Affidamento diretto in house solo se la partecipazione pubblica è totalitaria
Lo ha stabilito una recente sentenza del Consiglio di Stato.
 Post di Gianmartino Fontana - avvocato Read more →
Lo ha stabilito una recente sentenza del Consiglio di Stato.
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Colgo l'invito di Bruno Barel (con cui ha iniziato la sua interessantissima e molto apprezzata relazione al seminario di venerdì scorso a Spinea) di evitare di fare puri esercizi teorici e, a costo di essere irriverente e provocatoria (ma posso sempre difendermi dicendo che non sono un avvocato, ma un semplice architetto che lavora nella pubblica amministrazione), vorrei proporre una lettura molto più semplice del nuovo contributo straordinario introdotto dallo "sblocca Italia" [d'altro canto è anche inutile definire la norma come "sblocca Italia" se poi pensiamo a tutte le complicazioni che ci possono essere nell'applicazione della norma stessa].
Condivido con voi il fatto che sia scritta in modo "infelice". Ma, qual è il senso complessivo di questa norma? Che senso possiamo dare al nuovo testo, cercando anche un filo conduttore?Â
post dell'architetto Dal Zotto, di libero accesso
In materia di impianto di reti ed esercizio dei servizi di comunicazione elettronica, i soggetti gestori talvolta contestano di dovere pagare al comune corrispettivi (anche se stabiliti con un contratto) o tariffe per le antenne.
Sul punto, una sentenza del T.A.R. Friuli Venezia Giulia del 2010 aveva precisato che la previsione di cui all’art. 93, comma 2 del D. lgs. n. 259 del 2003 non confligge con la sottoposizione ad una previsione tariffaria per la collocazione o il mantenimento di una stazione radio base.
Post della dott.sa Silvia Rodeghiero Read more →
Il Consiglio di Stato, in un vicenda relativa alla modifica in peius della capacità edificatoria di fondi privati, riafferma il principio secondo cui lo strumento urbanistico generale comunale può essere impugnato in sede giurisdizionale fino dalla sua adozione con delibera del consiglio comunale, nella misura in cui è suscettibile di applicazione e si presenti come immediatamente lesivo, nel caso di specie limitando con le previsioni in esso racchiuse lo ius aedificandi.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →
In una vicenda alquanto articolata concernente l’utilizzo, da parte dell’amministrazione, di tecniche perequative il Consiglio di Stato riafferma il principio per cui le osservazioni dei privati in sede di adozione e di approvazione dello strumento urbanistico generale hanno carattere meramente collaborativo, sicché esse non fondano peculiari aspettative, ed il loro rigetto - anche in sede di esame regionale- non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente che siano state esaminate e ritenute in contrasto con gli interessi e le considerazioni generali poste a base della formazione del piano.
 Post di Dario Meneguzzo - avvocato Read more →
Segnaliamo una sentenza del Tar Lazio  che ha condannato la P.A. al risarcimento dei danni per responsabilità precontrattuale in un caso in cui la P.A. ha annullato la gara in sede di autotutela.
 Post di Gianmartino Fontana - avvocato Read more →
Per gentile concessione dell'autore, che sentitamente ringraziamo, pubblichiamo le slides relative all'intervento del prof. Bruno Barel, illustrate al convegno di Spinea sulla perequazione. Read more →
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 3435 del 2015 coglie l’occasione per ribadire che la perequazione urbanistica attiene alla potestà pianificatoria e conformativa del territorio e non all’ordinamento civile. Infatti, è pur vero che attraverso l’utilizzo di tecniche perequative sono creati i presupposti per l’utilizzabilità dei diritti edificatori in funzione perequativa e compensativa, sulla base di una autonoma trasmissibilità di tali posizioni giuridiche, ma ciò non toglie che tali tecniche attengono alla fase della conformazione edilizia ed al suo dinamico evolversi e non alla creazione di diritti reali interferenti con quelli tipici di disciplina codicistica, o con la tutela e le garanzie assicurate dallo Stato.
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Segnaliamo una sentenza della Corte dei Conti dell'Emilia Romagna, che condanna Equitalia a pagare la somma di euro 6.108.716,71, oltre rivalutazione monetaria decorrenti dalla data del 19.8.2013 fino al deposito della sentenza e interessi legali, sulla somma così rivalutata, dal deposito della sentenza all’effettivo soddisfo, per avere agito con negligenze e ritardi in materia di riscossione dei crediti.
In particolare, la prima reale azione volta alla riscossione (poi rivelatasi infruttuosa) è avvenuta sei anni dopo la notifica della cartella esattoriale, quando la società debitrice era ormai in stato di liquidazione.
La sentenza precisa che nel caso di danno indiretto il termine a partire dal quale inizia a decorrere il quinquennio prescrizionale è da identificarsi nel momento in cui si concretizza e diviene attuale l'effettiva diminuzione del patrimonio pubblico con l'effettivo esborso al terzo.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
La controversia decisa dal Consiglio di Stato concerne la scelta di un comune di adottare delle varianti al P.R.G. che incidono sui lotti di terreno di proprietĂ privata.
Il Consiglio di Stato ha colto l’occasione per riaffermare il principio, oramai pacifico, che le scelte pianificatorie dell’amministrazione sono di difficile censurabilità , stante il carattere di ampia discrezionalità affidato alle stesse. In particolare le scelte compiute da un’amministrazione in sede di variante sono espressione dell’ampia discrezionalità tecnica di cui essa dispone in materia e dalla quale discende la loro sindacabilità solo nei ristretti limiti costituiti dalla manifesta illogicità arbitrarietà ed evidente travisamento dei fatti.
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