Principio di alternativitĂ  tra il ricorso giurisdizionale e il ricorso straordinario al Capo dello Stato

15 Mar 2025
15 Marzo 2025

Il TAR Veneto ha affermato che, nell’ipotesi in cui l’atto presupposto (a monte) venga impugnato con ricorso straordinario e il successivo atto presupponente (a valle) con ricorso giurisdizionale dinanzi al G.A. o viceversa, occorre – in applicazione del principio di alternatività – dichiarare inammissibile il giudizio introdotto per ultimo.

Tale conclusione deve reputarsi valida sia nel caso di stretta presupposizione – ossia quando sussista una necessaria derivazione del secondo atto dal primo come sua inevitabile ed ineluttabile conseguenza e senza necessità di nuove ed ulteriori valutazioni di interessi – sia nel caso di mera derivazione cui conseguirebbe solo un effetto meramente viziante per l’atto a valle.

In sintesi, una visione moderna del principio di alternatività impone di rivolgersi allo stesso organo ogni qual volta si discuta del medesimo rapporto giuridico o quando le censure formulate siano identiche e, come detto, riferibili allo stesso rapporto giuridico tra P.A. e amministrato. Ragionando diversamente si legittimerebbe il frazionamento della tutela giurisdizionale in contrasto con il principio del giusto processo (art. 111 Cost.) e con il suo corollario dell’economia dei mezzi giuridici; aumenterebbe inoltre il rischio di decisioni contrastanti all’interno dello stesso plesso giurisdizionale con conseguente lesione del principio dell’effettività della tutela giurisdizionale (art. 24 Cost. e art. 1 c.p.a.).

Nel caso di specie, il ricorrente aveva impugnato innanzi al Presidente della Repubblica l’atto con cui la P.A., nel contesto di una dichiarazione di pubblica utilità per la realizzazione di una condotta di adduzione idropotabile, aveva negato la possibilità di individuare dei percorsi alternativi; per poi impugnare innanzi al G.A. il successivo decreto di occupazione di urgenza e temporanea e determinazione delle indennità di cui agli artt. 22-bis, 49 e 50 d.P.R. 327/2001.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Condizioni dell’azione

15 Mar 2025
15 Marzo 2025

Il T.A.R. ricorda che, per essere validamente vagliato, il ricorso deve essere promosso da un soggetto che riesca a dimostrare in giudizio sia l’interesse sia la legittimazione ad agire.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Il Comune limitrofo può impugnare l’autorizzazione di un impianto di trattamento rifiuti

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la legittimazione e l’interesse ad agire avverso gli atti autorizzatori di un impianto di trattamento di rifiuti anche al Comune limitrofo, quale Ente esponenziale della collettività stanziata sul proprio territorio e portatore in via continuativa degli interessi diffusi radicati sul proprio territorio, non essendo al riguardo necessaria la prova di una concreta pericolosità dell’impianto, stante la sufficienza della prospettazione delle temute ripercussioni su un territorio comunale collocato nelle vicinanze, e comunque non a distanza, dell’opera da realizzare.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Impianto telefonico e termine per impugnare

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Il T.A.R. ricorda che il termine per impugnare l’impianto di telefonia decorre da quando si ha contezza dell’inizio dei lavori (an) e non da quando si ha conoscenza delle modalità operativa degli stessi (quomodo).

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Ricorso collettivo e cumulativo

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Il T.A.R. ricorda quanto è possibile presentare un ricorso collettivo e/o cumulativo per non incorrere nell’inammissibilità dell’azione.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Trasposizione del ricorso straordinario ed eccezione di improcedibilitĂ 

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Il T.A.R. Veneto, pur dando atto di contrapposti orientamenti, afferma che sia legittimo eccepire, per la prima volta, l’inammissibilità del ricorso in sede giurisdizionale anche dopo l’atto di trasposizione del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ed a prescindere dal fatto che tale eccezione sia stata sollevata (o meno) con l’atto di opposizione.

Post di Matteo Acquasaliente - avvocato

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Accordi di convivenza solidale tra anziani: Una nuova frontiera del cohousing in Italia

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Accordi di convivenza solidale tra anziani: una nuova frontiera del cohousing in Italia.

Il preavviso di rigetto

14 Mar 2025
14 Marzo 2025

Il TAR Veneto ricorda che il preavviso di rigetto è un atto endoprocedimentale, i cui vizi (non censurabili in via autonoma) si ripercuotono sul provvedimento finale.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Rassegna di giurisprudenza sulla pianificazione urbanistica

13 Mar 2025
13 Marzo 2025

La rassegna contiene i seguenti post:

1. Onere di ripubblicazione del PRG

2. Vincoli conformativi e vincoli espropriativi

3. La partecipazione procedimentale del privato nei vincoli espropriativi e in quelli conformativi

4. Prescrizioni imposte in sede di variante parziale al PRG

5. Le osservazioni dei privati al nuovo strumento urbanistico

6. Se il PAT appare più favorevole del PRG…

7. Modiche d’ufficio e ripubblicazione

8. Discrezionalità pianificatoria

9. Poteri della Provincia nei confronti del PAT comunale

10. Trasformabilità delle aree

11. Pianificazione urbanistica e viabilità

12. Improcedibilità del ricorso avverso il diniego di un PdC per mancata impugnazione delle sopravvenute modifiche allo strumento urbanistico

13. L’amplissima discrezionalità pianificatoria

14. Non immediata lesività del P.A.T.

15. Gli strumenti urbanistici devono essere impugnati “a catena”

16. La VAS sul PAT

17. Variante urbanistica e discrezionalità comunale

18. Zona bianca e disciplina transitoria del PI

19. L’interesse all’impugnazione della destinazione di zona … dell’area confinante

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Incostituzionale la legge sarda che vietava la realizzazione di impianti di energia rinnovabile fino all’individuazione da parte della Regione delle aree idonee

13 Mar 2025
13 Marzo 2025

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una legge della Regione Sardegna che introduceva misure di salvaguardia comportanti il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili (FER), nelle more dell’approvazione della legge regionale di individuazione delle aree idonee ai sensi dell’art. 20, co. 4 d.lgs. 199/2021, nonché dell’approvazione di alcuni atti pianificatori regionali e, comunque, per un periodo non superiore a 18 mesi dall’entrata in vigore della stessa legge regionale, indicando una serie di aree escluse.

Il divieto posto dalla legge regionale vìola i principi introdotti dall’art. 20 d.lgs. 199/2021, quali il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 (comma 5), il divieto di introduzione di moratorie (comma 6), e l’avvio di procedure autorizzatorie agevolate per l’installazione di FER nelle aree individuate temporaneamente da considerarsi idonee (comma 8).

Non assume poi alcun rilievo la fissazione di un termine massimo di 18 mesi per il divieto, il quale peraltro, al di là d’ogni altra considerazione, è di gran lunga superiore a quello di 180 giorni, che l’art. 20, co. 4 d.lgs. 199/2021 prescrive per l’individuazione con legge delle aree idonee.

Post di Alberto Antico – avvocato

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