Nuove costruzioni in fascia di rispetto stradale

11 Dic 2024
11 Dicembre 2024

Nel caso di specie, il privato sosteneva l’incompetenza del Comune in relazione ad un diniego di PdC per una nuova costruzione, poiché in base all’art. 26 d.lgs. 285/1992 (cd. Codice della strada) la competenza a esprimersi in tema di fasce di rispetto stradale sarebbe attribuibile esclusivamente all’Ente proprietario della strada.

Il TAR Veneto ha respinto questa tesi.

La competenza in materia spetta al Comune posto che, in tema, le Autorità statali o provinciali hanno poteri consultivi e rilasciano infatti nulla osta semmai confermativi di quanto già ritenuto assentibile dal Comune che deve verificare, sulla base dei propri atti di governo del territorio, la sussistenza o no delle condizioni per l’autorizzazione dell’intervento richiesto.

Post di Alberto Antico – avvocato

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La fascia di rispetto stradale

11 Dic 2024
11 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha affermato che il vincolo derivante dalle fasce di rispetto stradali non ha natura espropriativa ma, semmai, conformativa del diritto di proprietà, in quanto impone al proprietario di conformarsi – appunto – alla destinazione impressa a tutela della sicurezza stradale.

Il TAR ha poi offerto un’applicazione dell’art. 26, co. 8 d.P.R. 495/1992, nella parte in cui impone un vincolo di arretramento di tre metri dal confine stradale, fuori dai centri abitati, per le recinzioni di altezza superiore a un metro, senza subordinare siffatto vincolo ad alcuna valutazione discrezionale in ordine all’eventuale lesione della visibilità.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Opere di sostegno a una strada

11 Dic 2024
11 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha offerto utili principi in materia, a partire dall’art. 30 d.P.R. 285/1992, anche per quanto riguarda le distanze e se il provato debba provvedere.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Decreto salva-Casa e circolare del MIT

10 Dic 2024
10 Dicembre 2024

Pubblichiamo una nota del dott. Roberto Travaglini, che sentitamente ringraziamo, sull'applicazione del cd. decreto salva-casa e sulla circolare che il MIT dovrebbe emanare.

Le leggi sono applicabili anche senza circolari di commento

La tutela del diritto di accesso agli atti

10 Dic 2024
10 Dicembre 2024

Il TAR Catania ha affermato che il diritto di accesso agli atti di cui agli artt. 22 ss. l. 241/1990 va tutelato mediante il rimedio speciale previsto dall’art. 116 c.p.a., nei termini perentori ivi contemplati.

Quest’ultima disposizione, al secondo comma, concede alla parte che abbia già introitato un ricorso in sede di legittimità, di chiedere una pronuncia al giudice competente sulla causa, in via incidentale e tramite ordinanza, ove ritenuto necessario, ovvero in sede di sentenza decisoria sul giudizio di cognizione, sulla spettanza, o meno, del suo diritto di accesso agli atti, senza promuovere un ricorso autonomo.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Accesso gli atti nel terzo codice appalti

10 Dic 2024
10 Dicembre 2024

Il TAR Lazio, Sede di Roma, ha affermato che l’art. 36 d.lgs. 36/2023 detta profili di novità in tema di accesso agli atti di gara: i) quanto al procedimento, la conoscenza dei dati e delle informazioni avviene sotto forma di disponibilità degli stessi all’interno della piattaforma digitale di approvvigionamento utilizzata per lo svolgimento della procedura, consentendo un accesso diretto da parte degli operatori legittimati; ii) con riguardo al profilo processuale, la previsione di un rito speciale super-accelerato è finalizzata ad evitare la presentazione di ricorsi al buio, consentendo in tal modo all’operatore economico di esercitare il diritto di azione a seguito della conoscenza delle informazioni necessarie alla tutela giurisdizionale.

Gli operatori economici hanno l’onere di formulare alla P.A. richieste di oscuramento di parti delle offerte contenenti “secondo motivata e comprovata dichiarazione dell’offerente, segreti tecnici o commerciali”. La decisione della P.A. sul contenuto ostensibile dei documenti può essere impugnata con ricorso ai sensi dell’art. 116 c.p.a., sottoposto al termine di notifica e di costituzione di 10 giorni nonché a termini dimezzati per la fissazione della camera di consiglio. Sulle motivazioni generiche poste dall’offerente a sostegno delle indicazioni di oscuramento prevalgono le esigenze difensive dell’operatore economico interessato ad ottenere l’esibizione della documentazione in chiaro.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Calcolo del contributo di costruzione e motivazione

10 Dic 2024
10 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ricorda che il provvedimento con cui viene comunicata la somma dovuta per il contributo di concessione, riguardando una prestazione patrimoniale di diritto pubblico, deve essere motivato in merito ai criteri seguiti e alla ragioni che hanno determinato il calcolo.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Impugnazione del provvedimento di calcolo degli oneri concessori e prescrizione

10 Dic 2024
10 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ribadisce che l’atto di imposizione del contributo di costruzione non ha natura autoritativa o pubblicistica, con conseguente possibilità per l’Amministrazione di modificarne i contenuti. L’unico suo limite è quello decennale di prescrizione.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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Silenzio del Comune sull’istanza di esecuzione d’ufficio di un’ordinanza sindacale

10 Dic 2024
10 Dicembre 2024

Nel caso di specie, il ricorrente diffidava il Comune a porre in essere gli atti necessari a garantire l’esecuzione d’ufficio dell’ordinanza sindacale con la quale aveva ingiunto al controinteressato la riduzione in pristino di una strada comunale e l’eliminazione del cancello/sbarra di chiusura per l’accesso alla medesima.

Il TAR Veneto ha affermato che l’inerzia del Comune deve essere qualificata come silenzio-inadempimento, il cui rimedio è l’azione ex artt. 31 e 117 c.p.a.

Post di Alberto Antico – avvocato

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Il parere della Soprintendenza può essere ritenuto non vincolante dal Comune?

09 Dic 2024
9 Dicembre 2024

Il TAR Veneto ha risposto di sì: nel caso, si trattava di un parere (negativo) della Soprintendenza reso oltre il termine di 45 giorni previsto per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica dall’art. 146 d.lgs. n. 42/2004. In tale ipotesi, il Comune deve autonomamente e motivatamente valutare le ragioni per cui ritiene di comunque conformarsi alle valutazioni dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo.

Post di Alessandra Piola – avvocato

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