Interventi edilizi, acque meteoriche e giurisdizioni

15 Dic 2023
15 Dicembre 2023

Il TAR Veneto ha affermato che spetta al G.A. (e non al TSAP) conoscere del ricorso in cui si contesti la realizzazione di un intervento edilizio in cui si prevede, tra le altre cose, il mero prolungamento di una tubazione di allontanamento di acque meteoriche giĂ  presente in situ, non qualificabile come corpo idrico, alla stregua di una canaletta naturale di raccolta delle acque piovane, giĂ  parzialmente tombinata sia a monte che a valle.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’oggetto del ricorso al TAR

15 Dic 2023
15 Dicembre 2023

Il TAR Veneto ha ricordato che il giudizio amministrativo non si estende alle vicende e agli atti intervenuti dopo la proposizione del ricorso, eventualmente richiamati nelle memorie difensive del ricorrente, ma non oggetto di specifiche rituali censure formulate con la proposizione di motivi aggiunti.

Parimenti, sono inammissibili le censure contenute unicamente in memorie difensive non notificate a controparte.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Se ci sono irregolarità edilizie, la CILAS Superbonus non sembra presentabile…

14 Dic 2023
14 Dicembre 2023

Nel caso di specie, un Condominio presentava al Comune una SCIA in sanatoria per alcune difformitĂ  edilizie e, parallelamente, una CILAS Superbonus.

Il Comune, alla luce delle irregolarità edilizie, nonché dell’incompletezza documentale di entrambi gli atti, dichiarava l’inammissibilità e l’improcedibilità della CILAS, disponendo contestualmente il divieto di prosecuzione dei lavori nonché il rispristino dello status quo ante.

I privati eccepivano che la disciplina del Superbonus sembra esplicitamente ammettere anche gli interventi su immobili abusivi.

Il TAR Lazio, Sede di Roma, ha respinto un simile ragionamento, dichiarando testualmente: “Le disposizioni di cui all’art. 119, comma 13-ter, secondo e terzo periodo, del d.l. n. 34 del 2020 … vanno dunque interpretate nel senso che in sede di presentazione della pratica per fruire del “superbonus 110%” non deve essere asseverato lo stato legittimo dell’immobile, ma non certo nel senso che, ai fini dei lavori di efficientamento energetico o di adeguamento sismico di cui alla normativa in questione, non rilevino gli eventuali precedenti illeciti edilizi commessi sull’immobile”.

Per vero, nel caso di specie la SCIA in sanatoria (che naturalmente costituisce ammissione delle irregolaritĂ  edilizie presenti nel fabbricato) difettava tra le altre cose del parere soprintendentizio, nonostante la presenza di un vincolo paesaggistico.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il Comune ha il potere di inibire una CILA?

14 Dic 2023
14 Dicembre 2023

Nel caso di specie, un Condominio presentava al Comune una SCIA in sanatoria per alcune difformitĂ  edilizie e, parallelamente, una CILAS Superbonus.

Il Comune, alla luce delle irregolarità edilizie, nonché dell’incompletezza documentale di entrambi gli atti, dichiarava l’inammissibilità e l’improcedibilità della CILAS, disponendo contestualmente il divieto di prosecuzione dei lavori nonché il rispristino dello status quo ante.

I privati eccepivano che la legislazione non prevede un procedimento di inibitoria della CILA.

Il TAR Lazio, Sede di Roma, pur dando atto di un contrasto giurisprudenziale sul punto, ha aderito all’orientamento secondo cui l’esercizio del potere di vigilanza contro gli abusi edilizi delineato in via generale dall’art. 27 d.P.R. 380/2001 ben può consistere nel semplice rilievo, non soggetto a termini o procedure particolari e comunque non rientrante nell’ambito di applicazione dell’art. 21-nonies l. 241/1990, dell’inefficacia della CILA in vista della sospensione dei lavori e dell’adozione dei conseguenti provvedimenti repressivi.

Essendo la CILA un atto del privato, il Comune non era tenuto ad emettere il preavviso di rigetto ex art. 10-bis l. 241/1990.

Post di Alberto Antico – avvocato

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DifformitĂ  prospettiche e vincolo paesaggistico

14 Dic 2023
14 Dicembre 2023

Nel caso di specie, a fronte di una SCIA in sanatoria ex art. 37, co. 4 d.P.R. 380/2001 presentata da un Condominio soggetto a vincolo paesaggistico, il Comune eccepiva la presenza di una modifica morfo-tipologica della copertura del corpo scala da piana ad inclinata, di modifiche delle altezze dei prospetti e la modifica della sagoma.

Il Condominio invocava il punto A.2. dell’Allegato A al d.P.R. 31/2017, con conseguente esclusione dall’autorizzazione paesaggistica in virtù dell’art. 2 del medesimo decreto.

Il TAR Lazio, Sede di Roma, ha respinto questa tesi.

Il TAR ha anche precisato che quanto alla modifica delle sagome dei prospetti, non aveva pregio l’eccezione del Condominio secondo cui essa era di modestissimo rilievo e ricompresa nella soglia di tolleranza del 2% di cui all’art. 34-bis d.P.R. 380/2001, poiché tale norma rileva sul piano della violazione edilizia, ma non a fini paesaggistici.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La SCIA in sanatoria ex art. 37, co. 4 T.U. edilizia richiede una decisione espressa

14 Dic 2023
14 Dicembre 2023

Il TAR Lazio, Sede di Roma, ha aderito all’orientamento giurisprudenziale secondo cui la presentazione di una SCIA in sanatoria ex art. 37, co. 4 d.P.R. 380/2001 esige una definizione in forma espressa da parte del Comune, in assenza della quale il relativo procedimento di sanatoria non può dirsi perfezionato né in senso sfavorevole né, tanto meno, in senso favorevole all’istante.

L’eventuale inerzia del Comune integra un silenzio non significativo.

Il Comune non è soggetto ai termini fissati dall’art. 19 l. 241/1990 per l’esercizio del potere inibitorio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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SCIA in sanatoria ex art. 37, co. 4 T.U. edilizia e vincolo paesaggistico sopravvenuto

14 Dic 2023
14 Dicembre 2023

Il TAR Lazio, Sede di Roma, ha affermato che il vincolo paesaggistico sopravvenuto all’intervento abusivo deve ritenersi senz’altro rilevante ai fini della sanatoria edilizia di cui all’art. 37, co. 4 d.P.R. 380/2001, dovendo essere comunque acquisito ex art. 167 d.lgs. 42/2004 il parere dell’Autorità tutoria in ordine all’assentibilità della sanatoria e ciò a prescindere dall’epoca di introduzione del vincolo medesimo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Atto plurimotivato

14 Dic 2023
14 Dicembre 2023

Il TAR Lazio, Sede di Roma, ha ricordato che, nel caso in cui il provvedimento impugnato si fondi su una pluralità di ragioni autonome, il giudice, qualora ritenga infondate le censure indirizzate verso uno dei motivi assunti a base dell’atto controverso, idoneo, di per sé, a sostenerne ed a comprovarne la legittimità, ha la potestà di respingere il ricorso sulla sola base di tale rilievo, con assorbimento delle censure dedotte avverso altri capi del provvedimento, in quanto la conservazione dell’atto implica la perdita di interesse del ricorrente all’esame delle altre doglianze.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La sopraelevazione del tetto a fini energetici non richiede l’autorizzazione paesaggistica?

13 Dic 2023
13 Dicembre 2023

Il T.A.R. Salerno ha ritenuto che l’innalzamento del tetto ai fini energetici non necessiti della preventiva autorizzazione paesaggistica, ex art. 146 del d.lgs. n. 42/2004, stante l’esclusione prevista dall’art. 149, c. 1, lett. a) del prefato d.lgs. con riferimento agli “interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici”.

Nel caso di specie l’innalzamento assentito con CILAS, ma senza autorizzazione paesaggistica, era di circa 60 cm e veniva classificato come manutenzione straordinaria.

Il Collegio, applicando le deroghe previste dall’art. 119 del d.lgs. n. 34/2020 conv. in l. n. 77/2020 (cd. Superbonus 110%), dall’art. art. 14, comma 7, del d. lgs. n. 102/2014 e dal d.m. 14 gennaio 2008 e dalla l.r. Campania n. 10/2022, giunge ad affermare che tali normative statali e regionali, dato il loro carattere derogatorio, esplicano la loro efficacia anche sul piano paesaggistico.

Personalmente, si tratta di una conclusione poco persuasiva.

Davvero la ratio derogatoria insita nelle summenzionate disposizioni normative esplica ex se la sua efficacia anche sul piano paesaggistico?

Davvero le deroghe ammesse dagli interventi edilizi di efficientamento energetico prescindono da ogni valutazione da parte degli enti preposti alla tutela paesaggistico?

Dal mio punto di vista, proprio in quanto norme eccezionali, esse dovrebbero essere interpretate ed applicate in modo rigoroso, ex art. 12 disp. prel. c.c.

Quindi, mancando una chiara norma di legge che attribuisca anche valenza paesaggistica alle deroghe siffatte, la conclusione del Giudice Amministrativo appare sicuramente gradita agli interessati, ma opinabile.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Pareti finestrate e spigoli

13 Dic 2023
13 Dicembre 2023

La Corte di Cassazione ha chiarito che, ai fini dell'art. 9 del d.m. n. 1444/1968,  due fabbricati, per essere antistanti, non devono necessariamente essere paralleli, ma possono anche fronteggiarsi con andamento obliquo, purché tra le facciate dei due edifici sussista almeno un segmento di esse tale che l'avanzamento di una o di entrambe le facciate porti al loro incontro, sia pure per quel limitato segmento. Ne consegue che non danno luogo a pareti antistanti gli edifici posti ad angolo retto, né quelli in cui sono gli spigoli opposti a potersi toccare se prolungati idealmente uno verso l'altro.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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