Anche nel caso di variante al PRG che reitera i vincoli può essere impugnata o l’adozione o anche solo l’approvazione
Segnaliamo sul punto la sentenza del TAR Veneto n. 1423 del 2013.
Scrive il TAR: "2.1 Nel caso di specie va rilevato che per un costante orientamento giurisprudenziale, nelle ipotesi di approvazione di varianti ad un Prg, va applicato il dies a quo conseguente all’avvenuta approvazione della stessa variante e, ciò in ossequio al principio (per tutti si veda Cons. St., sez. IV, 13 gennaio 2010, n. 50, e sez. IV, 18 giugno 2009, n. 4009) in base al quale gli interessati hanno, solo la facoltà e non l'onere, di impugnare la deliberazione di adozione.
2.2 Sul punto risulta applicabile il principio in base al quale (Cons. Stato Sez. V, 28-04-2011, n. 2534) “la reiterazione del vincolo in una variante non comporta modifiche alla natura, alla funzione e al contenuto dello strumento urbanistico che resta un atto pianificatorio a contenuto generale, sicché il regime di impugnazione deve intendersi il medesimo delle delibere originarie di pianificazione territoriale, con l'ulteriore corollario che il dies a quo per il ricorso decorre per tutti gli interessati (ivi compresi i proprietari di terreni colpiti dai vincoli reiterati), dall'ultimo giorno della pubblicazione del provvedimento con il quale è intervenuta l'approvazione definitiva dello strumento urbanistico; pertanto le varianti a contenuto generale o di ampie zone e comparti territoriali, devono essere contestate in giudizio nel termine decadenziale decorrente dalla data di pubblicazione, non essendo richiesta la notificazione agli interessati né il decorso dell'ulteriore termine di efficacia (Conferma della sentenza del T.a.r. Puglia - Bari, sez. I, 12 novembre 1999, n. 1577).
2.3 E’ questo il caso ora sottoposto al presente Collegio nell’ambito del quale il ricorrente ha impugnato in termini la delibera n. 39/2013, mediante la quale si è proceduto ad approvare la variante al Prg e, nel contempo, è statoha reiteratao l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio".
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