Author Archive for: SanVittore

L’autorizzazione paesaggistica: quid iuris se il parere è emesso tardivamente?

13 Feb 2025
13 Febbraio 2025

Il TAR Veneto, dopo aver effettuato una pregevole ricostruzione dell’istituto dell’autorizzazione paesaggistica, ha affermato che il parere reso tardivamente rispetto al termine ex art. 146 d.lgs. 42/2004 dalla Soprintendenza (la quale non perde il relativo potere per il decorso del termine assegnatole) è da considerarsi privo dell’efficacia vincolante attribuitagli dalla legge, degradando a parere obbligatorio non vincolante, che deve essere valutato dall’Amministrazione procedente.

Nel caso di specie, il TAR ha stigmatizzato il fatto che la Soprintendenza abbia impiegato 45 giorni per esaminare gli atti trasmessi dal Comune e inviare il preavviso di diniego e ne abbia speso più del triplo, per l’esattezza 147, per esaminare le controdeduzioni prodotte dai ricorrenti e ribadire le conclusioni cui era pervenuta in precedenza. La Soprintendenza aveva anche fatto sapere al Comune di doversi adoperare perché gli strumenti urbanistici neghino in radice la possibilità di edificare in loco. Il TAR ha ritenuto di precisare che un simile complessivo comportamento dovrebbe essere valutato ai fini della performance del pubblico funzionario e delle sue responsabilità, ai sensi dell’art. 2, co. 9 l. 241/1990.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Istanza di sanatoria ex artt. 36 e 37 T.U. edilizia in area paesaggistica

13 Feb 2025
13 Febbraio 2025

Nel caso di specie, il privato impugnava un diniego di sanatoria ex artt. 36 e 37 T.U. edilizia in area paesaggistica, affermando che, prima di emettere il provvedimento, il Comune avrebbe dovuto attendere il parere della Soprintendenza.

Il TAR Veneto ha respinto il motivo di ricorso.

Il Comune, una volta accertata la non conformità delle opere alle vigenti prescrizioni urbanistiche, poteva denegare la sanatoria, posto che il procedimento non avrebbe potuto avere esito diverso indipendentemente dalla valutazione della compatibilità delle opere con le esigenze di tutela dei vincoli paesaggistici insistenti sull’area.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Istanza di sanatoria e vincolo paesaggistico

13 Feb 2025
13 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che l’obbligo di pronuncia da parte dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo sussiste in relazione alla esistenza del vincolo al momento in cui deve essere valutata la domanda di sanatoria, a prescindere dall’epoca di introduzione del vincolo e di realizzazione del fabbricato.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Può essere rilasciata l’autorizzazione paesaggistica postuma a favore di un pontile da ormeggio?

13 Feb 2025
13 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha risposto di no, perché il pontile crea una nuova superficie utile in un contesto vincolato, cosicché ritenersi insuscettibile di sanatoria ex art. 167 d.lgs. 42/2004.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Abrogazione del reato di abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite

12 Feb 2025
12 Febbraio 2025

La Corte di cassazione penale, in tema di delitti contro la P.A., ha affermato che, a seguito dell’abrogazione del delitto di abuso d’ufficio (un tempo contemplato all’art. 323 c.p.), non è suscettibile di revoca, ex art. 673 c.p.p., la sentenza di condanna per il delitto di traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.), con riguardo al quale il giudice della cognizione abbia ritenuto che l’illiceità dell’interferenza derivasse dalla sua finalizzazione alla realizzazione del delitto di abuso di ufficio, nel caso in cui la condotta cui l’interferenza era finalizzata conservi disvalore penale a norma dell’art. 314-bis c.p., introdotto dall’art. 9 d.l. 92/2024, come convertito dalla l. 112/2024.

Post di Alberto Antico – avvocato

sent. Cass. pen. n. 5041-2025

PUA e discrezionalitĂ  amministrativa

12 Feb 2025
12 Febbraio 2025

Il T.A.R. ricorda che non vi alcun obbligo per la Pubblica Amministrazione di approvare il PUA, anche se conforme al PI, in quanto trattasi di una scelta politica.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Le osservazioni procedimentali del privato

12 Feb 2025
12 Febbraio 2025

Il TAR Sardegna ha affermato che l’obbligo della P.A. di valutare le pertinenti memorie depositate dall’interessato nel corso del procedimento, previsto dall’art. 10, lett. b l. 241/1990, non si risolve nell’obbligo di rispondere in maniera analitica a tutti i rilievi sollevati, essendo invece sufficiente il compiuto apprezzamento e la perspicua esplicazione dei presupposti fattuali e delle ragioni giuridiche che, in positivo, ossia in logica e insuperata antitesi alle controdeduzioni, hanno giustificato la preannunciata determinazione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Inibitoria di una SCIA edilizia (dopo i 30 giorni)

12 Feb 2025
12 Febbraio 2025

Il TAR Sardegna ha affermato che, ai fini del legittimo esercizio del potere di intervento in autotutela cd. tardivo sulla SCIA (nel caso di specie, edilizia), è indispensabile che, ai sensi dell’art. 21-nonies l. 241/1990, la P.A. invii all’interessato la comunicazione di avvio del procedimento, che l’atto di autotutela intervenga tempestivamente e che in esso si dia conto delle prevalenti ragioni di interesse pubblico concrete e attuali, diverse da quelle al mero ripristino della legalità violata, che depongono per la sua adozione, tenendo in considerazione gli interessi dei destinatari e dei controinteressati.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Non si può usare il Piano Casa per sanare gli immobili

12 Feb 2025
12 Febbraio 2025

Nel caso di specie, il privato presentava una DIA per l’ampliamento di un fabbricato residenziale ai sensi del Piano Casa, specificando che all’esito dei lavori l’immobile sarebbe risultato sanato rispetto agli abusi preesistenti.

Il Comune spiegava in motivazione che non si può applicare il Piano Casa in un immobile anche parzialmente abusivo e, infine, scriveva testualmente che “la D.I.A. presentata risulta sospesa e priva di ogni effetto”.

Il privato interpretava l’atto come un mero ordine di sospensione dei lavori.

Il TAR Veneto ha invece dichiarato il carattere inibitorio e definitivo del provvedimento in esame, con cui il Comune impediva al richiedente la sanatoria dell’ampliamento e l’esecuzione degli ulteriori lavori di cui alla DIA.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Sero venientibus ossa (ovvero, chi presenta un’istanza di PdC, si assicuri che sia completa)

12 Feb 2025
12 Febbraio 2025

Nel caso di specie, una società presentava nel 2018 un’istanza di PdC per realizzare un fabbricato residenziale plurifamiliare.

Il Comune piĂą e piĂą volte faceva notare alla societĂ  che la pratica era sempre carente di qualche documento, ma la societĂ  rispondeva ogni volta con quasi tutta, ma non tutta, la documentazione necessaria.

Nel 2022, il vicino presentava una SCIA e a seguire realizzava una porta-finestra, il che mandava in fumo i piani della società, perché veniva a mancare la distanza di 10 metri tra pareti finestrate.

La società impugnava il diniego di PdC da cui era stata raggiunta, sostenendo che l’istanza di PdC a suo tempo presentata avrebbe dispiegato una sorta di effetto prenotativo, tale da inibire il principio di prevenzione, a danno del vicino.

Il TAR Veneto ha respinto il ricorso.

Non possono riconoscersi effetti prenotativi alla richiesta (incompleta) di PdC, in quanto ciò determinerebbe una compromissione del diritto di edificare dei terzi proprietari confinanti, in casi in cui la domanda del titolo edilizio presenti ab origine gravi carenze documentali, la cui integrazione sia eseguita dall’interessato in modo parziale e frazionato con plurime trasmissioni che rallentano oltremodo l’istruttoria e rendono incerta la durata e l’esito stesso del procedimento edilizio.

Post di Alberto Antico – avvocato

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