 Maggio 2023

Nel caso di specie, un dipendente comunale vinceva un concorso regionale per l’affidamento di un incarico di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi connessi all’attuazione del PNRR.

La Regione annullava poi in autotutela il decreto di conferimento dell’incarico, per non essere il tecnico iscritto all’albo degli architetti, secondo una certa interpretazione di una clausola ambigua del decreto ministeriale che aveva disposto detti concorsi.

Il privato si difendeva invocando il peculiare regime applicabile agli architetti che hanno superato l’esame di abilitazione (nel caso di specie, il privato era anche iscritto in passato all’ordine degli architetti), ma che non figurano nel relativo albo in quanto dipendenti pubblici.

Il TAR Veneto ha accolto il ricorso.

Il requisito dell’iscrizione all’albo poteva dirsi appropriato, in termini essenziali e formali, per i “liberi professionisti” aspiranti all’incarico, ma doveva essere valutato ed interpretato, in una logica più sostanzialistica, per gli architetti che operano alle dipendenze di Enti pubblici, considerando che tali soggetti svolgono analoghe funzioni e che, a livello lavorativo, rivestono un ruolo parificato ed equipollente, comprensivo anche di competenze di progettazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Quando si impugnano le clausole “ambigue” del bando di un concorso pubblico?

25 Mag 2023
25 Maggio 2023

Nel caso di specie, un dipendente comunale vinceva un concorso regionale per l’affidamento di un incarico di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi connessi all’attuazione del PNRR.

La Regione annullava poi in autotutela il decreto di conferimento dell’incarico, per non essere il tecnico iscritto all’albo degli architetti, secondo una certa interpretazione di una clausola ambigua di un decreto ministeriale.

Di fronte all’impugnazione del tecnico, la Regione si difendeva dicendo che il decreto ministeriale avrebbe dovuto essere immediatamente impugnato.

Il TAR Veneto ha respinto l’eccezione.

Il carattere dubbio, equivoco o ambiguo di una clausola di un bando di concorso, nel senso di non rendere immediatamente percepibile l’effetto preclusivo della partecipazione per chi sia privo di un determinato requisito soggettivo richiesto dal bando, ne esclude l’immediata lesività e ne consente l’impugnazione unitamente all’atto di esclusione, applicativo della clausola stessa suscettibile di diverse interpretazioni.

Post di Alberto Antico – avvocato

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