Sull’accesso alle informazioni ambientali
Il T.A.R. ricorda il peculiare accesso agli atti previsto dal d.lgs. n. 195/2005.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. ricorda il peculiare accesso agli atti previsto dal d.lgs. n. 195/2005.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ricorda che l’esistenza di un vincolo paesaggistico su un’area impedisce l’applicazione automatica della disciplina del silenzio-assenso per la pratica di sanatoria: in tale caso, il termine per il consolidarsi del provvedimento di sanatoria in mancanza di pronuncia espressa del Comune deve essere fatto partire dal conseguimento dell’atto di assenso dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Webinar dedicato alla presentazione della legge regionale n. 19/2021 di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia per il rilancio del settore delle costruzioni e la promozione della rigenerazione urbana e del contenimento del consumo di suolo (Veneto cantiere veloce)
Venerdì 23 luglio 2021 | ore 10:30 su Zoom
Iscriviti in anticipo per questa riunione al seguente link https://bit.ly/3xH1zHV
Programma:
Saluti istituzionali
- Massimo Zanon (Presidente della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo)
- Cristiano Corazzari (Assessore regionale a Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi migratori, Caccia e pesca)
- Silvia Rizzotto (Presidente II° Commissione Consiliare – Consiglio Regionale del Veneto)
- Stefano Valdegamberi (Consigliere Regionale – Consiglio Regionale del Veneto)
Intervengono
- Marco Zecchinato (Consigliere Regionale – Consiglio Regionale del Veneto)
- Salvina Sist (Direttore regionale della Direzione Pianificazione Territoriale)
Un nostro lettore ci invia una riflessione sulla nuova legge regionale n. 19 del 2021, che volentieri pubblichiamo.
E voi cosa ne pensate?
Il TAR Veneto ricorda che la definizione di bosco è normativamente precisata, ma il privato ha comunque la possibilità di provare che, nel caso di specie, non è applicabile la definizione citata, evidenziando che mancano i relativi presupposti.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Veneto precisa alcuni aspetti, sia sostanziali sia processuali, in materia di diniego di compatibilitĂ paesaggistica:
- il parere della Soprintendenza è obbligatorio e vincolante, in quanto elemento essenziale del procedimento di accertamento, e la sua assenza comporta l’illegittimità del diniego adottato prima della scadenza del termine perentorio di 90 giorni concesso alla Soprintendenza;
- la mancanza del suddetto parere obbligatorio comporta l’assorbimento di ogni altra censura nei confronti del diniego di compatibilità paesaggistica, in quanto si tratta, di fatto, di poteri non ancora esercitati dalla P.A., come confermato anche dall’Adunanza Plenaria.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Catania – nel ribadire l’amplissima discrezionalità di cui godono i Comuni in sede di pianificazione urbanistica – ha affermato che le osservazioni proposte dai soggetti privati interessati in sede di formazione del PRG o delle varianti allo stesso costituiscono semplici apporti collaborativi, perciò il loro rigetto non richiede una motivazione analitica, essendo sufficiente che esse siano state esaminate e ritenute in contrasto con gli interessi generali dello strumento pianificatorio.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il TAR Veneto ricorda che le censure di mancata comunicazione di avvio del procedimento vengono di fatto superate qualora l’Amministrazione riesca a provare, anche in giudizio, che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere che quello emanato, alla luce delle contestazioni contenute nel ricorso.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Veneto ricorda che tre presunti affittacamere posti nel medesimo immobile, che tra loro condividono reception, sala colazione, mezzi pubblicitari, e che non siano fisicamente separati (anzi, le cui camere siano numerate in via progressiva) costituiscono un’unica attività alberghiera, con dunque la necessità di rispettare le relative normative e di acquisire titolo abilitativo ad hoc. Il Giudice ritiene anche adeguata la sanzione di chiusura dell’attività , in quanto un mero ordine di ripristino non potrebbe essere ritenuto una sanzione proporzionata dell’avvenuta modifica senza titolo della destinazione d’uso.
Post di Alessandra Piola – avvocato
Il TAR Veneto evidenzia che la disciplina di cui all’art. 72 l. fall., che prevede il diritto potestativo del curatore fallimentare di scegliere quali contratti proseguire e quali no, non è applicabile alle convenzioni urbanistiche.
Queste ultime sono infatti regolatrici di assetti urbanistici e sostitutive dei relativi strumenti, per cui i principii civilistici (incluso il citato potere del curatore) sono ad esse applicabili solo in quanto compatibili. E in via generale non si ritiene che l’interesse della massa creditoria – tutelato dal fallimento – possa prevalere su quello pubblico alla cui realizzazione mira la convenzione.
Post di Alessandra Piola – avvocato
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