Inquinamento e proprietario incolpevole
Il T.A.R. Brescia si sofferma sulla figura del cd. proprietario incolpevole in materia di inquinamento.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Brescia si sofferma sulla figura del cd. proprietario incolpevole in materia di inquinamento.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il TAR Veneto ha offerto alcuni principi utili in materia, soffermandosi in particolare sul rapporto tra parere rilasciato dall’Autorità posta a tutela del vincolo e diniego finale; nonché sull’eventualità che il vincolo sia sopravvenuto rispetto alla realizzazione dell’abuso.
Il TAR ha anche precisato che l’ordinanza di demolizione di un abuso edilizio può contenere motivazioni ulteriori rispetto al diniego di condono per lo stesso immobile.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il T.A.R. afferma che spetta alla Giurisdizione Amministrativa la conoscenza delle questioni relative ai rapporti di credito/debito tar P.A. e privato in materia di pagamento degli oneri di urbanizzazione.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Nel caso di specie, una previsione delle N.T.A. del P.R.G. di un Comune poneva il divieto di avanzamento per alcuni edifici sul fronte stradale, con possibilità di deroga in presenza di un progetto edilizio uniforme per l’intero fronte dell’edificio.
I privati hanno impugnato detta previsione, affermando che il Comune avrebbe creato una illegittima ipotesi di comparto edificatorio ex art. 870 c.c. e art. 23 l. 1150/1942.
Il TAR Veneto ha invece affermato che si è in presenza di un divieto generale posto dallo strumento urbanistico con relativa previsione di deroga a determinate condizioni.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Nel caso di specie, il Comune adottava una variante alle N.T.A. del P.R.G. con cui vietava “gli interventi edilizi al piano terra in sopravanzamento rispetto al fronte attuale” in alcuni immobili, individuati tramite le vie di appartenenza.
La variante faceva espresso riferimento all’art. 9, co. 1, lett. c l.r. Veneto 14/2009 ss.mm.ii. (cd. terzo Piano Casa), ormai abrogato dall’art. 19 l.r. Veneto 14/2019 (cd. Veneto 2050).
Il TAR Veneto ha offerto alcuni principi utili sulla norma di cui alla lettera c cit.: in particolare, i limiti ivi previsti non devono necessariamente essere riferiti a singoli edifici, ma anche ad aree o zone meritevoli di protezione di più ampia estensione.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Lo ha ricordato il TAR Veneto: per di più, il Comune non ha l’onere di replicare punto per punto ad ogni osservazione presentata dai privati.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il TAR Veneto ha risposto di sì, ponendo però ben precisi limiti, come individuati dalla legge e dalla giurisprudenza amministrativa.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il T.A.R. ricorda i presupposti per l’accesso agli atti e le ipotesi di diniego all’ostensione dei documenti richiesti.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Segnaliamo un interessante articolo, pubblicato sul sito www.giustizia-amministrativa.it, dal Prof. G. Paolo Cirillo, Presidente di sezione del Consiglio di Stato, intitolato "La premialità edilizia, la compensazione urbanistica e il trasferimento dei diritti edificatori"
Post di Daniele Iselle - funzionario comunale
Nel caso di specie, i privati hanno provato a sostenere che, a seguito dell’annullamento del loro Permesso di Costruire per vizi sostanziali (in sede di ricorso straordinario al Capo dello Stato), il Comune avrebbe il dovere di riesaminare l’istanza di titolo edilizio a suo tempo presentata e che, se non lo fa, matura il silenzio-assenso ex art. 20, co. 8 d.P.R. 380/2001.
Il TAR Veneto ha invece affermato che, in caso di annullamento di un PdC per carenza di requisiti sostanziali, il Comune deve esercitare i suoi poteri sanzionatori, al punto che l’ordinanza di demolizione diviene atto vincolato.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
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