Author Archive for: SanVittore

La leale cooperazione tra P.A. e cittadino

15 Feb 2025
15 Febbraio 2025

Nel caso di specie, nel corso dell’istruttoria per un permesso di costruire in sanatoria, il Comune ammetteva di non trovare le precedenti pratiche edilizie riferite al fabbricato in esame; rispondeva al privato anche a distanza di anni; denegava infine la sanatoria senza chiarire se avesse nel frattempo rinvenuto gli atti, che il privato diligentemente aveva cercato di reperire per conto suo.

Il TAR Veneto ha stigmatizzato “la superficialità istruttoria e il disinteresse verso ogni forma di leale cooperazione con il privato odierno ricorrente, finanche nella stessa ricerca degli atti d’ufficio necessari a far chiarezza sulla vicenda azionata. Quanto sopra in aperta violazione dei canoni collaborativi ora prescritti in modo esplicito dall’art. 1 comma 2 bis della legge 241/90 ma comunque ben presenti anche in precedenza come principi fondanti di ogni attività pubblicistica”.

Il diniego di sanatoria è stato annullato per difetto di istruttoria e di motivazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Esecuzione di pubblici appalti e varianti in corso d’opera

15 Feb 2025
15 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che le varianti in corso d’opera possono essere ammesse, in via eccezionale, solo qualora ricorra una delle ipotesi tassative previste dalla norma, delle quali è esclusa un’applicazione analogica.

Con riferimento al secondo codice appalti, l’art. 106, co. 1, lett. c d.lgs. 50/2016 la necessità di modifica deve essere “determinata da circostanze impreviste e imprevedibili”. Il successivo comma 10 valorizza negativamente gli errori e le omissioni di progettazione derivanti dall’inadeguata valutazione dello stato di fatto.

Il TAR ha specificato che l’istituto del preavviso di rigetto non è applicabile alla fattispecie scrutinata, caratterizzata da peculiari modalità di instaurazione del contraddittorio e da specifiche scansioni procedimentali.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Principio di precauzione in materia di inquinamento ambientale: le sostanze cd. non tabellate

15 Feb 2025
15 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che il principio di precauzione (il cui rispetto è imposto dall’art. 174 del Trattato di Roma del 25 marzo 1957 che istituisce la Comunità Europea, dall’art. 191 TFUE e dall’art. 3-ter Codice dell’ambiente) configura l’obbligo di comunicazione alle Autorità dell’esistenza di una potenziale contaminazione anche quando si tratti di elementi per i quali non sono ancora stati normativamente fissati dei valori soglia perché, come detto, non si discute di rischi puramente ipotetici e non suffragati da evidenze scientifiche ma di sostanze di cui era nota la probabile pericolosità per l’ambiente e la salute umana.

Più precisamente, in presenza di sostanze “non tabellate” la nota 1 della tabella di cui all’All. 5, Parte IV, Titolo V del Codice dell’ambiente, stabilisce che “in Tabella sono selezionate, per ogni categoria chimica, alcune sostanze frequentemente rilevate nei siti contaminati. Per le sostanze non esplicitamente indicate in Tabella i valori di concentrazione limite accettabili sono ricavati adottando quelli indicati per la sostanza tossicologicamente più affine”.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sul provvedimento di ammonimento

15 Feb 2025
15 Febbraio 2025

Il T.A.R. cerca di definire i contorni giuridici della figura del provvedimento di ammonimento, ex art. 8 del d.l. n. 11/2009.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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L’autotutela è discrezionale anche in materia di appalti

14 Feb 2025
14 Febbraio 2025

Il T.A.R. Veneto ricorda che, salvo le ipotesi eccezionale di autotutela doverosa, la scelta di annullare d’ufficio un atto/provvedimento amministrativo è sempre discrezionale, anche in presenza di dichiarazioni false.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Codice Appalti e principio del risultato

14 Feb 2025
14 Febbraio 2025

Il T.A.R. diclina il principio del risultato che, ora, è codificato dall’art. 1 del d.lgs. n. 36/2023, ma che costituisce un principio immanente dell’ordinamento giuridico.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Interpretazione bando di gara e requisiti essenziali

14 Feb 2025
14 Febbraio 2025

Il T.A.R. si sofferma sulle coordinate ermeneutiche che devono essere seguite per l’applicazione del bando di gara e della lex specialis, prestando particolare attenzione ai requisiti minimi (essenziali) che dovevano essere posseduti a pena di esclusione.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Opere pubbliche e discrezionalitĂ 

14 Feb 2025
14 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha ricordato che la scelta del tracciato e le caratteristiche tecnico-costruttive di un’opera pubblica costituiscono espressione di una discrezionalità tecnica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Localizzazione di un’opera pubblica

14 Feb 2025
14 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che la scelta relativa alla localizzazione di un’opera pubblica è sottratta al sindacato del G.A., con le sole eccezioni della illogicità, del travisamento e della contraddittorietà, anche se la P.A. è tenuta a dare conto, nella relativa determinazione, dell’avvenuta valutazione e considerazione di tutti gli interessi coinvolti e, segnatamente, di quelli sacrificati e, sotto il profilo dell’adeguato apprezzamento delle posizioni interessate dall’ubicazione dell’opera, le delibere che ne approvano il progetto risultano sicuramente sindacabili; inoltre la P.A. non è tenuta a fornire al riguardo le specifiche ragioni della scelta di un luogo piuttosto che di un altro, rimanendo inibita al sindacato giurisdizionale sull’eccesso di potere ogni possibilità di sovrapporre una nuova graduazione di interessi in conflitto alla valutazione che di essi sia stata già compiuta dall’organo competente, in quanto profilo attinente alla discrezionalità tecnica e, quindi, al merito dell’azione amministrativa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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I requisiti del parere di compatibilitĂ  paesaggistica

13 Feb 2025
13 Febbraio 2025

Il TAR Sardegna ha affermato che costituiscono elementi necessari nell’iter logico di qualsiasi giudizio di compatibilità paesaggistica: la descrizione del manufatto; la descrizione del contesto tutelato in cui esso si colloca; la descrizione del rapporto tra l’uno e l’altro, dell’impatto visivo del primo sul secondo e delle ragioni per cui esso è disarmonico o addirittura intollerabile.

Con specifico riferimento alla valutazione di compatibilità paesaggistica resa ai sensi dell’art. 167 d.lgs. 42/2004, è altresì necessario che la Soprintendenza svolga un’istruttoria ponderata e puntuale, compendiata in un adeguato corredo motivazionale, finalizzata ad accertare se, specie a fronte di interventi edilizi datati, gli stessi, anche all’esito di eventuali opere di mitigazione da prescriversi in sede di parere, possano ritenersi compatibili con il contesto circostante, per come modificatosi nel tempo e, quindi, per come appare alla P.A., nel momento dell’esercizio del potere.

Post di Alberto Antico – avvocato

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