I containers sono opere precarie?
Il TAR Veneto esclude che siano opere precarie (e non abusive) una serie di containers posizionati stabilmente nell'area esterna di un fabbricato produttivo.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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Il TAR Veneto esclude che siano opere precarie (e non abusive) una serie di containers posizionati stabilmente nell'area esterna di un fabbricato produttivo.
Post di Dario Meneguzzo - avvocato
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Il T.A.R. Brescia ricorda che vi è l’onere di immediata impugnazione non solo delle c.d. clausole escludenti, ma anche di quelle che impongono oneri sproporzionati ai fini della presentazione dell’offerta e/o che impediscono di fatto al concorrente di predisporla.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto si sofferma sulla diversità giuridica di queste due figure processuali che comportano l’improcedibilità del ricorso, soffermando altresì sull’istituto della c.d. soccombenza virtuale.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Lo ha affermato il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, dal momento che la concessione edilizia (anche in sanatoria) può essere chiesta anche da chi non sia proprietario, ma abbia un titolo per disporre del suolo e la materiale disponibilità dell’area.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana si è posto un simile quesito, per giudicare la legittimità di un diniego di sanatoria, sotto il profilo del mancato rispetto delle distanze tra confini.
Il Consiglio, dopo aver ricostruito gli orientamenti giurisprudenziali in merito, conclude a favore della derogabilità delle distanze tra fabbricati e dai confini, purché siano intervenute chiare pattuizioni con il confinante, o un atto scritto di asservimento, o l’accertata usucapione. Non è idonea allo scopo, invece, la mera acquiescenza del vicino, né l’accordo verbale o tacito.
Post di Alberto Antico – dottore in giurisprudenza
Il Consiglio di Stato conferma che il termine per impugnare l’illegittima ammissione altrui decorre dal momento della sua conoscenza, indipendentemente da quando è avvenuta la pubblicazione sul sito della stazione appaltante.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Veneto si sofferma sul giudizio di anomalia dell’offerta chiarendo che, specie nelle offerte che presentano un utile risicato, se da un lato, l’offerente può modificare alcune voci dell’offerta, a condizione che l'originaria proposta contrattuale non venga modificata sostanzialmente ovvero non venga alterata la sua logica complessiva, dall’altro lato, la S.A. o il Giudice può sindacare le giustificazioni anche di singole voci, anziché dell’offerta globalmente considerata, se portano ad un utile negativo.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
Il T.A.R. Bari ha rimesso alla Corte Costituzione la legittimità costituzione della norma dell’art. 120 c. 2 bis c.p.a. nella parte in cui impone all’offerente di impugnare anche le illegittime ammissioni altrui nel termine perentorio di trenta giorni e che, in caso di omessa tempestiva impugnazione, impedisce all’offerente di far valere questi vizi assieme all’aggiudicazione.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
In materia di procedure selettive, il TAR Piemonte si è espresso sul caso in cui, a seguito di annullamento giurisdizionale del primo concorso, ne venga riproposto un secondo con la medesima commissione esaminatrice.
Di fronte ad una giurisprudenza oscillante ed a partire dalla considerazione che le norme di legge non prevedono l’obbligo di modificare i componenti di una commissione il cui giudizio sia stato annullato in sede giurisdizionale, il Giudice decide di confermare la composizione della nuova commissione esaminatrice, rigettando il ricorso.
E infatti, l’art. 97 Costituzione non può applicarsi direttamente al caso di specie, necessitando di una disciplina “mediata” di settore; la sentenza di annullamento non statuiva in merito alla necessità di una nuova composizione della commissione; la scelta dell’Amministrazione di convocare una nuova commissione è una scelta discrezionale, e non dettata dalla legge; ed infine, non si ravvisa nel caso di specie alcuna delle ipotesi di astensione di cui all’art. 51 c.p.c.
Per concludere, il TAR rileva che non sarebbe affatto nell’interesse della commissione esaminatrice confermare la precedente decisione impugnata ed annullata dal Giudice, il che comporta un operato della commissione più trasparente e obiettivo.
Post di Alessandra Piola – dottoressa in Giurisprudenza
Il T.A.R. Veneto conferma che tra i compiti del RUP, anche alla luce delle Linee Guida ANAC, vi è quello di escludere i candidati non idonei.
Post di Matteo Acquasaliente - avvocato
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