Quando la Provincia può limitare il quantitativo prodotto da una ditta?

29 Giu 2015
29 Giugno 2015

Il T.A.R. afferma che la Provincia, in assenza di un contraddittorio con la ditta (subentrante), non può limitare il quantitativo industriale già autorizzato.

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Varianti urbanistiche: non c’è l’onere di impugnare l’adozione

29 Giu 2015
29 Giugno 2015

 Il T.A.R. afferma che non c’è affatto l’obbligo, ma soltanto la facoltà, di impugnare l’adozione di una variante urbanistica. L’onere impugnatorio, infatti, sorge soltanto con la sua approvazione. Nella medesima sentenza il Collegio si sofferma sui poteri pianificatori dell’Amministrazione comunale sul c.d. affidamento qualificato del privato, in particolare in presenza di un “fondo intercluso” o “residuo”.

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Una istanza di accesso agli atti generica è inammissibile

26 Giu 2015
26 Giugno 2015

Il TAR Pescara ricorda che una istanza di accesso agli atti generica è inammissibile (fattispecie in materia di strisce blu, decreti di nomina degli ausiliari della sosta e convenzioni con i gestori dei parcheggi a pagamento, da parte di un plurimultato stanco).

La sentenza appare, in verità, piuttosto severa in relazione al caso specifico. 

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Un deposito di materiali di enormi dimensioni non può essere una pertinenza e, se si trova in area vincolata, si applica l’ultimo comma dell’articolo 32 del DPR 380

26 Giu 2015
26 Giugno 2015

Il TAR Veneto si occupa di un deposito materiali abusivo in zona agricola, precisando che, per le sue dimensioni, non può essere considerato una pertinenza e che, essendo ubicato in zona vincolata, va qualificato come variazione essenziale, ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo 32 del DPR 380/2001.

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I pannelli fotovoltaici possono determinare un diniego da parte della Soprintendenza?

26 Giu 2015
26 Giugno 2015

 Il T.A.R. Milano precisa che l’apposizione di pannelli fotovoltaici può determinare un legittimo diniego da parte della Soprintendenza soltanto se vi è una motivazione che indichi in modo puntuale le ragioni determinano l’alterazione del decoro storico-architettonico dell’edificio.

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Come si applica il principio di pubblicità delle gare?

26 Giu 2015
26 Giugno 2015

Il T.A.R. si occupa del principio di pubblicità delle gare pubbliche, chiarendo come deve essere applicato operativamente.

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Il Consiglio di Stato ritiene che il contributo perequativo sia incostituzionale

25 Giu 2015
25 Giugno 2015

Il Consiglio di Stato, con l'ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale n. 3167 del 2015, "dichiara rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 14 comma 16 lett. f) della Legge n. 122/2010 per violazione, sotto diversi profili, dell’art. 3 23, 53, 97 Cost., secondo quanto in premessa specificato".

Tale legge è quella che ha salvato la perequazione del PRG di Roma Capitale.

Siccome quasi tutte le censure (a parte una) sembrerebbero attagliarsi bene anche al comma 4-bis dell'art. 16 del D.P.R. n. 380/2001, introdotto dal nuovo numero 3-bis della lettera g) della L. n. 164/2014, che ha introdotto nel DPR 380 la perequazione come contributo straordinario, si può ipotizzare che il Consiglio di Stato non abbia sollevato la questione di legittimità costituzionale anche di quest'altra disposizione solo perchè non risultava rilevante ai fini del caso che il Consiglio di Stato deve decidere.

Se è così, sarà qualche altro tribunale a sollevare la questione.

Dario Meneguzzo - avvocato

Consiglio di Stato ordinanza giudizio cost contributo straordinario Roma

Illegittimo costituzionalmente il blocco dei trattamenti economici dei dipendenti pubblici

25 Giu 2015
25 Giugno 2015

 La Corte Costituzionale, in relazione alle questioni di legittimità costituzionale sollevate con le ordinanze R.O. n. 76/2014 e R.O. n. 125/2014, ha dichiarato, con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza, l’illegittimità costituzionale sopravvenuta del regime del blocco della contrattazione collettiva per il lavoro pubblico, quale risultante dalle norme impugnate e da quelle che lo hanno prorogato.

La Corte ha respinto le restanti censure proposte

 dal Palazzo della Consulta, 24 giugno 2015

Corte dei Conti: il destinatario dell’invito a dedurre ha diritto di prendere visione degli atti del fascicolo del P.M.?

25 Giu 2015
25 Giugno 2015

Segnaliamo una rilevante sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei conti in materia processuale.

La Corte era chiamata a decidere una questione di massima articolata nel modo seguente: “Se nella fase istruttoria, sussiste il diritto del destinatario dell’invito a dedurre, emesso ai sensi dell’art. 5 del decreto legge 15 novembre 1993, n. 453, convertito nella L. 14 gennaio 1994, n. 19 (e s.m.i.), a prendere visione degli atti del fascicolo del P.M., richiamati nell’invito e, eventualmente, entro quali limiti”.

Le Sezioni riunite affermano che tale diritto esiste e ne precisano i limiti e chiariscono  che la violazione di tale diritto da parte della Procura può comportare la nullità dell'atto di citazione, rilevabile a istanza di parte.

La sentenza affronta in modo puntuale anche varie questioni che riguardano i principi fondamentali del processo davanti alla Corte dei conti.  Read more →

L’utilizzo di un numero di codici CER maggiore e/o diverso non trasforma l’impianto già esistente in nuovo impianto.

25 Giu 2015
25 Giugno 2015

Il Consiglio di Stato, riformando la sentenza del T.A.R. Veneto n. 1007/2014, commentata nel post del 17 luglio 2014, afferma che non è legittimo considerare “nuovo impianto” uno stabilimento di smaltimento di rifiuti già esistente e che ha ottenuto l’autorizzazione per apportare delle migliorie e per trattare nuovi e/o diversi codici CER. La diversa interpretazione seguita dal T.A.R. Veneto, infatti, (....“L’aggiornamento e ammodernamento tecnologico dell'impianto, vale a dire il revamping in senso stretto, non può essere richiamato sic et simpliciter nel caso in cui siano modificati significativamente il numero di rifiuti trattati, le modalità di trattamento e anche capacità produttiva e quantità stoccabili, laddove le stesse risultino significativamente diverse da quelle originariamente autorizzate”...) è contraria sia alle norme contenute nel D. Lgs. n. 152/2006 (T.U. ambiente) sia alla L. R. Veneto n. 11/2010 ed alla D.G.R.V. n. 1210 del 23 marzo 2010, perché non vi affatto una norma statale e/o regionale che considera ex se “nuovo impianto” l’industria che utilizza dei diversi codici CER.

Post di Matteo Acquasaliente

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