Tag Archive for: Amministrativo

Quando un’opera può dirsi precaria?

03 Lug 2015
3 Luglio 2015

Il T.A.R. ricorda che la precarietà di un’opera non si ricava dai materiali di cui è composta, bensì dalle esigenze temporanee che la stessa è idonea soddisfare. Per queste ragioni il Collegio ha escluso che un pollaio possa essere qualificato opera precaria.

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Spettano la Go le controversie sulle garanzia fideiussoria relative agli obblighi di ripristino dei siti inquinati

03 Lug 2015
3 Luglio 2015

Il T.A.R. conferma che spettano al Go le controversie relative allo svincolo della polizza fideiussoria a garanzia degli obblighi di ripristino dei luoghi derivanti dalla dismissione di un impianto di trattamento rifiuti.

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L’omessa indicazione delle condanne penali determina al’esclusione dalla gara

03 Lug 2015
3 Luglio 2015

Il T.A.R. afferma che l’omessa indicazione delle condanne penali determina ex se l’esclusione dalla gara. La stazione appaltante, inoltre, ha l’obbligo di incamerare la cauzione provvisoria e di segnalare il fatto all’ANAC.

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L’aereo più pazzo del mondo – Parodia del Governo italiano impegnato nel rilancio degli investimenti in opere pubbliche!

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

Spiego subito il perché del titolo prescelto per queste mie brevi considerazioni.

Stamani stavo riflettendo su una vicenda “fantozziana”, segnalatami da un amministratore locale di un piccolo comune, che neppure due mesi fa aveva gioito, insieme ai suoi colleghi di Giunta, per l’apparente colpo di fortuna di aver visto accolta la domanda di finanziamento presentata nell’ambito del programma evocativamente denominato “Cantieri in Comune”, e che ora non sa più se imprecare contro la mala sorte o cos’altro fare.

Articolo del dott. Roberto Travaglini, di libero accesso

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I docenti a tempo pieno non possono svolgere attività esterna con partita IVA neanche fuori dall’orario di lavoro

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

La Corte dei Conti della Campania ha condannato alcuni professioni universitari, che avevano optato per il tempo pieno, ma avevano poi svolto attività libero professionale con partita IVA, sia pure fuori dall'orario di lavoro.

La condanna riguarda le differenze retributive tra il tempo pieno e il tempo parziale e gli incentivi spettanti per il tempo pieno.

Nell'atto introduttivo del giudizio la Procura evidenziava che l'assoluto divieto all’esercizio del commercio, dell’industria e di alcun’altra professione imposto nel caso di opzione per la docenza a tempo pieno chiaramente deducibile dal combinato disposto degli artt. 60 D.P.R. n. 3/1957, 11 D.P.R. n. 382/1980 (citato in precedenza) e 53, comma 7°, d.lgs. n. 165/2001, implica l'irrilevanza delle autorizzazioni all'esercizio delle attività svolte dai convenuti in regime di partita IVA, rilasciate in alcuni casi. Si precisa, in proposito, che taluni incarichi, pur se astrattamente autorizzabili o addirittura non abbisognevoli di alcuna autorizzazione, sarebbero comunque incompatibili con il regime di professore universitario a tempo pieno qualora fossero svolti nell’ambito dell’espletamento di un’attività professionale.

Il requirente ha evidenziato, ancora, che oggetto della contestazione non è certamente la mera tenuta di partita IVA -che ha rappresentato unicamente un elemento sintomatico dell'esercizio di attività professionale da parte dei convenuti- ma lo svolgimento di attività professionali con carattere di continuità e mediante una stabile organizzazione professionale.

La sentenza affronta anche alcune rilevanti questioni processuali,  in materia di termini per l'atto di citazione e di procedimento scaturito da scritti anonimi.

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Spetta al Dirigente e non al Sindaco limitare la circolazione nel centro abitato

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

Il T.A.R. si occupa degli artt. 6 e 7 del Codice della Strada, chiarendo che spetta al Dirigente, anche se le diposizioni de quibus attribuiscono tale potere al Sindaco, emanare le ordinanze che regolamentano la sosta ed i divieti nel centro abitato.

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A proposito dei trasferimenti di cubatura

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

Il T.A.R. di Bolzano si occupa dei trasferimenti di cubatura: devono rispettare tanto l’indice territoriale della zona quanto quello del singolo lotto.

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Quali requisiti deve avere il c.d. giovane progettista?

02 Lug 2015
2 Luglio 2015

Il T.A.R. si occupa della figura del c.d. giovane professionista, prevista dagli artt. 90, c. 7 del D.lgs. n. 163/2006 e 253, c. 5 del D.P.R. n. 207/2010, statuendo che lo stesso non deve avere né i requisiti morali né quelli professionali richiesti all’operatore economico.

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La Corte dei Conti condanna il falso medico a restituire tutti gli stipendi percepiti in 25 anni di lavoro

01 Lug 2015
1 Luglio 2015

Pubblichiamo una sentenza della Corte dei Conti del Veneto, che  condanna un falso medico di una AULS, che ha svolto l’attività di dirigente medico per 24 anni in assenza di laurea, specializzazione ed iscrizione all’albo.

La Sezione Giurisdizionale ha riconosciuto il danno nelle retribuzioni lorde percepite nel periodo di servizio per oltre 2 milioni di euro, respingendo l’eccezione di prescrizione, non riconoscendo alcun vantaggio per l’attività resa dal falso medico e negando l’esercizio del potere riduttivo.

In sede penale, l'interessato aveva semplicemente patteggiato una pena con il beneficio della sospensione condizionale.

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Corte dei Conti: il segretario comunale può percepire anche una retribuzione come amministratore di società interamente partecipata dal Comune?

01 Lug 2015
1 Luglio 2015

La Corte dei Conti dell'Emilia Romagna ha condannato un segretario comunale, che ha contemporaneamente percepito la propria retribuzione alle dipendenze del comune e quella di amministratore unico di una s.r.l. interamente partecipata dal suo comune, a restituire tutti i compensi percepiti come amministratore unico.

Secondo la tesi della Procura Regionale, tale compenso sarebbe stato corrisposto in violazione del principio di omnicomprensività della retribuzione di posizione del segretario comunale stabilito dall’art. 41, comma 6, del C.C.N.L. dei segretari comunali e provinciali del 16 maggio 2001 (e confermato dai successivi CC.CC.NN.L. del 7 marzo 2008, 14 dicembre 2010 e 1° marzo 2011).

La Procura ha anche evidenziato che l’erogazione del compenso in questione sarebbe avvenuta contravvenendo al divieto, posto ai dipendenti pubblici dall’art. 53, comma 7, del d.lgs. 30 marzo 2001 n. 165, di svolgere incarichi retribuiti, che non siano stati conferiti o previamente autorizzati dall’amministrazione di appartenenza, con conseguente obbligo di restituzione di quanto percepito.

La Corte ha accolto la contestazione relativa alla mancanza di autorizzazione.

La sentenza approfondisce anche la questione della giurisdizione nel caso di omessa restituzione di compensi illegittimamente percepiti. 

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