Il ricorso gerarchico avverso la dichiarazione di interesse culturale

30 Ago 2024
30 Agosto 2024

Nel caso di specie, la Direzione regionale del Ministero della cultura dichiarava con decreto l’interesse storico-artistico particolarmente importante dell’opera X.

Il proprietario presentava un ricorso gerarchico nel quale richiamava correttamente gli estremi del decreto, ma involontariamente procedeva ad un’erronea ricostruzione dei fatti, descrivendo il provvedimento di vincolo come riferito all’opera Y.

Il Ministero della cultura dichiarava quindi il ricorso gerarchico nullo per mancanza di oggetto.

Il TAR Veneto ha annullato quest’ultima determinazione.

I refusi contenuti nel ricorso gerarchico avrebbero dovuto essere superati, anche attraverso la richiesta di chiarimenti al ricorrente, in applicazione dell’art. 5, co. 1 d.P.R. 1199/1971 secondo cui l’organo che decide il ricorso gerarchico, “se ravvisa una irregolarità sanabile, assegna al ricorrente un termine per la regolarizzazione e, se questi non vi provvede, dichiara il ricorso improcedibile”.

Per l’effetto, il TAR ha scrutinato le censure di illegittimità della dichiarazione di interesse culturale, affermando che la decisione sul ricorso gerarchico non assorbe il provvedimento di primo grado ma accede ad esso, con la conseguenza che il giudice, ove annulli la statuizione sul ricorso amministrativo, ha il potere-dovere di riesaminare la fattispecie nella sua interezza, senza limitarsi ai profili di legittimità formale del procedimento di secondo grado.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ricorso straordinario al Capo dello Stato, trasposto innanzi al G.A., che poi dichiara il proprio difetto di giurisdizione: quid iuris?

30 Ago 2024
30 Agosto 2024

Nel caso di specie, il privato presentava un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, avverso gli atti comunali e provinciali con cui si disponeva la realizzazione di una bretella stradale lungo un fiume, con la realizzazione di opere idrauliche.

Dopo l’opposizione da parte del resistente, il ricorso era trasposto innanzi al G.A.

Il TAR Veneto rilevava il proprio difetto di giurisdizione, in favore del TSAP.

Una delle PP.AA. resistenti eccepiva che il ricorso era da dichiararsi radicalmente inammissibile, perché il ricorso straordinario si può presentare solo per gli atti rispetto ai quali sussista la giurisdizione amministrativa.

Il TAR Veneto ha respinto l’eccezione, affermando che nell’attuale assetto normativo il ricorso straordinario è tendenzialmente giurisdizionale nella sostanza, anche se formalmente amministrativo, perciò deve trovare applicazione l’art. 11 c.p.a., con la possibilità di attuare la translatio iudicii.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il divieto di motivazione postuma

30 Ago 2024
30 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha ricordato che nel processo amministrativo l’integrazione in sede giudiziale della motivazione dell’atto amministrativo è ammissibile soltanto se effettuata mediante gli atti del procedimento – nella misura in cui i documenti dell’istruttoria offrano elementi sufficienti ed univoci dai quali possano ricostruirsi le concrete ragioni della determinazione assunta – oppure attraverso l’emanazione di un autonomo provvedimento di convalida. È invece inammissibile un’integrazione postuma effettuata in sede di giudizio, mediante atti processuali, o comunque scritti difensivi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La conformità edilizio-urbanistica come presupposto dell’agibilità di un edificio

29 Ago 2024
29 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato che il rilascio del certificato di agibilità, ovvero il formarsi del silenzio-assenso sulla sua richiesta, presuppongono necessariamente la conformità urbanistico-edilizia delle opere realizzate.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Calcolo degli oneri concessori… e ricalcolo per cambio d’uso

29 Ago 2024
29 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha offerto utili principi in materia di calcolo degli oneri concessori, nonché sulla necessità di effettuare il loro ricalcolo in caso di cambio di destinazione d’uso da magazzino ad esercizio commerciale.

Infatti, tale ipotesi di cambio d’uso, ancorché compatibile nella medesima zona omogenea, interviene tra categorie edilizie funzionalmente autonome e non omogenee e, quindi, integra una modificazione edilizia con effetti incidenti sul carico urbanistico soggetta a regime concessorio oneroso, e ciò indipendentemente dall’esecuzione di opere.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Inammissibile il Piano Casa con le aree dei PEEP di iniziativa pubblica

29 Ago 2024
29 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato che i PEEP di iniziativa pubblica non consentono ivi di applicare le deroghe previste dal cd. Piano casa (l.r. Veneto 14/2009 ss.mm.ii.), essendo le aree assegnate alle ditte concessionarie in diritto di proprietà o di superficie.

In tali piani, i limiti dimensionali e i parametri rigorosi di superficie, volumi e numero di alloggi ivi previsti rispondono al carattere pubblicistico degli interventi disciplinati da questi particolari strumenti attuativi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Agenzia Entrate: Guida locazioni brevi 2024

29 Ago 2024
29 Agosto 2024

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/6317129/Locazioni_Brevi_disciplina_fiscale_e_regole_per_intermediari.pdf/d0fc0492-65e8-9696-7311-96917d966fa4

Post di Daniele Iselle

Reati ambientali

28 Ago 2024
28 Agosto 2024

La Corte di cassazione penale ha affermato, in tema di tutela dell’ambiente, che il delitto di omessa bonifica, previsto dall’art. 452-terdecies c.p., si differenzia dalla contravvenzione di inottemperanza all’ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti, di cui all’art. 255, co. 3 d.lgs. 152/2006 (cd. Codice dell’ambiente), in quanto il primo presuppone una condotta che abbia potenzialità inquinanti, mentre la seconda richiede l’abbandono dei rifiuti, in esso compreso anche il deposito incontrollato e l’immissione nelle acque, da cui non derivi un evento potenzialmente in grado di inquinare.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Impianti GPL e siti UNESCO

28 Ago 2024
28 Agosto 2024

In data 14.08.2020 è entrato in vigore l’art. 95, co. 24 d.l. 104/2020, come convertito dalla l. 126/2020, che ha vietato il rilascio di concessioni demaniali per ogni attività avente ad oggetto la costruzione e l’esercizio di nuovi impianti di stoccaggio di GPL nei siti riconosciuti dall’UNESCO nonché l’avvio dell’esercizio degli impianti di stoccaggio GPL collocati nei suddetti siti.

Per l’effetto, il TAR Veneto ha dichiarato improcedibile il ricorso avverso gli atti con cui il Comune accertava l’abusività di un varco d’accesso al deposito costiero di oli minerali e GPL all’interno del Porto di Chioggia, perché quel deposito non può più essere messo in funzione, cosicché il titolare ha perso ogni interesse anche alla sua sanatoria edilizia e paesaggistica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Impianti di depurazione delle acque

28 Ago 2024
28 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato utili principi sulla loro realizzazione e sulla fascia di rispetto deliberazione che essi generano, a partire dal decreto del 4 febbraio 1977 del Comitato Interministeriale per la Tutela delle Acque dall’inquinamento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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