Author Archive for: SanVittore

I PdL non decadono (sempre) decorsi i dieci anni

18 Dic 2018
18 Dicembre 2018

Spesso si è impropriamente portati a pensare che i Pdl decadono automaticamente dopo dieci anni dalla loro approvazione o dalla sottoscrizione della convenzione.

Non è così.

Come noto, decorsi i dieci anni vengono meno le dichiarazioni di pubblica utilitĂ  finalizzate all'esproprio, ma permangono quelle sugli allineamenti e sulle prescrizioni di zona.

Tuttavia, vi è ancora confusione sulla sorte delle altre obbligazioni previste dal Piano “scaduto” e/o nella relativa e connessa convenzione urbanistica.

Come sottolinea la giurisprudenza più attenta, tali previsioni rimangono in vigore fintantoché l’Amministrazione non dà una compiuta e diversa disciplina urbanistica all’area.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Specifiche tecniche per la formazione e l’aggiornamento delle banche dati per la redazione degli strumenti urbanistici generali

18 Dic 2018
18 Dicembre 2018

Sul Bur n. 124S del 14 dicembre 2018 è stato pubblicato il Decreto del direttore della unità organizzativa urbanistica n. 1 del 6 dicembre 2018, recante l' aggiornamento delle "Specifiche tecniche per la formazione e l'aggiornamento delle banche dati per la redazione degli strumenti urbanistici generali su carta tecnica regionale e per l'aggiornamento della relativa base cartografica da parte dei Comuni". Articolo. 50, comma 1, e articolo 18, comma 5 bis della L.R. 11/2004. DGR n. 3811 del 9 dicembre 2009.

DECRETO DEL DIRETTORE DELLA UNITA' ORGANIZZATIVA URBANISTICA N. 1 DEL 06 DICEMBRE 2018

Post di Daniele Iselle - funzionario comunale

Quali conseguenze derivano dall’omessa indicazione dei costi da rischio specifico?

18 Dic 2018
18 Dicembre 2018

Il T.A.R. Veneto ricorda i due filoni giurisprudenziali tutt’ora esistenti sulle conseguenze derivanti dall’omessa indicazione degli oneri da rischio specifico.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Il silenzio-diniego in materia di sanatoria ex art. 36 T.U. edilizia

17 Dic 2018
17 Dicembre 2018

Il TAR Palermo ha esaminato un caso di silenzio-diniego dell’Amministrazione su un’istanza di sanatoria edilizia ex art. 36 T.U. edilizia, precisando che non può configurarsi il vizio del difetto di motivazione.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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La compatibilità paesaggistica può riguardare solo i volumi/superfici percepibili dall’esterno

17 Dic 2018
17 Dicembre 2018

Il T.A.R. Brescia ricorda che si può ottenere la compatibilità paesaggistica delle opere abusive solo se i volumi o le superfici realizzate siano di modesta entità.

La sentenza è interessante perché invita le Amministrazioni ad applicare con “ragionevolezza” i rigidi principi che regolamentano la compatibilità paesaggistica.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Quando si applica il rito super-accelerato?

17 Dic 2018
17 Dicembre 2018

Il T.A.R. ricorda che il rito ex art. 120 c- 2 bis c.p.a. si applica solo in caso di esclusione per l’assenza dei requisiti soggettivi, economico-finanziari e tecnico-professionali necessari per l'ingresso nella procedura di gara e non per quelli attinenti al contenuto dell’offerta.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Legittimazione al ricorso in materia di appalti pubblici

15 Dic 2018
15 Dicembre 2018

Il TAR Palermo ha ricordato i criteri per individuare i soggetti legittimati a ricorrere nelle controversie sull’affidamento dei contratti pubblici.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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L’obbligo della licenza edilizia prima della cd. legge ponte

14 Dic 2018
14 Dicembre 2018

Il TAR Palermo ha ricordato che, per i manufatti realizzati prima dell’entrata in vigore della cd. legge ponte (l. 765/1967), l’obbligo di licenza edilizia vigeva solo per gli edifici ricadenti nel centro abitato comunale, ai sensi del testo originario dell’art. 31 l. 1150/1942.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Pannelli fotovoltaici e aree tutelate

14 Dic 2018
14 Dicembre 2018

La giurisprudenza tende ad ammettere la possibilità di realizzare pannelli fotovoltaici anche sulle aree tutelate: in virtù dell’evoluzione sociale e tecnologica, infatti, queste tecnologie sono ormai considerate elementi normali del paesaggio.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Il TAR del Veneto solleva la questione di legittimitĂ  costituzionale della deroga alla distanza dai confini col piano casa

13 Dic 2018
13 Dicembre 2018

Il TAR del Veneto, con una ordinanza collegiale pubblicata il 12 dicembre, ha sollevato la questione di legittimitĂ  costituzionale del piano casa del Veneto nella parte in cui deroga alla distanza dai confini e ha inviato gli atti alla Corte Costituzionale.

Si legge nell'ordinanza n. 1166 del 2018: "7. Ciò premesso, il Collegio non può esimersi dal sollevare la questione di legittimità costituzionale della norma di cui all’art. 64 della legge regionale n. 30 del 2016, nella parte in cui dispone la deroga della distanza dai confini prevista dagli strumenti urbanistici e dai regolamenti dei Comuni. La questione di legittimità costituzionale deve ritenersi senz’altro rilevante nel giudizio a quo, perché il diniego è stato motivato con esclusivo riferimento alla non derogabilità della distanza dai confini, e un’eventuale dichiarazione dell’illegittimità costituzionale della norma regionale di interpretazione autentica di cui al citato art. 64 comporterebbe il rigetto del ricorso, dato che troverebbe in tal modo applicazione il testo originario dell’art. 9, comma 8, della legge regionale n. 14 del 2009, con possibile esplicazione dell’interpretazione sistematica del medesimo data dalla sentenza Tar Veneto, Sez. II, 14 ottobre 2016, n. 1128, e condivisa dal Comune di Altavilla Vicentina. Un’eventuale dichiarazione di infondatezza della questione di legittimità costituzionale comporterebbe invece l’accoglimento del ricorso in epigrafe, il conseguente annullamento del diniego, con l’obbligo per il Comune di riesaminare l’originaria denuncia di inizio attività adeguandosi alla norma regionale sopravvenuta di interpretazione autentica.

8. Quanto alla non manifesta infondatezza il Collegio ritiene violati gli artt. 3, 5, 114, comma 2, 117, comma 2, lett. l), e comma 6, nonché 118 della Costituzione. Il primo profilo da esaminare riguarda la violazione dell’art. 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione perché il legislatore regionale disponendo la deroga delle distanze dai confini previste dagli strumenti urbanistici e dai regolamenti comunali, è intervenuto in un ambito normativo riservato alla potestà legislativa esclusiva dello Stato in materia di “ordinamento civile”....

9. Il secondo profilo che a giudizio del Collegio risulta al contempo violato è quello della lesione della sfera di autonomia normativa comunale in violazione degli artt. 5, 114, comma 2, 117, comma 6 e 118 della Costituzione (con riguardo a quest’ultima norma per la violazione del principio della sussidiarietà verticale)....

 10. Infine risulta altresì violato l’art. 3 della Costituzione sotto il profilo della ragionevolezza e della disparità di trattamento che costituiscono un parametro particolarmente rilevante rispetto alla norma della cui legittimità costituzionale si dubita che è una norma di interpretazione autentica al primo comma, e retroattiva al secondo comma, che per essere costituzionalmente legittima deve trovare adeguata giustificazione sul piano della ragionevolezza e non deve contrastare con altri valori ed interessi costituzionalmente protetti (ex pluribus cfr. Corte Costituzionale n. 73 del 2017; n. 170 del 2013, nonché le sentenze n. 78 del 2012 e n. 209 del 2010). Infatti la previsione, nell’ambito degli strumenti urbanistici e nei regolamenti comunali, di una distanza di cinque metri dal confine persegue chiaramente una finalità di carattere perequativo, imponendo una ripartizione equa, in parti uguali, del sacrificio derivante dal necessario rispetto della distanza di dieci metri da pareti finestrate prevista dal DM 2 aprile 1968, n. 1444..."

ordinanza TAR Veneto 1166 del 2018

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