Anomalia dell’offerta e clausola sociale
Il T.A.R. ricorda come deve essere valutata complessivamente l’offerta in presenza di una clausola sociale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda come deve essere valutata complessivamente l’offerta in presenza di una clausola sociale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
La Corte di cassazione penale, nella sent. n. 33107/2022 che si allega, ha affermato che, in linea generale, le norme del piano territoriale paesaggistico prevalgono su quelle degli strumenti urbanistici comunali, a meno che queste ultime offrano una tutela maggiore all’interesse ambientale e paesaggistico.
Il passaggio saliente della sentenza recita: “Se lo strumento urbanistico generale contrasti con i limiti posti dal piano territoriale paesaggistico quest'ultimo prevarrà , essendo "prevalenti" non tanto le sue prescrizioni quanto gli interessi di tutela dallo stesso garantiti; qualora, invece, gli strumenti urbanistici comunali - che alla luce della previsione del D.Lgs. n. 42 del 2004 art. 145, comma 3, gli strumenti urbanistici comunali non possono contemplare condizioni peggiorative rispetto alle disposizioni del piano paesaggistico - disciplinino le aree vincolate con previsioni che tutelano anche il profilo ambientale e paesaggistico in modo più favorevole rispetto ai piani territoriali paesaggistici essi sono da considerarsi prevalenti su questi ultimi. (cfr. Cons. Stato, sez. IV, 8 luglio 2019, n. 4778)”.
Nel caso di specie, doveva ritenersi prevalente lo strumento di pianificazione urbanistica rispetto al piano paesaggistico poiché il primo, in maniera più restrittiva del secondo, classificava l’area oggetto di edificazione come agricola.
Post di Fiorenza Dal Zotto – architetto e funzionario comunale
Il T.A.R. Brescia si sofferma sull’interpretazione dell’art. 192 del d.lgs. 152/2006 chiarendo la portata applicativa dell’obbligo di rimozione dei rifiuti.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda che i presupposti per definire precaria un’opera edilizia sono due: criterio strutturale e criterio funzionale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda i presupposti giuridico-fattuali che devono sussistere affinché venga riconosciuto il risarcimento del danno, da parte della Pubblica Amministrazione, per responsabilità pre-contrattuale e per lesione del legittimo affidamento del privato, in caso di annullamento del provvedimento amministrativo.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha ricordato che nel Comune di Venezia le opere edilizie realizzate in epoca anteriore al 1967 necessitavano dell’autorizzazione del Podestà in virtù dell’art. 2 del regolamento edilizio comunale del 12 novembre 1929. Solo le costruzioni realizzate prima del 1929 dovevano ritenersi esenti da titolo edilizio.
Post di Alberto Antico – avvocato
Va ridimensionata la notizia sulla liberalizzazione della chiusura di terrazze e balconi pubblicata dai giornali.
Il Parlamento ha in data odierna convertito il d.l. n. 115/2022 (cd. d.l. Aiuti bis), inserendovi, in sede di conversione, l’art. 33-quater con cui viene introdotta la nuova lett. b-bis) all’art. 6, co. 1, d.P.R. n. 380/2001 riguardante gli interventi che costituiscono attività edilizia libera.
Tale nuova lettera riguarda, in particolare, “gli interventi di realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti, cosiddette VEPA, dirette ad assolvere a funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, parziale impermeabilizzazione dalle acque meteoriche dei balconi aggettanti dal corpo dell'edificio o di logge rientranti all'interno dell'edificio, purché tali elementi non configurino spazi stabilmente chiusi con conseguente variazione di volumi e di superfici, come definiti dal regolamento edilizio-tipo, che possano generare nuova volumetria o comportare il mutamento della destinazione d'uso dell'immobile anche da superficie accessoria a superficie utile. Tali strutture devono favorire una naturale microaerazione che consenta la circolazione di un costante flusso di arieggiamento a garanzia della salubrità dei vani interni domestici ed avere caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l'impatto visivo e l'ingombro apparente e da non modificare le preesistenti linee architettoniche”.
In altri termini, non sarà soggetta a titolo edilizio l’installazione di VEPA purché le stesse siano amovibili (e non costituiscano quindi un aumento di superficie o di volume non autorizzato). Inoltre, devono garantire l’areazione dei vani interni e devono essere realizzate in modo tale da ridurre al minimo l’impatto visivo e sostanziale sull’edificio preesistente.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il T.A.R. ricorda che la copertura di un’area in zona agricola con ghiaia richiede idoneo titolo abilitante.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Brescia ricorda quali comportamenti deve tenere il cd. proprietario incolpevole di un abuso edilizio per evitare la sanzione amministrativa costituita dall’acquisizione del bene in caso di inottemperanza all’ordine ripristinatorio, ex art. 31 del T.U. edilizia.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha affermato che l’ordinanza di demolizione non deve essere sorretta da specifica motivazione su ragioni di interesse pubblico, che sono ipso iure esistenti, o sulla comparazione di questi ultimi con gli interessi privati coinvolti.
Gli abusi edilizi, infatti, anche se accertati molti anni dopo la loro commissione, non generano mai legittimo affidamento in capo al privato responsabile e/o proprietario.
Post di Alberto Antico – avvocato
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