Come si applica il principio di pubblicità delle gare?
Il T.A.R. si occupa del principio di pubblicità delle gare pubbliche, chiarendo come deve essere applicato operativamente.
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Il Consiglio di Stato, con l'ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale n. 3167 del 2015, "dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 14 comma 16 lett. f) della Legge n. 122/2010 per violazione, sotto diversi profili, dell’art. 3 23, 53, 97 Cost., secondo quanto in premessa specificato".
Tale legge è quella che ha salvato la perequazione del PRG di Roma Capitale.
Siccome quasi tutte le censure (a parte una) sembrerebbero attagliarsi bene anche al comma 4-bis dell'art. 16 del D.P.R. n. 380/2001, introdotto dal nuovo numero 3-bis della lettera g) della L. n. 164/2014, che ha introdotto nel DPR 380 la perequazione come contributo straordinario, si può ipotizzare che il Consiglio di Stato non abbia sollevato la questione di legittimità costituzionale anche di quest'altra disposizione solo perchè non risultava rilevante ai fini del caso che il Consiglio di Stato deve decidere.
Se è così, sarà qualche altro tribunale a sollevare la questione.
Dario Meneguzzo - avvocato
Consiglio di Stato ordinanza giudizio cost contributo straordinario Roma
La Corte Costituzionale, in relazione alle questioni di legittimità costituzionale sollevate con le ordinanze R.O. n. 76/2014 e R.O. n. 125/2014, ha dichiarato, con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza, l’illegittimità costituzionale sopravvenuta del regime del blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico, quale risultante dalle norme impugnate e da quelle che lo hanno prorogato.
La Corte ha respinto le restanti censure proposte
dal Palazzo della Consulta, 24 giugno 2015
Segnaliamo una rilevante sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei conti in materia processuale.
La Corte era chiamata a decidere una questione di massima articolata nel modo seguente: “Se nella fase istruttoria, sussiste il diritto del destinatario dell’invito a dedurre, emesso ai sensi dell’art. 5 del decreto legge 15 novembre 1993, n. 453, convertito nella L. 14 gennaio 1994, n. 19 (e s.m.i.), a prendere visione degli atti del fascicolo del P.M., richiamati nell’invito e, eventualmente, entro quali limiti”.
Le Sezioni riunite affermano che tale diritto esiste e ne precisano i limiti e chiariscono che la violazione di tale diritto da parte della Procura può comportare la nullità dell'atto di citazione, rilevabile a istanza di parte.
La sentenza affronta in modo puntuale anche varie questioni che riguardano i principi fondamentali del processo davanti alla Corte dei conti. Read more →
Il Consiglio di Stato, riformando la sentenza del T.A.R. Veneto n. 1007/2014, commentata nel post del 17 luglio 2014, afferma che non è legittimo considerare “nuovo impianto” uno stabilimento di smaltimento di rifiuti già esistente e che ha ottenuto l’autorizzazione per apportare delle migliorie e per trattare nuovi e/o diversi codici CER. La diversa interpretazione seguita dal T.A.R. Veneto, infatti, (....“L’aggiornamento e ammodernamento tecnologico dell'impianto, vale a dire il revamping in senso stretto, non può essere richiamato sic et simpliciter nel caso in cui siano modificati significativamente il numero di rifiuti trattati, le modalità di trattamento e anche capacità produttiva e quantità stoccabili, laddove le stesse risultino significativamente diverse da quelle originariamente autorizzate”...) è contraria sia alle norme contenute nel D. Lgs. n. 152/2006 (T.U. ambiente) sia alla L. R. Veneto n. 11/2010 ed alla D.G.R.V. n. 1210 del 23 marzo 2010, perché non vi affatto una norma statale e/o regionale che considera ex se “nuovo impianto” l’industria che utilizza dei diversi codici CER.
Post di Matteo Acquasaliente
Il T.A.R. chiarisce che il provvedimento con il quale si ingiunge la demolizione di un’opera abusiva non perde di efficacia se non viene notificato anche al proprietario del fondo.
Post di Matteo Acquasaliente
Il T.A.R. Veneto, dopo aver ricordato che l’art. 86 del Codice Appalti non si applica ai servizi previsti dall’Allegato II.B dello stesso Codice, ricorda che la stazione appaltante, comunque, può sempre auto vincolarsi al giudizio di anomalia dell’offerta.
Post di Matteo Acquasaliente
Il T.A.R. ricorda il criterio di riparto da utilizzare per incardinare (correttamente) una causa in materia di revoca dei finanziamenti pubblici dinanzi al Giudice Ordinario od a quello Amministrativo.
Post di Matteo Acquasaliente
Il TAR precisa che il proprietario non colpevole dell'abuso edilizio, se si limita a rimanere inerte e a dire che non c'entra, non si sottrae all'effetto acquisitivo a favore del comune e spiega cosa deve, invece, fare per non subire tale effetto.
Post di Dario Meneguzzo Read more →
Il TAR ricorda che il comune deve notificare il diniego del condono solo al richiedente; nel caso in cui questi non sia anche il proprietario, l'omessa impugnazione da parte del richiedente consolida il provvedimento anche nei confronti del proprietario.
Post di Dario Meneguzzo
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