Condono in area vincolata: no silenzio assenso

17 Gen 2025
17 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha ricordato che non è configurabile un silenzio-assenso nel caso di istanza di condono di opere abusive in area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, essendo all’uopo in ogni caso richiesto il parere espresso dell’Autorità competente alla gestione del vincolo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Condono in area vincolata e silenzio-assenso dopo il parere della Autorità preposta alla tutela del vincolo

17 Gen 2025
17 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, ai sensi degli artt. 32 e 35 l. 47/1985, in caso di istanza di condono edilizio per opere abusive realizzate su aree sottoposte a vincolo, il silenzio-assenso del Comune si forma con il decorso di 24 mesi dall’emanazione del parere dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo stesso, soltanto se tale parere ha contenuto favorevole all’istante.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Istanza di condono per un abuso in area vincolata e preavviso di rigetto

17 Gen 2025
17 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, a fronte di un’istanza di condono per un abuso edilizio in area vincolata, qualora l’Autorità preposta dalla tutela del vincolo esprima parere contrario, l’omissione del preavviso di rigetto non inficia la legittimità del diniego finale, in ragione del suo carattere vincolato.

È sufficiente che il parere contrario sia richiamato, anche per relationem, nel diniego finale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Istanza di condono e parere della commissione edilizia

17 Gen 2025
17 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che la specialità del procedimento di condono edilizio e l’assenza di una specifica previsione in ordine alla sua necessità, rendono, ai fini del rilascio del permesso in sanatoria o condono, il parere della commissione edilizia non obbligatorio, ma facoltativo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il Consiglio di Stato innesta “l’indietro tutta” sulla ristrutturazione edilizia

16 Gen 2025
16 Gennaio 2025

Il Consiglio di Stato ha preso una linea molto restrittiva in materia di ristrutturazione edilizia, con la conseguenza che alcuni interventi che nei tempi recenti apparivano qualificabili come ristrutturazione edilizia ora sono considerati nuove costruzioni.

 Per esempio il Consiglio di Stato afferma che la categoria della demolizione e ricostruzione è stata ampliata dalle modifiche operate all'art. 3 del testo unico dell'edilizia dal decreto legilsativo 27 dicembre 2002, n. 301, in quanto non vi è più il limite della “fedele ricostruzione”, ma si richiede la conservazione delle caratteristiche fondamentali dell'edificio preesistente; pertanto la ristrutturazione edilizia, per essere tale e non finire per coincidere con la nuova costruzione, deve conservare le caratteristiche fondamentali dell'edificio preesistente e la successiva ricostruzione dell'edificio deve riprodurre le precedenti linee fondamentali quanto a sagoma, superfici e volumi. Il limite del rispetto della sagoma dell'edificio preesistente è stato peraltro eliminato con la modifica all'art. 3 comma 1 lettera d) del testo unico dell'edilizia da parte del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 , converito nella legge 9 agosto 2013, n. 98, mentre nel testo risultante dalla modifiche di cui all’art. 10, comma 1, lett. b), n. 2), del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, è stato reintrodotto per gli interventi realizzati in zone A, il rispetto di sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell'edificio preesistente e sono esclusi incrementi di volumetria.

https://www.giustizia-amministrativa.it/web/guest/-/105486-708

Post di Daniele Iselle e avv. Matteo Acquasaliente

Rimessione in termine per errore scusabile

16 Gen 2025
16 Gennaio 2025

Il T.A.R. Veneto ricorda che, in determinate condizioni, è ammessa la rimessione in termine per errore scusabile anche nel caso di omessa indicazione dell’Autorità Giudiziaria a cui ricorrere, nonché in caso di mancata segnalazione del relativo termine processuale.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Competenza in materia di PUA conformi al PRG

16 Gen 2025
16 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato la competenza della Giunta comunale per l’approvazione dei PUA conformi al PRG, ai sensi dell’art. 5, co. 13, lett. b d.l. 70/2011, come convertito nella l. 106/2011, nonché ai sensi dell’art. 20, co. 1 l.r. Veneto 11/2004.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Obblighi assunti dai lottizzanti nella convenzione di un PUA

16 Gen 2025
16 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che gli impegni assunti in sede convenzionale — al contrario di quanto si verifica in caso di rilascio del singolo titolo edilizio in cui gli oneri di urbanizzazione e di costruzione a carico del destinatario sono collegati alla specifica trasformazione del territorio oggetto del titolo, con la conseguenza che, ove, in tutto o in parte, l’edificazione non abbia luogo, può venire in essere un pagamento indebito fonte di un obbligo restitutorio — non vanno riguardati isolatamente, ma vanno rapportati alla complessiva remuneratività dell’operazione, che costituisce il reale parametro per valutare l’equilibrio del sinallagma contrattuale e, quindi, la sostanziale liceità degli impegni assunti.

È necessario, dunque, procedere ad una analisi sistematica e non atomistica della complessiva operazione posta in essere, onde individuare, in ragione degli interessi pubblici (di titolarità del Comune) e privati (di titolarità dell’impresa stipulante) tutelati dalle parti, i diritti e le obbligazioni a loro carico, che in essa trovano la propria fonte e la propria giustificazione causale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Rinuncia del Comune al collaudo delle opere di urbanizzazione

16 Gen 2025
16 Gennaio 2025

Nel caso di specie, il Comune agiva contro una ditta lottizzante per l’accertamento dell’inadempimento agli obblighi di cui a plurime convenzioni urbanistiche, nonché per la pronuncia, ex art. 2932 c.c., comportante il trasferimento dei diritti di proprietà e la costituzione delle servitù previste in proprio favore, nonché condanna della ditta al risarcimento del danno conseguente.

Il TAR Veneto ha dato torto al Comune.

Nelle convenzioni urbanistiche era stabilito che occorresse il collaudo delle opere di urbanizzazione primaria, ma successivamente era lo stesso Comune a rinunciare al collaudo delle opere; inoltre vari erano i ritardi imputabili al Comune medesimo, a fronte delle opere realizzate e della documentazione prodotta, in tema di collaudo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Convenzioni di lottizzazione e questioni di giurisdizione

16 Gen 2025
16 Gennaio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che spetta al G.A. la cognizione delle controversie concernenti l’adempimento o la risoluzione delle convenzioni di lottizzazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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