Il comune può disciplinare le recinzioni perchè suscettibili di alterare l’assetto territoriale e ambientale
Il TAR Toscana afferma che il Comune negli strumenti urbanistici può dettare ragionevoli prescrizioni in materia di recinzioni, perchè non può dubitarsi del fatto che anche le opere di recinzione di un fondo siano suscettibili di comportare un’alterazione dell’assetto territoriale e ambientale dell’area interessata, precisando che ciò dipende dalla tipologia delle opere medesime e dei materiali utilizzati.
Si legge nella sentenza n. 1558 del 2014: "3.3. In ogni caso, nel merito non può dubitarsi del fatto che le opere di recinzione di un fondo siano suscettibili di comportare un’alterazione dell’assetto territoriale e ambientale dell’area interessata, in dipendenza della tipologia delle opere medesime e dei materiali utilizzati.
Altrettanto indiscutibilmente, rientra dunque fra le attribuzioni delle amministrazioni comunali in materia urbanistico-edilizia la facoltà di dettare prescrizioni inerenti le caratteristiche delle recinzioni assentibili (la cui realizzazione resta, se del caso, subordinata al rilascio dei necessari titoli abilitativi), nel consueto bilanciamento fra esigenze collettive di ordinato sviluppo del territorio e garanzia delle prerogative individuali connesse al diritto di proprietà; e poiché solo la prova della concreta inadeguatezza della tipologia di recinzione assentibile ai sensi della disciplina regolamentare impugnata avrebbe potuto evidenziare l’irragionevolezza delle scelte operate dal Comune, nella specie non può che altresì concludersi per l’infondatezza delle pretese avanzate dalla ricorrente".
Dario Meneguzzo - avvocato
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