Quale futuro per il terzo “piano casa” del Veneto ?
Il prof. Alessandro Calegari, che sentitamente ringraziamo, ci invia un primo commento relativo alla impugnativa da parte del Governo del terzo piano casa del Veneto.
Quale futuro per il terzo piano casa del Veneto - di Alessandro Calegari
Due articoli di oggi:
http://www.edilportale.com/news/2014/01/mercati-trend-e-classifiche/permessi-di-costruire-ridotti-del-35-nel-2013_37445_13.html
http://www.edilio.it/casa-istat-annuncia-il-crollo-del-mercato-delle-nuove-costruzioni/p_21122.html
Per noi tecnici liberi professionisti è un bagno di sangue. L’incertezza è senza dubbio uno dei peggiori mali.
Attenzione, che il problema riguarda i progettisti, ma in cascata si passa alle imprese, agli impiantisti, serramentisti,…
Noi abbiamo il nostro bel da fare a rimanere nel mercato, a tenerci aggiornati, ecc. Personalmente non chiedo a chi ci governa aiuti o sostegni, ma almeno non facessero di tutto per mettere i bastoni tra le ruote a questo comparto già in gravissima crisi.
Roberto
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/25-gennaio-2014/legge-restera-valida-fino-sentenza-consulta-2223974095532.shtml
Sul Corriere del Veneto del 25 gennaio 2014, il commento del prof. Barel:
“…Per dire: la richiesta di sospensiva è stata rigettata di recente anche nella celebre querelle sulle Province. E una volta pubblicata la sentenza, che accade? «L’eventuale dichiarazione di incostituzionalità travolgerebbe la legge con effetto retroattivo, con conseguenze per tutti i rapporti non esauriti» spiega Barel. Ovvero, chi per allora avrà già chiuso il cantiere sarà al riparo e, va da sé, nessuno potrà chiedergli di abbattere quanto costruito. Viceversa, chi al momento della sentenza avrà ancora la pratica aperta, rischia di vedersi negare gli ultimi timbri dagli uffici dei Comuni in precipitosa retromarcia. La semplice impugnazione da parte del governo, dunque, potrebbe avere da domani due effetti opposti. Nei Comuni in cui il Piano Casa è stata accolto tra grida di scandalo e disapprovazione i tecnici potrebbero decidere di sospendere le autorizzazioni, in attesa di sapere che ne pensano i giudici costituzionali. Viceversa, nei Comuni in cui il Piano è stato accolto di buon grado e con favore si potrebbe assistere alla corsa allo sportello da parte dei cittadini, decisi a chiudere la loro partita prima che sia troppo tardi.
«Attenzione, però, le due fattispecie possono avere conseguenze diametralmente opposte – avverte Barel – mentre il tecnico rispettoso del Piano fino alla sentenza si comporterà in modo conforme alla legge, quello che rifiuterà le autorizzazioni e disapplicherà il Piano integrerà un comportamento “anti giuridico” che sarà “sanato” in caso di pronuncia di illegittimità della legge regionale ma che resterà tale se il ricorso del governo sarà poi respinto. Con tutte le conseguenze, anche penali visto che si tratta dell’omissione di un atto d’ufficio, che questo può comportare»…”
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