Project financing e cauzione
Il T.A.R. afferma che la cauzione prevista dall’art. 75 del D. Lgs. n. 163/006 deve essere prestata per ognuna delle due fasi di cui si compone il project financing.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. afferma che la cauzione prevista dall’art. 75 del D. Lgs. n. 163/006 deve essere prestata per ognuna delle due fasi di cui si compone il project financing.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto respinge l’opposizione alla definizione del ricorso con sentenza resa ai sensi dell’art. 60 cod. proc. amm., sollevata ventilando la possibilità di presentare motivi aggiunti "impropri".
Post di Dario Meneguzzo - avvocatoÂ
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Il Consiglio di Stato afferma che: "E’ rilevante e non manifestamente infondata, con riferimento ai principi di sussidiarietà (artt. 5, 114 e 118 Cost.) e di riserva alla legislazione esclusiva statale delle funzioni fondamentali del comune (art. 117, comma 2, lett. p), Cost.), la questione di legittimità costituzionale dell’art. 5, l. reg. Lombardia 28 novembre 2014, n. 31, in quanto, nel dettare i criteri per la cd. riduzione del consumo del suolo, determinante una illegittima compressione delle potestà urbanistiche comunali".
post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Bolzano afferma che, se due edifici si trovano in due Z.T.O. distinte ma contigue, ogni proprietario deve rispettare le norme urbanistiche previste per la zona in cui si trova il suo immobile, ma può altresì prendere il rispetto delle diverse norme urbanistiche in vigore per la immobile del vicino.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Bari, seppur con riferimento al vecchio Codice Appalti, dichiara illegittimo l’avviso di redatto da un Comune per attingere il nominativo di uno o più avvocati a cui affidare gli incarichi legali. Il Collegio afferma che il singolo incarico, infatti, non è un appalto di servizi soggetto alle procedure ad evidenza pubblica, ma una prestazione d’opera di natura intellettuale intuitu personae.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Brescia ricorda gli approdi giurisprudenziali sul giudizio di anomalia e sulle funzioni del RUP.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
 Lo schema di decreto legislativo é stato predisposto dal Governo in attuazione della delega prevista all’articolo 17 della legge 12 agosto 2016, n. 170, (Legge di delegazione europea 2015), che, in combinato disposto con l’articolo 1, delega il Governo, sulla base di appositi criteri, ad adottare disposizioni per l’attuazione della direttiva (UE) 2015/2193, nonché per realizzare un riordino generale del quadro normativo degli stabilimenti che producono emissioni in atmosfera.
Per consultare la relazione descrittiva del provvedimento clikkare il seguente link:
http://www.governo.it/sites/governo.it/files/RELAZIONE_ATMOSFERA.pdf
post di Daniele Iselle - funzionario comunale
Il Consiglio di Stato ha sospeso un giudizio e rinviato la causa alla Corte di Giustizia dell’Unione europea per la risoluzione della questione pregiudiziale se i principi e norme comunitarie ostano alla normativa nazionale che prevede una applicazione retroattiva dei criteri di determinazione dell’entità dei rimborsi spettanti agli ex concessionari con incidenza su pregressi rapporti negoziali ovvero se tale applicazione sia giustificata, anche alla luce del principio di proporzionalità , dall’esigenza di tutelare altri interessi pubblici, di rilevanza europea, afferenti all’esigenza di consentire una migliore tutela dell’assetto concorrenziale del mercato di riferimento unitamente alla maggior protezione degli utenti del servizio che potrebbero subire, indirettamente, gli effetti di un eventuale maggiorazione delle somme spettanti agli ex concessionari.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
Il T.A.R. afferma che se si vuole impugnare l’an dell’edificazione occorre considerare l’inizio dei lavori; se invece si vuole censurare il quomodo dell’edificazione occorre aspettare l’ultimazione dell’opera o comunque la progressione dei lavori.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Milano spiega perché il Comune, nonostante i suoi ampi poteri discrezionali, non possa imporre il trasferimento coattività di un’attività già legittimamente esistente.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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