Il decorso del tempo non sana l’abuso edilizio
Il T.A.R. Trento conferma l’indirizzo giurisprudenziale pressoché unanime secondo cui il decorso di un considerevole lasso di tempo non determina la sanatoria dell’abuso edilizio illo tempore realizzato.
Ecco quanto si legge nella sentenza n. 355 del 2014: “Anzitutto, in termini generali, e in disparte situazioni affatto eccezionali, qui non presenti, “Il lungo periodo di tempo intercorrente tra la realizzazione dell'opera abusiva ed il provvedimento sanzionatorio è circostanza che non rileva ai fini della legittimità di quest'ultimo, sia in rapporto al preteso affidamento circa la legittimità dell'opera che il protrarsi del comportamento inerte del comune avrebbe ingenerato nel responsabile dell'abuso edilizio, sia in relazione ad un ipotizzato ulteriore obbligo, per l'Amministrazione procedente, di motivare specificamente il provvedimento in ordine alla sussistenza dell'interesse pubblico attuale a far demolire il manufatto, poiché la lunga durata nel tempo dell'opera priva del necessario titolo edilizio ne rafforza il carattere abusivo” per cui “il provvedimento deve intendersi sufficientemente motivato con l'affermazione dell'accertata abusività dell'opera, essendo in re ipsa l'interesse pubblico concreto ed attuale alla sua rimozione; di conseguenza, ricorrendo tali circostanze, l'Amministrazione deve senza indugio emanare l'ordine di demolizione per il solo fatto di aver riscontrato opere abusive” (così, da ultimo, C.d.S., V, 11 luglio 2014, n. 3568; conf. id., 30 giugno 2014, n. 3281; id. IV, 27 giugno 2014, n. 3242)”.
dott. Matteo Acquasaliente
Leave a Reply
Want to join the discussion?Feel free to contribute!