PdC in deroga e notifica agli interessati

20 Feb 2025
20 Febbraio 2025

Nel caso di specie, il ricorrente si lamentava di non aver ricevuto la comunicazione di avvio del procedimento volto ad attribuire al vicino un PdC in deroga, quest’ultima consistente nel poter destinare una porzione dell’area del vicino stesso ad un uso pubblico: invocava allo scopo l’art. 14, co. 2 d.P.R. 380/2001, secondo cui “dell’avvio del procedimento viene data comunicazione agli interessati ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 1990, n. 241”.

Il TAR Veneto ha respinto il motivo di ricorso.

La deroga allo strumento urbanistico non comportava alcun intervento edilizio sul fondo del ricorrente, che non era qualificabile come “interessato”, sicché allo stesso non era dovuta la comunicazione di avvio del procedimento.

Il vero motivo di doglianza del ricorrente era la sopraelevazione autorizzata al vicino, sforando le altezze massime dello strumento urbanistico, ma tale deroga era motivata con le norme del Piano Casa, non del PdC in deroga.

Post di Alberto Antico – avvocato

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PdC in deroga e Piano Casa: si possono usare insieme?

20 Feb 2025
20 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha ritenuto legittimo un PdC in deroga utilizzato solo al fine di destinare una porzione dell’area privata di proprietà del privato ad un uso pubblico (portico, marciapiede e parcheggio), il quale assentiva altresì un intervento di sopraelevazione in deroga alle altezze massime previste per la zona, deroga ancorata però alle norme sul Piano Casa.

Post di Alberto Antico – avvocato

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PdC in sanatoria e quota del piano terra del fabbricato

20 Feb 2025
20 Febbraio 2025

Nel caso di specie, il privato impugnava il PdC in sanatoria rilasciato al vicino, affermando che, diversamente da quanto indicato nel titolo edilizio del 2014 e dal PdC in sanatoria del 2022, che danno conto di una quota del piano terra pari a zero, la documentazione fotografia evidenzia che la quota è invece di circa 50/60 cm più alta rispetto all’attuale marciapiede.

Il TAR Veneto ha respinto tale motivo di ricorso, sostenendo che un’eventuale marginale differenza di quota rispetto al marciapiede non costituisce motivo di illegittimità della sanatoria.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il mancato rispetto di quanto dichiarato in una SCIA

20 Feb 2025
20 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che ai sensi dell’art. 27, co. 2 d.P.R. 380/2001, anche per le opere sottoposte al regime della SCIA, ove in contrasto con la disciplina urbanistico-edilizia, è prevista la riduzione in pristino. La sanzione pecuniaria si può applicare solo in caso di abuso meramente formale.

Con l’entrata in vigore del T.U. edilizia, contenente disposizioni costituenti principi fondamentali della materia, le disposizioni previgenti regionali sono divenute inapplicabili, ove con essa contrastanti. Deve, dunque, trovare applicazione la disciplina dell’art. 27 d.P.R. 380/2001, che prevale sull’art. 91 l.r. Veneto 61/1985, ai sensi di quanto previsto dall’art. 2, co. 3 d.P.R. cit.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Bonifici istantanei della P.A. in euro

20 Feb 2025
20 Febbraio 2025

Con la circolare del Ministero dell’economia e delle finanze 3 febbraio 2025, n. 2 (pubblicata in G.U., Serie Generale n. 40 del 18.02.2025), si sono offerti chiarimenti in materia di applicazione da parte delle PP.AA. del reg. (UE) 2024/886 del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 marzo 2024 per quanto riguarda i bonifici istantanei in euro.

La circolare è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-02-18&atto.codiceRedazionale=25A01015&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

Contributi ai Comuni per gli interventi di demolizione delle opere abusive

19 Feb 2025
19 Febbraio 2025

Con il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 24 dicembre 2024 (pubblicato in G.U., Serie Generale n. 40 del 18.02.2025), è stata approvata l’assegnazione di contributi ai Comuni per gli interventi di demolizione delle opere abusive.

Il decreto è disponibile al seguente link:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2025-02-18&atto.codiceRedazionale=25A00988&elenco30giorni=false.

Post di Alberto Antico – avvocato

Abusi edilizi e stato di necessitĂ 

19 Feb 2025
19 Febbraio 2025

Nel caso di specie, il Comune spiccava un’ordinanza di demolizione per l’edificazione di un’abitazione in zona vincolata e senza alcun titolo edilizio.

Il privato invocava l’art. 54 cod.pen. (Stato di necessità), quale causa di giustificazione dovuta allo stato di necessità abitativo, inerente alle sue peculiari condizioni personali e familiari.

Il TAR Veneto ha respinto il motivo di ricorso, affermando come non venisse in rilievo alcuna punibilità personale, bensì la sanzione ripristinatoria reale, che prescinde dall’accertamento del dolo o della colpa o dall’eventuale stato di buona fede del proprietario rispetto alla commissione dell’illecito.

L’eccezione del privato è più interessante di quel che sembra, perché secondo la prevalente dottrina e giurisprudenza penalistica, le cd. scriminanti – qual è lo stato di necessità – rendono lecita la condotta rispetto all’intero ordinamento giuridico (senza che rilevi l’elemento soggettivo dell’agente, poiché le scriminanti operano in maniera oggettiva).

E in effetti, la Corte di cassazione penale risolve il problema escludendo (pressoché in radice) l’applicabilità dello stato di necessità (abitativa) nei confronti degli abusi edilizi, per mancanza del requisito dell’inevitabilità del pericolo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ordinanza di demolizione e successiva istanza di sanatoria ex art. 36 T.U. edilizia

19 Feb 2025
19 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che la presentazione di un’istanza di sanatoria ex art. 36 d.P.R. 380/2001 non rende inefficace la pregressa ordinanza di demolizione, ma determina una mera sospensione della sua efficacia con la conseguenza che, in caso di rigetto dell’istanza di sanatoria, l’ordine di demolizione riacquista la sua efficacia.

Diversamente da quanto previsto in materia di condono, nel caso di istanza di accertamento di conformità non vi è alcuna regola che determini la cessazione dell’efficacia dell’ordine di demolizione i cui effetti sono, quindi, meramente sospesi fino alla definizione del procedimento ex art. 36 d.P.R. cit.

Qualora la sanatoria sia rigettata e il privato impugni tale diniego, nelle more del giudizio non si prolunga la sospensione dell’efficacia dell’ordinanza di demolizione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Ordinanza di demolizione e tempo trascorso

19 Feb 2025
19 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha affermato che non può incidere sulla legittimità dell’ordinanza di demolizione la dedotta risalenza delle opere, trattandosi di provvedimento necessitato, ancorato ai rigidi presupposti normativi dell’abusività dell’opera, non risultando quindi il decorso del tempo idoneo a radicare in capo al privato un affidamento circa la permanenza dei manufatti, non essendo necessario dunque che il Comune adduca in aggiunta in motivazione le ragioni di interesse pubblico alla rimozione.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Impugnazione dell’ordinanza di demolizione e istanza di sanatoria

19 Feb 2025
19 Febbraio 2025

Il TAR Veneto ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso un’ordinanza di demolizione, notificato posteriormente alla presentazione di istanza di accertamento di conformità delle opere ex artt. 36 e 37 T.U. edilizia.

Il TAR ha allo scopo richiamato l’orientamento – che sembrava superato – secondo cui l’intervenuta presentazione della domanda di sanatoria per le opere oggetto di demolizione rende inefficace la sanzione urbanistica. Il Comune si deve, infatti, pronunciare sulla domanda di sanatoria, con la conseguenza che, ove l’istanza sia accolta, rimarrà definitivamente inoperante l’ingiunzione demolitoria e l’eventuale, successiva, acquisizione gratuita del bene al patrimonio del Comune, mentre, per il caso di rigetto della domanda, il Comune dovrà provvedere all’adozione di una nuova sanzione urbanistica.

Post di Alberto Antico – avvocato

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