I rimedi avverso l’occupazione illegittima di un’area da parte della p.a.

07 Mag 2018
7 Maggio 2018

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ricorda che, dopo l’entrata in vigore del T.U. espropri (d.P.R. 327/2001), il privato che abbia subito l’occupazione illegittima di un’area da parte della p.a., può scegliere tra la rinuncia abdicativa al proprio diritto dominicale, ovvero la restitutio in integrum del proprio fondo, fermo in entrambi i casi il risarcimento del danno.

Specularmente, il Giudice amministrativo può condannare alternativamente la p.a. all’acquisizione dell’area (mediante compravendita o acquisizione sanante ex art. 42-bis T.U. espropri cit.), ovvero alla sua restitutio in integrum.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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La quantificazione del danno da occupazione illegittima di un’area da parte della p.a.

07 Mag 2018
7 Maggio 2018

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ricorda che, ai fini del risarcimento del danno da occupazione illegittima di un’area da parte della p.a., il valore del terreno da prendersi a parametro varia a seconda del rimedio prescelto:

  1. Se l’Amministrazione provvede alla cd. acquisizione sanante, il valore venale del terreno è quello rilevabile al momento dell’adozione del provvedimento che trasferisca la proprietà;
  2. Se l’Amministrazione provvede alla restitutio in integrum, il parametro è il 5% annuo del valore venale riferibile a ciascuna annualità di occupazione, salvo che non si provi la sussistenza di danni per somme maggiori.                                       

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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La potestà derogatoria di un termine

05 Mag 2018
5 Maggio 2018

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana afferma che, qualora l’ordinamento attribuisca ad un soggetto la potestà di derogare ad un termine, questi deve espressamente dichiarare i motivi che lo spingono a giovarsi di detta facoltà e il nuovo termine che prevede di rispettare, altrimenti il termine stesso rimane quello ordinario – nel caso della p.a., dovrà quindi intervenire un espresso e motivato provvedimento di proroga.

Il caso di specie vedeva un’occupazione militare d’urgenza, iniziata sotto la vigenza degli artt. 73 e 76 l. 2359/1865, i quali consentivano all’Amministrazione militare di sforare l’ordinario termine biennale: l’occupazione, tuttavia, si era protratta per un quarantennio, termine irragionevole di per sé e comunque mai motivato. È quindi risarcibile il danno derivante dall’occupazione sine titulo, successiva al primo biennio.                               

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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La prescrizione in caso di illecito permanente

04 Mag 2018
4 Maggio 2018

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana afferma che, in caso di illecito permanente (nel caso di specie, un’occupazione illegittima), non decorre il termine prescrizionale. Dà però conto che la giurisprudenza applica pacificamente questo principio, ai fini dell’usucapione; mentre ne offre un’applicazione attenuata, ai fini della prescrizione del diritto al risarcimento.                                

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Il privato è sostanzialmente sollevato dall’onere della prova del danno, in caso di occupazione illegittima o sine titulo di un’area da parte della p.a.

04 Mag 2018
4 Maggio 2018

Lo ha affermato il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, dal momento che lo spoglio attuato dalla p.a. legittima ex se la richiesta di risarcimento danno da parte del privato. Ciò vale sia che poi la p.a. provveda alla restitutio in integrum, sia che provveda all’acquisizione (autoritativa o negoziale) dell’area.

In particolare, in caso intervenga l’acquisizione sanante, il risarcimento per la previa occupazione illegittima è dovuto ipso iure secondo le forme dell’art. 42-bis T.U. espropri (d.P.R. 327/2001): tale norma solleva il privato anche dall’onere di dimostrare il danno non patrimoniale, dal momento che ne offre una liquidazione automatica, forfettaria e onnicomprensiva (10% del valore venale del bene).                                   

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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La perdita dei requisiti di gara, prima della graduatoria finale

04 Mag 2018
4 Maggio 2018

Nel caso di specie, alcune associate in una procedura concorsuale pubblica (assegnazione farmacie) ottenevano una buona posizione nella graduatoria provvisoria, grazie ai titoli posseduti da una sola di loro. Poco dopo, costei moriva. L’Amministrazione provvedeva a ricalcolare in diminuzione il punteggio delle superstiti e, di conseguenza, ad abbassare la loro posizione nella graduatoria finale.

Il TAR Palermo ha ritenuto legittimo l’operato della p.a.: la graduatoria provvisoria è un mero atto endoprocedimentale, che non può ingenerare alcun affidamento; e d’altra parte, l’esclusione tout court delle associate dalla gara non avrebbe risposto al favor partecipationis.

In conclusione, i requisiti di partecipazione a procedure concorsuali pubbliche, salva diversa previsione di bando, devono sussistere fino alla formazione della graduatoria finale – anzi, per parte della giurisprudenza, fino al momento successivo di assegnazione.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Convegno di Italiaius sul Regolamento Europeo 2016/679 sulla privacy nella P.A.: Vicenza 11 maggio 2018

03 Mag 2018
3 Maggio 2018

ll nuovo Regolamento Europeo 2016/679 sulla privacy (General Data Protection Regulation) diventerà definitivamente applicabile in via diretta a partire dal 25 maggio 2018, obbligando le Pubbliche Amministrazioni ad una rilettura di tutti i processi gestionali in funzione di un effettivo controllo sul trattamento dei dati in proprio possesso, operando anche la nomina di una nuova figura, il Data Protection Officer (DPO).

Il convegno gratuito, organizzato  da Italiaius,  si propone di fornire gli strumenti di base per pianificare gli interventi necessari all’adeguamento della propria organizzazione, illustrando le novità principali della norma, come le modalità di trattamento dei dati, la nuova “informativa”, il tema della “privacy by design” e “privacy by default”.

In particolare, si porrà attenzione:
- sulla nuova figura del “Responsabile della Protezione dei dati” (RDP o DPO) da nominare obbligatoriamente, con fondamentali compiti di consulenza, vigilanza, supervisione sull’adempimento del Regolamento e di rapporto con l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali;
- sulle responsabilità civili e penali gravanti sull’amministrazione.

Relatori: dott Luigi Alfidi (segretario comunale), avv. Miria Fattambrini, avv. Marco Barnabè, avv. Anna Zanuzzi e dott. Angelo Frigo. Moderatore avv. Dario Meneguzzo (curatore di Italiaius). 

Iscrizioni entro venerdì 4 maggio 2018, come da programma con scheda di adesione allegati.

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L’ascensore deve essere considerato volume tecnico e non nuova costruzione

03 Mag 2018
3 Maggio 2018

In una entenza del Tar Abruzzo viene chiarito che l’ascensore non può essere considerato come “nuova costruzione”, ma rientra tra i volumi tecnici o impianti tecnologici strumentali alle esigenze tecnico funzionali dell’immobile. Di conseguenza, non è soggetto al previo rilascio del permesso di costruire.

L’estraneità dell’ascensore al concetto di nuova costruzione vale anche ai fini dell’osservanza della normativa sulle distanze. E’ stato ritenuto illegittimo il diniego di rilascio del permesso di costruire per il mancato rispetto delle distanze di cui all’art. 873 c.c., applicandosi in ogni caso la deroga di cui all’ultima parte del comma 2 dell’art. 79, D.p.r. n. 380/2001.

Post di Erica Cunico – dottoressa in giurisprudenza

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Casi di mancata usucapione da parte della p.a.

03 Mag 2018
3 Maggio 2018

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana enuclea diverse ragioni per le quali, nel caso di specie, la p.a. non può dire di aver usucapito un’area:

  1. Se nel corso delle trattative per l’acquisizione dell’area già occupata (da farsi tramite permuta o espropriazione) la p.a. ha sempre riconosciuto l’altrui proprietà sul fondo, non può poi dire di averlo usucapito per possesso ultraventennale;
  2. È inidoneo all’usucapione il possesso determinato da occupazione illegittima, occupazione sine titulo, espropriazione illegittima;
  3. L’ordinanza di occupazione d’urgenza, emanata dalla p.a., ha mutato il possesso dell’area da “convenzionale” a “forzoso”, finalizzandolo solo alla futura espropriazione. Di conseguenza, ove la p.a. avesse voluto far valere l’usucapione, avrebbe dovuto comunicare al privato ex 1164 c.c. il mutamento del titolo del possesso;
  4. In omaggio all’art. 2935 c.c., il termine per l’usucapione da parte della p.a. può decorrere solo dalla data di entrata in vigore del T.U. espropri (d.P.R. 327/2001) – cioè il 30 giugno 2003 – poiché solo da quel momento il proprietario di un’area illegittimamente occupata e trasformata ha potuto chiedere in giudizio la restitutio in integrum.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Delitti e contravvenzioni nei reati paesaggistici

03 Mag 2018
3 Maggio 2018

In merito ai reati di cui all’art. 181-bis del d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio), la Suprema Corte di Cassazione ha chiarito che l’analisi della volumetria rilevante ai fini della valutazione della fattispecie come contravvenzione (co. 1) o delitto (co. 1-bis) prescinde dai criteri applicabili in materia urbanistica, e deve essere valutata considerando l’impatto che l’intervento ha avuto sull’originario aspetto paesaggistico del luogo.

In particolare, si configura il delitto di cui al co. 1-bis se le opere eseguite su beni paesaggistici senza autorizzazione o in difformità dalla medesima superano i limiti:

- del 30% della volumetria originaria ovvero di settecentocinquanta metri cubi, se sul terreno era preesistente una costruzione, anche se già demolita del tutto;

- di mille metri cubi, se si tratta di nuova costruzione.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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