Diniego di sanatoria ex art. 36 T.U. edilizia e attivitĂ  vincolata susseguente

30 Ott 2024
30 Ottobre 2024

Il TAR Lecce ha affermato che, qualora il Comune emani un diniego di sanatoria ex art. 36 T.U. edilizia, impugnato innanzi al G.A., ma non oggetto di una misura cautelare sospensiva, l’Ente locale è obbligato, stante la presupposta abusività delle opere, ad adottare i consequenziali provvedimenti demolitori e di chiusura dell’attività commerciale ivi ubicata.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il diniego di sanatoria ex art. 36 T.U. edilizia

30 Ott 2024
30 Ottobre 2024

Il TAR Lecce ha affermato che, ai sensi dell’art. 36, co. 3 d.P.R. 380/2001, l’istanza di PdC in sanatoria, decorso il termine di 60 giorni dalla sua presentazione, deve ritenersi respinta tacitamente con la conseguenza, per l’interessato, di dover impugnare il diniego formatosi per silentium.

Tuttavia, nulla esclude che il Comune integri il silenzio-rigetto con un provvedimento successivo esplicativo delle ragioni di quel diniego, con la conseguenza che il G.A. dovrà valutare l’interesse al ricorso e la conseguente sua tempestività con riferimento a questo secondo provvedimento, integrativo del primo tacito.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Procedimento amministrativo, processo e diritto vivente: convegno dell’UniversitĂ  di Verona – venerdì 22 novembre 2024, ore 15

29 Ott 2024
29 Ottobre 2024

Pubblichiamo la  locandina di un convegno organizzato dall'Università di Verona, che si svolgerà presso l'aula Cipolla del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di  Verona il 22 Novembre 2024, ore 15.

Il convegno si inserisce nell'ambito di un ciclo di incontri, di rilevanza nazionale, in ordine al metodo scientifico declinato con particolare riferimento alla scienza del diritto amministrativo.

I relatori sono il presidente di sezione del Consiglio di Stato (e coordinatore dell'ufficio studi sulla giustizia amministrativa) e quattro professori emeriti delle Università di Torino, Padova, Verona e Foggia. 

L'evento è accreditato dall'Ordine degli Avvocati di Verona con tre crediti formativi. 

22 NOVEMBRE 2024 - CONVEGNO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO

Titolo edilizio e distanze del codice civile

29 Ott 2024
29 Ottobre 2024

Il T.A.R. Veneto ha dichiarato la legittimità di un annullamento (rectius: un’inibitoria) in autotutela di una DIA (ora SCIA) perché la sopraelevazione violava la distanza di 3,00 metri prevista dall’art. 907 c.c.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Motivazione del diniego di permesso di costruire

29 Ott 2024
29 Ottobre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che, fermo restando che il Comune esercita un potere vincolato quando accerta la conformità del progetto alla disciplina urbanistica ed edilizia in sede di esame della domanda di PdC, non occorre che nel provvedimento finale sia svolta la puntale e analitica confutazione delle singole argomentazioni svolte dalla parte privata, essendo sufficiente ai fini della sua giustificazione una motivazione complessivamente e logicamente resa a sostegno dell’atto stesso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Edilizia e Carta di Nizza sui diritti fondamentali della UE

29 Ott 2024
29 Ottobre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la valutazione di un possibile contrasto tra la normativa nazionale e quella comunitaria (inclusa quella sovraordinata della Carta dei Diritti Fondamentali di Nizza) è possibile solo se si tratta di materia disciplinata dal diritto europeo, il che esclude quella edilizia.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Condono in area vincolata

29 Ott 2024
29 Ottobre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che in sede di esame delle domande di condono inerenti ad abusi su aree sottoposte a vincolo, presentate ai sensi della l. 47/1985, il parere espresso dall’Organo preposto alla tutela del vincolo ai sensi dell’art. 32 l. cit. ha natura obbligatoria e vincolante ai fini della definizione del procedimento di condono.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Motivazione dell’ordinanza di demolizione

29 Ott 2024
29 Ottobre 2024

Il TAR Sardegna ha affermato che l’ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive è sufficientemente motivata attraverso il riferimento ai fatti e alla violazione della disciplina urbanistico-edilizia rilevante, senza che sia necessaria una specifica motivazione sull’interesse pubblico concreto e attuale a emanare l’ordine repressivo, essendo tale interesse ravvisabile nella necessità di ripristinare la legalità violata. Anche il fatto che dalla realizzazione dell’abuso alla emanazione dell’ordinanza sia trascorso un notevole lasso di tempo non assume rilevanza, di regola, al fine di far sorgere un più ampio onere motivazionale.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il tempo non sana gli abusi edilizi

28 Ott 2024
28 Ottobre 2024

Il TAR Sardegna ha affermato che la tardiva adozione del provvedimento di demolizione, cui è sottesa la mera inerzia della P.A., anche per un lasso di tempo considerevole, nell’esercizio di un potere/dovere volto alla tutela di rilevanti finalità di interesse pubblico, non è idonea a far divenire legittima l’edificazione sine titulo, sin dall’origine illegittima.

Inoltre, il provvedimento con cui viene ingiunta, sia pure tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo e giammai assistito da alcun titolo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell’abuso.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La comunicazione di avvio del procedimento (nel procedimento di repressione degli abusi edilizi)

28 Ott 2024
28 Ottobre 2024

Il TAR Sardegna ha affermato che l’adozione di un’ordinanza di demolizione non richiede, in quanto atto vincolato, la comunicazione di avvio del procedimento.

Più in generale e in ogni caso, la mancata comunicazione di avvio del procedimento non può determinare sic et simpliciter l’annullamento del provvedimento impugnato allorquando l’interessato sia venuto comunque a conoscenza dei fatti posti a fondamento del provvedimento sfavorevole ai suoi interessi ed abbia quindi avuto la possibilità di svolgere osservazioni e controdeduzioni.

Post di Alberto Antico – avvocato

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