L’accertamento amministrativo della responsabilità per inquinamento ambientale

22 Mar 2025
22 Marzo 2025

Il TAR Veneto ha offerto un’ottima ricostruzione dei principi in materia di accertamento, da parte delle PP.AA., della responsabilità della contaminazione delle matrici ambientali.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Principio di precauzione in materia di inquinamento ambientale: le sostanze cd. non tabellate

22 Mar 2025
22 Marzo 2025

Il TAR Veneto ha affermato che il principio di precauzione (il cui rispetto è imposto dall’art. 174 del Trattato di Roma del 25 marzo 1957 che istituisce la Comunità Europea, dall’art. 191 TFUE e dall’art. 3-ter Codice dell’ambiente) configura l’obbligo di comunicazione alle Autorità dell’esistenza di una potenziale contaminazione anche quando si tratti di elementi per i quali non sono ancora stati normativamente fissati dei valori soglia perché, come detto, non si discute di rischi puramente ipotetici e non suffragati da evidenze scientifiche ma di sostanze di cui era nota la probabile pericolosità per l’ambiente e la salute umana.

Più precisamente, in presenza di sostanze “non tabellate” la nota 1 della tabella di cui all’All. 5, Parte IV, Titolo V del Codice dell’ambiente, stabilisce che “in Tabella sono selezionate, per ogni categoria chimica, alcune sostanze frequentemente rilevate nei siti contaminati. Per le sostanze non esplicitamente indicate in Tabella i valori di concentrazione limite accettabili sono ricavati adottando quelli indicati per la sostanza tossicologicamente più affine”.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’elemento soggettivo nella responsabilità da inquinamento ambientale

22 Mar 2025
22 Marzo 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, in materia di elemento soggettivo nella materia dell’illecito ambientale, è esclusa, per le attività pericolose, la necessità dell’accertamento del dolo e/o della colpa, trattandosi di ipotesi – ammessa – di responsabilità oggettiva.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Le cd. contaminazioni storiche

22 Mar 2025
22 Marzo 2025

Il TAR Veneto ha affermato che la bonifica del sito inquinato può essere ordinata anche per condotte di inquinamento antecedenti all’introduzione della disciplina delle bonifiche nell’ordinamento giuridico, qualora l’inquinamento permanga al momento dell’adozione dell’ordine di bonifica. Ciò in quanto, l’applicazione delle norme in materia di bonifica anche a fattispecie di contaminazioni storiche non avviene in via retroattiva, sanzionando ora per allora condotte risalenti e lecite al momento della loro commissione, ma pone un attuale rimedio alla perdurante condizione di contaminazione dei luoghi, da ritenersi illecita anche se posta in essere in epoca antecedente all’entrata in vigore del d.lgs. 22/1997, che per primo ha disciplinato gli obblighi di bonifica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Incostituzionale l’esclusione delle persone singole dall’adozione internazionale dei minori

21 Mar 2025
21 Marzo 2025

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 29-bis, co. 1 l. 184/1983, cd. legge sulle adozioni, nella parte in cui, facendo rinvio all’art. 6 l. cit., non include le persone singole residenti in Italia fra coloro che possono presentare dichiarazione di disponibilità a adottare un minore straniero residente all’estero e chiedere al tribunale per i minorenni del distretto in cui hanno la residenza che lo stesso dichiari la loro idoneità all’adozione.

La disciplina dichiarata illegittima comprimeva in modo sproporzionato l’interesse dell’aspirante genitore a rendersi disponibile rispetto a un istituto, qual è l’adozione, ispirato a un principio di solidarietà sociale a tutela del minore.

L’interesse a divenire genitori, pur non attribuendo una pretesa a adottare, rientra nella libertà di autodeterminazione della persona e va tenuto in considerazione dal legislatore.

Le persone singole sono in astratto idonee ad assicurare al minore in stato di abbandono un ambiente stabile e armonioso, fermo restando che spetta poi al giudice accertare in concreto l’idoneità affettiva dell’aspirante genitore e la sua capacità di educare, istruire e mantenere il minore. Tale accertamento può tenere conto anche della rete familiare di riferimento dell’aspirante genitore.

Nell’attuale contesto giuridico-sociale caratterizzato da una significativa riduzione delle domande di adozione, il divieto assoluto imposto alle persone singole rischia di riflettersi negativamente sulla stessa effettività del diritto del minore a essere accolto in un ambiente familiare stabile e armonioso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Abusivo frazionamento del credito e dei procedimenti esecutivi

21 Mar 2025
21 Marzo 2025

Le Sezioni Unite civili della Corte di cassazione hanno affermato che, in tema di abusivo frazionamento del credito, i diritti di credito che, oltre a fare capo ad un medesimo rapporto di durata tra le stesse parti, sono anche in proiezione iscrivibili nel medesimo ambito oggettivo di un possibile giudicato oppure fondati sul medesimo o su analoghi fatti costitutivi il cui accertamento separato si traduca in un inutile e ingiustificato dispendio dell’attività processuale, non possono essere azionati in separati giudizi, a meno che non si accerti la titolarità, in capo al creditore, di un apprezzabile interesse alla tutela processuale frazionata, in mancanza del quale la domanda abusivamente frazionata deve essere dichiarata improponibile, impregiudicato il diritto alla sua riproposizione unitaria.

Qualora non sia possibile l’introduzione di un giudizio unitario sulla pretesa arbitrariamente frazionata, per l’intervenuta formazione del giudicato sulla frazione di domanda separatamente proposta, il giudice è tenuto a decidere nel merito sulla domanda anche se arbitrariamente frazionata, e terrà conto del comportamento del creditore in sede di liquidazione delle spese di lite, escludendo la condanna in suo favore o anche ponendo in tutto o in parte a suo carico le spese di lite, ex artt. 88 e 92, co. 1 c.p.c., integrando l’abusivo frazionamento della domanda giudiziale un comportamento contrario ai doveri di lealtà e probità processuale.

Circa l’abusivo frazionamento in relazione alla proposizione di più azioni esecutive o allo svolgimento di più attività pre-esecutive in relazione allo stesso credito, si è di fronte non tanto ad un abusivo frazionamento della pretesa creditoria, in quanto, nel caso dei molteplici precetti o dell’ingiustificato moltiplicarsi delle azioni esecutive, l’accertamento del credito è già stato fatto, ed è nella maggior parte dei casi, definitivo, ma piuttosto ed esclusivamente a un’abusiva moltiplicazione delle azioni processuali, ad un dispiego ingiustificato dell’attività processuale che non ha altra finalità se non quella della moltiplicazione dei compensi professionali. In queste ipotesi, è naturale che la reazione dell’ordinamento si concentri a sanzionare la violazione del principio di probità processuale azionando la leva delle spese.

Post di Alberto Antico – avvocato

sent. Cass. civ. n. 7299-2025

Disposizioni urgenti sulle elezioni e sui referendum del 2025

21 Mar 2025
21 Marzo 2025

Con il d.l. 19 marzo 2025, n. 27 (pubblicato in G.U., Serie generale n. 65 del 19.03.2025), entrato in vigore il 20.03.2025, sono state approvate disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2025.

Il decreto è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-03-19&atto.codiceRedazionale=25G00039&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

Istanze di condono e vincoli di inedificabilità

21 Mar 2025
21 Marzo 2025

Il TAR Palermo ha affermato che solo i vincoli di inedificabilità imposti anteriormente all’edificazione abusiva ne impediscono ex lege la sanatoria (in base all’art. 33 l. 47/1985). Qualora vengano in rilievo, invece, vincoli imposti successivamente all’edificazione, il condono edilizio non è precluso, a condizione che l’opera risulti compatibile con il vincolo. Il vincolo sopravvenuto alla realizzazione dell’abuso è rilevante, nel senso che è comunque necessario acquisire il parere dell’Autorità preposta alla tutela dello stesso; tale obbligo, infatti, sussiste in relazione all’esistenza del vincolo al momento in cui deve essere valutata la domanda di sanatoria, a prescindere dall’epoca di introduzione del vincolo stesso, poiché tale valutazione corrisponde all’esigenza di vagliare l’attuale compatibilità con lo stesso, dei manufatti realizzati abusivamente.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Campeggi e strutture ricettive

21 Mar 2025
21 Marzo 2025

Il TAR Veneto ha definito “ovvio” il fatto che i campeggi rientrino tra le strutture ricettive ai sensi dell’art. 23, co. 1 l.r. Veneto 11/2013.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Interventi di ampliamento di campeggi

21 Mar 2025
21 Marzo 2025

Il TAR Veneto ha affermato che la possibilità di ampliamento dei campeggi ai sensi dell’art. 4 l.r. Veneto 14/2009, riferita all’incremento della loro superficie, è limitata ai campeggi che utilizzano il demanio marittimo o vi sono in tutto in parte insediati, mentre tutte le altre strutture turistiche all’aperto, comprese quelle che utilizzano il demanio lacuale, sono escluse.

Post di Alberto Antico – avvocato

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