Un caso di silenzio-inadempimento in materia di autorizzazione paesaggistica

13 Set 2023
13 Settembre 2023

Nel caso di specie, il privato promuoveva un’azione avverso il silenzio-inadempimento serbato dal Comune in merito all’istanza di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica nel contesto di una richiesta di PdC per la ristrutturazione con ampliamento di un edificio alberghiero, con specifico riferimento alla mancata istruttoria e al mancato invio alla Soprintendenza della documentazione tecnica ricevuta, entro il termine dei 40 giorni previsto dall’art. 146, co. 7 d.lgs. 42/2004.

Il Comune si difendeva dicendo che il progetto al quale si riferisce l’istanza si presentava analogo a quello oggetto di una precedente istanza, in relazione alla quale il Comune aveva comunicato il preavviso di rigetto.

Dopo la proposizione del ricorso il Comune denegava il PdC, per poi archiviare l’istanza di autorizzazione paesaggistica.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso improcedibile, chiarendo che comunque il Comune aveva l’onere di rispondere in modo espresso al privato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Provvedimento espresso della P.A. dopo la formazione del silenzio-inadempimento

13 Set 2023
13 Settembre 2023

Il TAR Veneto ha affermato che l’adozione da parte della P.A. di un qualsivoglia provvedimento esplicito in risposta all’istanza dell’interessato (nel caso di specie, diniego di esercizio dei poteri repressivi comunali in materia edilizia, a seguito della riscontrata assenza di attività edilizia da parte del vicino), rende il ricorso avverso il silenzio-inadempimento:

  1. a) inammissibile, per carenza originaria di interesse ad agire, se il provvedimento, ancorché non comunicato, intervenga prima della proposizione del ricorso medesimo;
  2. b) improcedibile, per carenza sopravvenuta di interesse ad agire, se il provvedimento intervenga nel corso del giudizio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Impianti fotovoltaici e silenzio-inadempimento

13 Set 2023
13 Settembre 2023

Il TAR Catania ha affermato che si configura come silenzio-inadempimento l’inerzia della P.A. sull’istanza di procedimento unico di autorizzazione ai sensi dell’art. 12 d.lgs. 387/2003 (Autorizzazione unica - A.U.).

Nel caso di specie, il TAR ha accolto un ricorso ex artt. 31 e 117 c.p.a., promosso da un privato che chiedeva di essere autorizzato alla realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 6,017 MW e di tutte le relative opere connesse ed infrastrutture necessarie.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La DIA non è un atto impugnabile (nemmeno prima del 2011)

12 Set 2023
12 Settembre 2023

Il TAR Veneto ha ribadito che la DIA è un atto del privato e, come tale non impugnabile, come espressamente disposto dall’art. 19, co. 6-ter l. 241/1990.

Ciò vale anche se la DIA è stata presentata prima dell’entrata in vigore dell’art. 6, co. 1, lett. c d.l. 138/2011, che ha introdotto il citato comma 6-ter.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Interesse a ricorrere avverso il diniego di autotutela

12 Set 2023
12 Settembre 2023

Nel caso di specie, il ricorrente impugnava nel 2019 due provvedimenti di diniego di annullamento in autotutela dei certificati di agibilità del 1984 e del 1989, nonché degli effetti di una SCIA del 2017, ritenendo i suddetti atti affetti da insanabili carenze documentali.

Il TAR Veneto ha dichiarato il ricorso inammissibile per originaria carenza d’interesse.

Nessuna censura era stata formulata nei confronti della motivazione dei provvedimenti impugnati, che affermano l’insussistenza di carenze di natura sostanziale dell’edificio, tali da imporne il divieto d’uso in base alla normativa vigente, ovvero, in altre parole, l’assenza di ragioni di interesse pubblico a procedere all’annullamento dei certificati di agibilità, ovvero alla rimozione degli effetti della SCIA.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Piano Casa ed aree vincolate

12 Set 2023
12 Settembre 2023

Il TAR Veneto ha affermato che la disciplina del Piano Casa trova applicazione anche per gli edifici che ricadono in aree soggette a norme di tutela, purché gli interventi richiesti siano consentiti dalla disciplina tutoria. Quindi la legge Piano Casa non si applica soltanto se la disciplina vincolistica vieta l’intervento proposto.

Nel caso di specie, dunque, non bastava al Comune affermare che l’edificio del ricorrente ricade in un’area assoggettata alla disciplina prevista dall’art. 37 (“Siti ed elementi di interesse storico – testimoniale”) del P.A.Mo.B. per escludere l’ammissibilità dell’intervento, ma occorreva verificare se la disciplina suddetta impedisca l’ampliamento richiesto.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Piano Casa e persone giuridiche

12 Set 2023
12 Settembre 2023

Il TAR Veneto ha affermato che la l.r. Veneto 14/2009, cd. Piano Casa, non contiene alcuna norma che vieti ad una società di ampliare il proprio edificio ai sensi dell’art. 2.

Il Comune ravvisava questo divieto nel comma 1 art. cit., il quale però detta soltanto una specifica disposizione per gli edifici da adibire a prima casa di abitazione, consentendone “comunque” un ampliamento fino a 150 mc. Da tale norma non è dato desumere anche che gli interventi da essa previsti si applichino soltanto alle persone fisiche.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Seminario del Comune di Spinea in diretta streaming: giovedì 28 settembre 2023, ore 9.30 – 13.30

11 Set 2023
11 Settembre 2023

Il seminario organizzato dal Comune di Spinea e da Kairos riguarderà due temi:

  • L’edificabilità delle aree già oggetto di precedenti edificazioni
  • Il contributo straordinario di cui all’art. 16 c. 4 lett. d-ter del D.P.R. 380/2001.

Relatori:

Avv. Stefano Bigolaro, Prof. Avv. Alessandro Calegari, Urb. Francesco Finotto

Coordinatore scientifico:

Arch. Fiorenza Dal Zotto, responsabile del settore pianificazione del territorio del comune di Spinea.

Obiettivo del seminario è fare chiarezza su due temi  attuali e controversi.

Il primo riguarda un argomento, forse trascurato, che è quello di verificare quando un’area possa qualificarsi  edificabile e come conteggiare la sua edificabilità. Ci si riferisce ad aree che, nel tempo sono state oggetto di precedenti edificazioni. Si vuole dare risposta a domande quali:

- come si conteggia l’edificabilità di un’area già oggetto di  edificazione?

- qual è l’edificabilità dei lotti  derivanti da frazionamenti successivi all’edificazione?

- cosa emerge dall'analisi della più recente giurisprudenza sull'argomento?

- quali sono le norme più comuni e ricorrenti contenute negli strumenti urbanistici?

Il secondo tema riguarda il contributo straordinario e le più recenti riflessioni su questo istituto. Nello specifico si esaminerà qual è l’ambito di applicazione di questo strumento. Se debba applicarsi anche nel caso degli ampliamenti/interventi previsti dal “piano casa” Veneto 2050 [l.r. 14/2019], sia con riferimento agli interventi diretti che in caso di Pua. Verranno poi descritti e illustrati alcuni esempi di applicazione del contributo straordinario in alcuni strumenti urbanistici.

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Le obbligazioni dedotte in una convenzione urbanistica si prescrivono in 10 anni

11 Set 2023
11 Settembre 2023

Il TAR Veneto, pur consapevole dell’esistenza di un orientamento giurisprudenziale difforme, ha affermato che la disciplina della prescrizione ordinaria decennale è applicabile anche alle obbligazioni derivanti da convenzione urbanistica, con decorrenza del relativo termine dal momento in cui risultano esauriti gli effetti della convenzione stessa.

Ciò in nome dello sfavore dell’ordinamento verso i vincoli sine die.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Le convenzioni urbanistiche – ed ogni accordo integrativo o sostitutivo del provvedimento – si interpretano come i contratti

11 Set 2023
11 Settembre 2023

Il TAR Veneto ha affermato che gli ordinari criteri di ermeneutica contrattuale (artt. 1362 ss. c.c.) sono applicabili anche alla convenzione urbanistica, come a qualsiasi accordo ex art. 11 l. 241/1990.

Nel caso di specie, il TAR ha interpretato la convenzione urbanistica nel senso che il privato si era impegnato a cedere alcune aree (contratto preliminare proprio, non improprio).

Post di Alberto Antico – avvocato

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