Il T.A.R. Trento afferma che le opere edilizie realizzate, in difformità dal progetto, all’interno della fascia idraulica radicano la giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.
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Il T.A.R. Bolzano, dopo aver ricordato la natura giuridica della SCIA, statuisce che è possibile annullarla d’ufficio soltanto rispettando i criteri indicati dall’art. 21 nonies della L. n. 241/1990.
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Il T.A.R. Milano statuisce che il Codice dei Contratti pubblici si applica soltanto ai contratti passivi, ovvero a quelli che determinano una spesa per la P.A., e non a quelli attivi, ovvero che comportano un’entrata per l’ente.
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Il T.A.R. ricorda sia che il contributo di costruzione va calcolato al momento del rilascio del titolo sia quali interventi ricadono nel genus della ristrutturazione edilizia.
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Il T.A.R. ricorda la normativa statale e regionale che impone a tutti gli esercizi sanitari la previa acquisizione dell’autorizzazione per l’apertura dell’attività
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Il T:A.R. Veneto conferma la legittimità del c.d. avvalimento plurimo o frazionato.
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Il T.A.R. afferma che il vincolo di rispetto della fascia stradale osta alla concessione del condono edilizio. Nella stessa sentenza statuisce, altresì, che la dichiarazione dolosamente infedele comporta lo stesso risultato.
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Il T.A.R. Brescia chiarisce in quali casi, in materia di espropriazione, vi è la giurisdizione del Giudice Ordinario ovvero quella del Giudice Amministrativo.
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E’ quanto ha statuito il Tar Emilia Romagna in una recente sentenza.
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Il Consiglio di Stato in un recente parere ha demolito le linee guida dell’Anac sul codice degli appalti. I Giudici di Palazzo Spada hanno affermato in modo chiaro che le linee guida sono e rimangono atti amministrativi e, come tali, soggette al principio di legalità e a possibili vizi di legittimità.
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