Normativa (del 2010) in materia di impianti fotovoltaici

28 Ago 2024
28 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato che, nel caso di specie, il privato aveva errato a presentare una D.I.A. in data 3 febbraio 2010 al Comune per l’installazione di un impianto fotovoltaico a suolo, non “integrato” e non “aderente” secondo le definizioni dell’art. 2 l.r. Veneto 10/2010, per una potenza di picco pari a 928,8 KWp.

All’epoca, serviva l’autorizzazione unica regionale ex art. 12 d.lgs. 387/2003.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’aumento di (almeno) il 5% del costo di costruzione

27 Ago 2024
27 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha offerto un’interpretazione dell’art. 16, co. 9 d.P.R. 380/2001: detta norma dispone l’immediata applicazione della percentuale minima prevista, corrispondente al 5%, mentre resta nella discrezionalità delle Regioni determinare in misura superiore detta percentuale. La suddetta disposizione, dunque, non reca alcuna disciplina transitoria, dovendo trovare immediata applicazione.

Il TAR ha ricordato che tale norma consente la richiesta di conguaglio ai Comuni che avevano liquidato un importo inferiore all’atto del rilascio del titolo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La richiesta di conguaglio per l’aumento del 5% del costo di costruzione

27 Ago 2024
27 Agosto 2024

Il TAR Veneto, a questo proposito, ha ricordato che gli atti con i quali il Comune determina e liquida il contributo di costruzione, previsto dall’art. 16 d.P.R. 380/2001, non hanno natura autoritativa, non essendo espressione di una potestà pubblicistica, ma costituiscono l’esercizio di una facoltà connessa alla pretesa creditoria riconosciuta dalla legge per il rilascio del PdC, stante la sua onerosità, nell’ambito di un rapporto obbligatorio a carattere paritetico e soggetta, in quanto tale, al termine di prescrizione decennale, sicché ad essi non possono applicarsi né la disciplina dell’autotutela ex art. 21-nonies l. 241/1990 né, più in generale, le disposizioni previste dalla stessa legge per gli atti provvedimentali-manifestazioni di imperio.

L’eventuale errore del Comune – il quale abbia applicato una normativa regionale illegittima ovvero abbia posto in essere un errore di calcolo – non consente di invocare la cd. tutela dell’affidamento incolpevole dell’istante, dato che il privato, da un lato, poteva accorgersi dell’errore e/o dell’illegittimità della normativa regionale usando la comune diligenza e, dall’altro lato, il Comune aveva comunque l’obbligo giuridico di applicare, ab origine, la normativa nazionale di cui al T.U. edilizia.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Calcolo del costo di costruzione, nel caso di plurimi interventi edilizi

27 Ago 2024
27 Agosto 2024

Nel caso di specie, il privato chiedeva al Comune l’autorizzazione per il seguente progetto, all’esito del quale vi sarebbe stata una minor volumetria complessiva rispetto a prima:

- ristrutturazione di un fabbricato A con cambio di destinazione d’uso, per il ricavo di un’officina da spostare dal fabbricato B, oggetto quest’ultimo di demolizione;

- ristrutturazione con demolizione e ricostruzione di un fabbricato C.

Il privato chiedeva altresì che il costo di costruzione fosse calcolato secondo i parametri della nuova costruzione.

Il Comune – un po’ stupito – rispondeva che il complessivo intervento doveva qualificarsi come una ristrutturazione edilizia, il che peraltro avrebbe comportato un minor costo di costruzione.

Il TAR Veneto ha confermato l’impostazione del Comune. Gli oneri di costruzione non vanno computati in modo atomistico, riferiti a ciascuna volumetria edificata o alla destinazione specifica delle singole volumetrie, ma vanno imputati all’intervento edilizio complessivamente considerato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Decadenza del permesso di costruire, cessione delle aree a terzi e restituzione del contributo di costruzione

27 Ago 2024
27 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la rinuncia al PdC per intervenuta decadenza del titolo edilizio comporta l’obbligo del Comune di restituire, a domanda, le somme precedentemente corrisposte a titolo di contributo di costruzione, in quanto questo è strettamente connesso alla trasformazione del territorio, con la conseguenza che, ove tale trasformazione non si verifichi, il relativo pagamento diviene privo di causa.

Nel caso di trasferimento del bene, l’obbligazione di pagamento del contributo di costruzione grava sull’acquirente, così come sullo stesso gravano eventuali maggiori somme dovute, a condizione che la parte cedente non abbia ancora iniziato l’edificazione.

Invece, in base all’istituto dell’indebito oggettivo ex art. 2033 c.c., legittimato ad esigere la restituzione di quanto pagato, ma non dovuto, è il soggetto che ha effettuato il pagamento privo di causa, mentre gli eventuali rapporti interni fra obbligato principale e terzi rimangono privi di rilievo nei confronti di chi deve restituire l’indebito ricevuto (neanche se vi sia stata la voltura del titolo edilizio), dato che legittimato attivo alla restituzione è sempre e solo il titolare del patrimonio che deve essere reintegrato con la restituzione: nell’azione di ripetizione d’indebito oggettivo la legittimazione attiva e passiva spettano infatti solo al solvens e all’accipiens.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Scadenza del titolo e ricalcolo del contributo di costruzione

26 Ago 2024
26 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato che l’art. 15, co. 3 d.P.R. 380/2001 impone – ove necessario – il ricalcolo del contributo di costruzione, laddove le opere non siano state ultimate entro il termine originariamente stabilito.

Post di Alberto Antico – avvocato

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L’atto con cui il Comune calcola gli oneri concessori

26 Ago 2024
26 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato che tale atto (nel caso di specie, rectius, l’atto di ricalcolo degli oneri per cambio d’uso da magazzino ad esercizio commerciale) non ha natura autoritativa, bensì di atto paritetico, non assoggettato alle disposizioni ex artt. 3, 7, 21-quinquies e 21 nonies l. 241/1990, né ai principi in materia di tutela dell’affidamento.

Invero, il carattere doveroso e vincolato dell’attività del Comune esclude che, in subiecta materia, possa fondarsi un legittimo affidamento sul tempo decorso tra il rilascio del titolo edilizio e la successiva rideterminazione degli oneri, potendo questo avere rilevanza in materia solo ai fini dell’estinzione del diritto di credito per prescrizione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Si può recintare un’area destinata all’uso pubblico?

26 Ago 2024
26 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato che la destinazione all’uso pubblico di un’area di proprietà altrui è un diritto reale che comporta la compressione delle prerogative del proprietario conseguenti all’assoggettamento del bene al suddetto uso, con la conseguenza che l’apposizione di una recinzione, limitando l’esercizio del diritto, è un atto illecito vietato, se non trova legittimazione espressa nel titolo di asservimento.

Post di Alberto Antico – avvocato

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COSAP e questioni di competenza amministrativa

23 Ago 2024
23 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato la competenza della Giunta comunale all’adozione del regolamento che stabilisce un aumento degli importi del COSAP.

L’art. 42, co. 2, lett. f TUEL espressamente prevede che il Consiglio abbia competenza riguardo all’istituzione e all’ordinamento dei tributi, con esclusione della specificazione delle relative aliquote, la cui determinazione viene affidata alla Giunta.

Post di Alberto Antico – avvocato

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COSAP e questioni di giurisdizione

23 Ago 2024
23 Agosto 2024

Il TAR Veneto ha affermato che spetta alla giurisdizione esclusiva del G.A. l’impugnazione, nell’ambito della materia dei “rapporti di concessione di beni pubblici” (art. 133, co. 1, lett. b c.p.a.), del regolamento comunale che stabiliva un aumento degli importi del COSAP.

Il TAR ha anche affermato la propria giurisdizione sull’atto del Dirigente comunale con cui era determinato in concreto l’importo del canone dovuto dal privato, laddove impugnato nell’alveo del comune effetto caducante dell’atto generale presupposto, sicché l’avvenuta prospettazione dello specifico legame tra i due atti ne giustifichi la comune devoluzione al medesimo G.A.

Post di Alberto Antico – avvocato

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