Author Archive for: SanVittore

Azione risarcitoria e termine decadenziale

29 Giu 2020
29 Giugno 2020

Il T.A.R. ricorda che l’azione risarcitoria per ottenere il ristoro dei danni per la presunta lesione di interessi legittima è soggetta alle rigide scansioni temporali dell’art. 30 c.p.a. che, come noto, contiene termini processuali a pena di decadenza

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Audio del videoseminario sulla deroga alla distanza dai confini col piano casa

26 Giu 2020
26 Giugno 2020

https://www.dropbox.com/s/0ewhwxdow8mo4oq/seminario%20Corte%20Costituzionale.m4a?dl=0

Il link per accedere al videoseminario di Italiaius sulla deroga alla distanza dai confini col piano casa del Veneto

26 Giu 2020
26 Giugno 2020

Per accedere è sufficiente cliccare sul link di seguito riportato (occorre avere installato Zoom però):

Join Zoom Meeting
https://us02web.zoom.us/j/88437645190

Meeting ID (qualora servisse): 884 3764 5190

PUA e lotto intercluso

26 Giu 2020
26 Giugno 2020

Il T.A.R. Catanzaro ricorda che lo strumento urbanistico attuativo è inutile all’interno di un lotto intercluso, ovvero circondato da un’area già urbanizzata.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Determinazione oneri e condono edilizio

26 Giu 2020
26 Giugno 2020

Il Consiglio di Stato afferma che la determinazione degli oneri relativi al condono edilizio deve essere determinata con riferimento al momento del rilascio del titolo e non alla data di presentazione della domanda di sanatoria straordinaria.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Antenne di telefonia e poteri comunali

26 Giu 2020
26 Giugno 2020

Il T.A.R. ricorda i poteri comunali nella localizzazione degli impianti di telefonia.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Interventi eseguiti in base ad un titolo edilizio annullato

26 Giu 2020
26 Giugno 2020

Il TAR Veneto ha offerto un’applicazione dell’art. 38 T.U. edilizia.

Tale norma prevede tre eventualità: a) la sanatoria della procedura, ove sia possibile la rimozione dei vizi della procedura amministrativa, senza applicare alcuna sanzione edilizia; b) nel caso in cui non sia possibile la sanatoria, l’obbligo per l’Amministrazione di applicare la sanzione in forma specifica della demolizione; c) ove non sia possibile applicare la sanzione in forma specifica in ragione della natura delle opere realizzate, l’obbligo per l’Amministrazione di applicare la sanzione pecuniaria che, una volta corrisposta, produce i medesimi effetti della sanatoria ex art. 36 T.U. edilizia.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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La variante semplificata in sede di SUAP

25 Giu 2020
25 Giugno 2020

Il TAR Catania ha offerto principi utili in materia, in particolare riguardo agli stringenti requisiti necessari per ottenere tale variante.

Nel caso di specie, i privati volevano realizzare una “residenza sanitaria protetta” (che, invero, si componeva di 235 appartamenti oltre reception e uffici amministrativi) in alcuni terreni di sua proprietà, limitrofi a dove sarebbe sorto un nuovo ospedale.

Tuttavia, nello strumento urbanistico vigente esisteva una diversa area idonea e sufficiente a tale iniziativa produttiva (se produttiva poteva definirsi), il che faceva venire meno uno dei requisiti posti dall’art. 8 d.P.R. 160/2010.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Interventi abusivi realizzati su suoli di proprietĂ  dello Stato o di enti pubblici

25 Giu 2020
25 Giugno 2020

Nel caso di specie, il Comune emanava un’ordinanza di demolizione ex art. 35 T.U. edilizia, affermando che il privato destinatario avesse edificato dei fabbricati su area di proprietà comunale, sottostante un cavalcavia che costituisce struttura viaria.

Il TAR Veneto, però, ha annullato l’ordinanza perché il Comune non aveva dimostrato la proprietà in capo a sé dell’area, requisito essenziale per poter applicare l’art. 35 cit. e il cui onere della prova grava sull’Amministrazione.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Lavori edili sulla cosa comune da parte di un solo comproprietario

25 Giu 2020
25 Giugno 2020

Il TAR Veneto ha ricordato i presupposti ex art. 1102 c.c. legittimanti l’uso esclusivo della cosa comune da parte del comproprietario: 1) non alterazione della normale destinazione del bene; 2) non preclusione del pari uso da parte degli altri comproprietari; 3) non eccessiva vastità dell’intervento edilizio.

Nel caso di specie, si trattava di un ampliamento eseguito da un privato su una porzione di muro comune strettamente pertinente all’unità immobiliare del confinante, in virtù di una SCIA sprovvista del consenso del confinante stesso.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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