Author Archive for: SanVittore

Distanza tra un ecocentro e un pozzo d’acqua destinato al consumo umano

20 Dic 2019
20 Dicembre 2019

Nel caso di specie, un Comune autorizzava la costruzione di un ecocentro per la raccolta dei rifiuti, ma alcuni cittadini – che si servono di pozzi d’acqua privati nelle vicinanze – ritenevano violata la distanza minima legale generata dalle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano ex art. 94 Codice dell’ambiente.

Il TAR Veneto ha accolto la tesi dei privati, chiarendo altresì la diversa normativa statale e regionale che si applica da un lato agli acquedotti pubblici, dall’altro ai pozzi privati per l’approvvigionamento dell’acqua.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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AmmissibilitĂ  del deposito tardivo di documenti

20 Dic 2019
20 Dicembre 2019

Recentemente il TAR Veneto si è espresso relativamente ai requisiti per l’ammissione nel processo amministrativo della documentazione tardiva: in primo luogo deve trattarsi di documenti la cui produzione entro il termine di 40 giorni liberi prima dell’udienza sia stata particolarmente difficile; in secondo luogo, il Collegio deve ritenere tale documentazione rilevante ai fini del decidere.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Il “termine ragionevole” per l’autotutela

19 Dic 2019
19 Dicembre 2019

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha offerto alcuni principi utili in materia, a partire dall’art. 21-nonies l. 241/1990 (nel testo vigente prima e dopo la cd. riforma Madia).

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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ITACA: approvati gli indirizzi operativi per il calcolo del valore stimato degli appalti pubblici di forniture e servizi

19 Dic 2019
19 Dicembre 2019

Il Tavolo dei soggetti aggregatori regionali presso ITACA, nella seduta del 19 settembre 2019, ha approvato degli indirizzi operativi al fine di rendere omogenea la determinazione del valore complessivo degli appalti pubblici di forniture e servizi.

Una corretta definizione del valore complessivo dell’appalto è fondamentale:

- per verificare gli obblighi previsti dall’art. 21 d.lgs. 50/2016 di inserire nel programma biennale di forniture e servizi gli appalti d’importo unitario stimato pari o superiore a 40.000 euro;

- per individuare i contratti sopra o sotto la soglia di rilevanza comunitaria;

- per lo scambio di dati omogenei finalizzati alla programmazione integrata tra Soggetti aggregatori o altre centrali di committenza e Stazioni appaltanti.

In particolare, il Tavolo ha analizzato le specifiche voci chiamate a concorrere o meno alla determinazione del valore stimato degli appalti, nonché quelle che concorrono a formare il quantum necessario a dare esecuzione ad un appalto e rilevante ai fini della redazione delle schede di programmazione.

Conseguenze del remand del giudice in sede cautelare

19 Dic 2019
19 Dicembre 2019

Di recente il TAR Veneto ha ribadito quali siano le tre possibili conseguenze di un’ordinanza cautelare la quale prescriva all’Amministrazione di rivalutare la situazione di fatto emergente dal ricorso: da una parte, a un atto meramente confermativo; dall’altra, qualora vi sia stato un rinnovo dell’istruttoria, potrà portare o all’estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere, se è stato soddisfatto l’interesse del privato originariamente ricorrente, ovvero all’improcedibilità del ricorso introduttivo per sopravvenuta carenza di interesse.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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Quando il Piano modificato va ripubblicato?

18 Dic 2019
18 Dicembre 2019

Il T.A.R. Brescia precisa che il Piano regolatore deve essere ripubblicato se è stato mutato nella sua struttura essenziale e/o sostanziale, salvo che si tratti di modifiche cd. obbligatorie, ovvero rese necessarie per adeguare il Piano agli strumenti urbanistici sovraordinati.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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(Ir)responsabilitĂ  del fallimento

18 Dic 2019
18 Dicembre 2019

Recentemente il TAR Piemonte si è espresso in merito alla possibilità di ascrivere una qualche responsabilità in capo al fallimento per l’abbandono di rifiuto compiuto dalla società in bonis.

Ha stabilito, in particolare, che in via generale esso non è responsabile, e pertanto non potranno essergli imputati gli obblighi e i costi delle bonifiche; eccezionalmente, però, questi ultimi potranno venire sopportati dal fallimento, qualora la responsabilità dei danni ambientali sia imputabile al fallimento come persona giuridica e vi sia stata l’autorizzazione, da parte del Tribunale, all’esercizio provvisorio dell’impresa. Inoltre, è sempre possibile ordinare al fallimento all’eliminazione dei rifiuti, qualora il rischio ambientale sia tale da richiedere un intervento immediato.

Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza

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La gravità dell’illecito professionale nelle gare pubbliche

18 Dic 2019
18 Dicembre 2019

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha espresso alcuni principi utili in materia, rilevando in particolare l’ampia discrezionalità di cui gode la Stazione appaltante.

Nel caso di specie, il Ministero correttamente aveva qualificato come grave illecito professionale passibile di esclusione la sanzione antitrust irrogata dall’AGCM al concorrente e da questi non dichiarata.

Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza

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Commentario alla legge Veneto 2050 (c.d. piano casa)

17 Dic 2019
17 Dicembre 2019

La Regione Veneto ha pubblicato il commentario alla legge regionale 4 aprile 2019, n. 14, aggiornato alla legge regionale 25 luglio 2019, n. 29, a cura di Bruno Barel e Maurizio De Gennaro.

Il libro non verrà distribuito nelle edicole, come avveniva in passato, ma si può scaricare gratuitamente via internet 

Il testo è consultabile in formato html all’indirizzo https://www.veneto2050.it/commentario-veneto2050/

Il PDF può essere scaricato all’indirizzo https://www.veneto2050.it/pubblicazioni/

 

Cosa succede se il soggetto che si è impegnato alla realizzazione diretta delle opere di urbanizzazione, a scomputo dei relativi oneri, è raggiunto da un’interdittiva antimafia?

17 Dic 2019
17 Dicembre 2019

Il Consiglio di Stato ha affermato che, nell’ambito di una convenzione urbanistica, la clausola che disciplina la realizzazione diretta da parte del soggetto attuatore, a scomputo dei relativi oneri, delle opere di urbanizzazione previste per il comparto, è da intendersi, a tutti gli effetti, come un “contratto di appalto pubblico di lavori”, ai sensi del Codice antimafia.

Perciò, nel caso in cui il soggetto attuatore sia raggiunto dall’interdittiva antimafia, tale previsione contrattuale è soggetta a revoca da parte della P.A.

Peraltro, il relativo procedimento di revoca non richiede la comunicazione di avvio ex art. 7 l. 241/1990.

Post di Daniele Iselle – funzionario comunale

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