Author Archive for: SanVittore

Sul termine ragionevole per l’annullamento in autotutela

03 Ott 2025
3 Ottobre 2025

Il TAR Veneto evidenzia che l’esplicitazione del “termine ragionevole” per l’autotutela, avvenuta solamente con la l. n. 124/2015, poteva applicarsi anche a quegli atti adottati in precedenza ma in cui il termine di 18 mesi per l’annullamento scadeva dopo; in ogni caso, ribadisce che esso decorre solamente a partire dal momento della scoperta delle circostanze e dei fatti alla base dell’atto di annullamento.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Illegittimità del bando di gara per violazione della normativa sui CAM

03 Ott 2025
3 Ottobre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che l’impugnazione della lex specialis di gara, per violazione dell’art. 57, co. 2 d.lgs. 36/2023 - che rafforza l’obbligo di includere i criteri ambientali minimi (CAM) nei documenti progettuali e di gara - deve avvenire nell’immediato, nei termini perentori decorrenti dalla pubblicazione del bando di gara nei casi: a) di totale mancata indicazione dei CAM nella documentazione progettuale e di gara, venendo in rilievo un’ipotesi di grave carenza nell’individuazione di dati essenziali per la formulazione dell’offerta; b) di mero rinvio al decreto di adozione dei CAM, qualora, a seconda della tipologia di servizio, lavoro o fornitura e dell’oggetto del contratto da stipulare, si concretizzi una grave carenza nell’indicazione di dati essenziali per la formulazione dell’offerta; c) di indicazione non conforme al decreto di adozione dei CAM, se vi è la prova, fornita dall’operatore economico interessato, che le clausole abbiano la portata di precludere ogni utile partecipazione alla gara, ad esempio perché impositive di oneri manifestamente incomprensibili, ovvero del tutto sproporzionati rispetto ai contenuti della procedura, o ancora perché rendono la partecipazione irragionevolmente difficoltosa o addirittura impossibile.

L’onere di tempestiva impugnazione della lex specialis di gara violativa della disciplina in materia di CAM che determini l’impossibilità di formulare l’offerta risulta coerente con la ratio dell’obbligatorietà dei CAM stessi, da individuarsi nell’esigenza che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma nell’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili, “circolari”, nel diffondere l’occupazione “verde” e nell’esigenza della P.A. di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa. È altresì conforme ai principi di buona fede e di tutela dell’affidamento, recepiti nell’art. 5 d.lgs. 36/2023, che configura un rapporto di tipo orizzontale tra cittadini e P.A. e comporta anche una responsabilizzazione dei primi, sia in seno al procedimento che con riguardo al processo. È infine in linea con il principio del risultato, che non va riguardato ponendolo in chiave antagonista con il principio di legalità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Valutazione della disciplina sopravvenuta

03 Ott 2025
3 Ottobre 2025

Il TAR Veneto rileva che la possibilità di realizzare un intervento ai sensi della normativa sopravvenuta (ma non di quella vigente al momento di istanza di titolo), seppur non permetta la legittimazione ex post dell’intervento, può rilevare all’interno della valutazione dell’interesse in autotutela al fine di accertare o meno l’interesse concreto del privato all’annullamento ex officio.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Accesso agli atti defensionale

02 Ott 2025
2 Ottobre 2025

Il Consiglio di Stato ha offerto utili principi in materia.

In particolare, l’art. 24, co. 7 l. 241/1990 configura la prevalenza dell’accesso avente carattere difensivo rispetto alle contrapposte ragione della riservatezza, che il giudice è tenuto ad esaminare a fronte della richiesta di estensione, prevedendo che deve comunque essere garantito ai richiedenti l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici. Le necessità difensive riconducibili all’effettività della tutela, di cui all’art. 24 Cost., devono ritenersi, di regola, prevalenti rispetto a quelle della riservatezza, anche se l’applicazione di tale principio va adeguatamente bilanciata allorché vengano in considerazione dati sensibili, ovvero sensibilissimi.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Momento in cui si può fiscalizzazione l’abuso edilizio

02 Ott 2025
2 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ribadisce che eventuali valutazioni sulla possibilità e/o necessità di fiscalizzare l’abuso, per non pregiudicare la parte conforme, attengono alla fase esecutiva e non a quella di adozione dell’ordinanza di demolizione: quindi il Comune dovrebbe prima ordinare la demolizione e poi accordare  la fiscalizzazione.

Nella prassi, peraltro, si usa domandare la fiscalizzare anche prima che il Comune ordini la demolizione, quando è evidente che esso sta per emettere tale ordinanza, ma secondo il TAR non si dovrebbe fare così.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Aumento di volumetria e rilevanza paesaggistica

02 Ott 2025
2 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ribadisce (in una sentenza del 2024, riguardante un’ipotesi anteriore all’introduzione del d.l. n. 69/2024) che sono suscettibili di sanatoria anche paesaggistica esclusivamente:

  1. i lavori che non determinano la creazione di superfici utili o volumi ovvero aumento di quelli legittimamente realizzati;
  2. i lavori effettuati con materiali in difformità dall'autorizzazione paesaggistica;
  3. i lavori comunque configurabili quali interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria.

Al contrario, sono sempre escluse le opere che comportino aumento di volumetria, a prescindere dal fatto che tale volumetria non sia concretamente percepibile.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Il pagamento al Comune di oneri concessori chiesti ma non dovuti non costituisce acquiescenza

02 Ott 2025
2 Ottobre 2025

Il TAR Veneto ricorda che nel caso di diritti soggettivi, quali quelli di credito – trattavasi di un’ipotesi di presunto indebito versamento di oneri concessori chiesti dal Comune – il pagamento di quanto richiesto dall’Amministrazione non potrebbe essere qualificato come acquiescenza, dovendosi al contrario applicare l’art. 2033 c.c. (pagamento di indebito).

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Atto meramente confermativo

02 Ott 2025
2 Ottobre 2025

Il Consiglio di Stato ha affermato che un atto è meramente confermativo quando la P.A. si limita a comunicare, senza svolgere alcuna istruttoria, che non vi sono ragioni per rivedere la determinazione già assunta.

La giurisprudenza tendenzialmente afferma che l'atto meramente confermativo non è un provvedimento impugnabile.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Pubblicate in G.U. le modifiche alla modulistica sull’agibilità

01 Ott 2025
1 Ottobre 2025

Con l’accordo ex art. 9, co. 2, lett. c d.lgs. 281/1997 del 30 luglio 2025, rep. atti n. 92/CU (pubblicato in G.U., Serie generale n. 227 del 30.09.2025), la Conferenza unificata Stato, Regioni ed Enti locali ha approvato le modifiche alla modulistica edilizia concernenti la segnalazione certificata per l’agibilità.

L’accordo è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-09-30&atto.codiceRedazionale=25A05267&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

I labirinti giuridici: reati edilizi e permesso di costruire esistente, ma illegittimo

01 Ott 2025
1 Ottobre 2025

La Corte di cassazione penale ha affermato che la contravvenzione di esecuzione di lavori sine titulo, di cui all’art. 44, co. 1, lett. b d.P.R. 380/2001, sussiste anche nel caso in cui il permesso di costruire (PdC), pur apparentemente formato, sia illegittimo per contrasto con la disciplina urbanistico-edilizia di fonte normativa o risultante dalla pianificazione, non costituendo la macroscopica illegittimità del PdC una condizione essenziale per l’oggettiva configurabilità del reato, bensì un significativo indice sintomatico della sussistenza dell’elemento soggettivo dell’illecito.

Il PdC non è idoneo a definire esaurientemente lo statuto urbanistico ed edilizio dell’opera realizzanda senza rinviare al quadro delle prescrizioni degli strumenti urbanistici e alle rappresentazioni grafiche del progetto approvato: sicché, allorché il giudice accerta l’esistenza di profili di illegittimità sostanziale del titolo abilitativo, non pone in essere la procedura di disapplicazione riconducibile all’art. 5 l. 2248/1865, All. E, atteso che viene operata una identificazione in concreto della fattispecie con riferimento all’oggetto della tutela da identificarsi nella salvaguardia degli usi pubblici e sociali del territorio regolati dagli strumenti urbanistici. È perciò sufficiente valutare la sussistenza dell’elemento normativo della fattispecie, posto che la conformità della costruzione e della concessione ai parametri di legalità urbanistica ed edilizia è elemento costitutivo dei reati contemplati dalla normativa urbanistica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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